Terzo appuntamento con Oldboy, il bimestrale che racconta le vicende del Dylan Dog classico, antecedenti ai cambiamenti avvenuti sulla serie regolare. In ogni numero, in vendita in edicola a € 6,50, due storie inedite per un totale di 194 pagine.
Dylan Dog Oldboy n. 3
Giunti ad ottobre, si richiama già nella copertina dei fratelli Cestaro il tema di Halloween, che viene ripreso dalla prima storia: L’isola del male vede Gigi Simeoni autore completo, come già sulla serie regolare nei numeri 343, Nel fumo della battaglia, e 368, Il passo dell’angelo. Ne Il nemico geniale, scritta da Giancarlo Marzano e disegnata da Giulio Camagni, Dylan viene assoldato come sicario.
L’Oldboy tornerà il 12 dicembre con le storie scritte da Alberto Ostini e Tito Faraci: Il Natale infinito e Per pagare e per morire.
Trama
L’isola del male inizia come la classica trasferta di Dylan Dog, che viene ingaggiato da Michael Pearlship, membro della pacifica comunità di Whitestable, sull’isola di Man: la ricerca della perfezione e la fuga dalla cattiveria del mondo sono stati sconvolti da fatti inquietanti che avvengono a ridosso di Halloween.
Gli eventi rivelano un legame con un’antica strage ai danni dei druidi e con il Samhain, festa celtica che celebrava l’inizio dell’inverno ed era considerata un tramite fra i vivi e i morti: una tradizione poi portata dagli irlandesi negli Stati Uniti, dove contribuì all’origine di Halloween. L’Old Boy deve difendere gli abitanti dell’isola dalla divinità celtica dell’oltretomba, Cernunnos.
Segue Il nemico geniale, storia scritta da Giancarlo Marzano e disegnata da Giulio Camagni. Justin Johnes, è un “perdente seriale” perseguitato da un sosia che lo surclassa in ogni campo: si rivolge a Dylan per assumerlo come sicario. Alla ricerca della verità e di una soluzione meno cruenta, l’indagatore si affida all’informatore Liam il bugiardo e a una (molto) vecchia conoscenza, per la gioia dei nostalgici del Dylan classico.
Struttura
Nella storia di Simeoni, uno straripante Groucho ruba amabilmente la scena al suo capo: incurante di ogni pericolo, l’assistente imperversa con un numero record di battute, dai classici giochi di parole alle uscite metatestuali. Al dettaglio grafico si accompagna un’attenzione particolare anche al testo, per esempio con un’intera sequenza di dialoghi in mannese/gaelico. L’ambientazione è la stessa scelta da Hitchcock per il suo ultimo film muto, L’isola del peccato, cui probabilmente si riferisce il titolo della storia.
Prima de Il nemico geniale, Marzano e Camagni avevano già realizzato insieme il numero 377 della serie regolare, Non Umano. Marzano è oltretutto uno scrittore veterano dell’indagatore dell’incubo, molto attivo già nella storica testata da cui deriva l’Oldboy, il Maxi Dylan Dog. La trama di questo mese ruota intorno al doppelganger e all’inganno, avvalendosi del tratto espressionista del pittore Giulio Camagni, che insiste abilmente sui primi piani e sul contrasto fra luci e ombre.
Tradizione o cambiamento?
A fronte di un saldo legame con il Dylan Dog pre-rinnovamento, finora gli Oldboy hanno abbinato disegni classici a sceneggiature più sperimentali o viceversa. Nel primo numero, la coppia storica Montanari&Grassani ha lavorato sulle sceneggiature di Gabriella Contu e Barbara Baraldi. L’albo successivo è stato caratterizzato da testi più “canonici” di Porretto&Mericone e Secchi ma soprattutto dal tratto inconfondibile e particolare di Paolo Bacilieri nella seconda storia. Sebbene la contrapposizione sia probabilmente più sfumata nell’Oldboy di ottobre, nella prima storia Simeoni sembra “osare” di più nella sceneggiatura, soprattutto con l’imperversare di Groucho, mentre nella seconda sono più particolari i disegni.
Impressioni
Una piacevolissima lettura, naturalmente più pensata per i nostalgici del vecchio Dylan ma adatta anche a chi ha apprezzato il ciclo della meteora e la successiva ricostruzione del personaggio. La storia di Gigi Simeoni è probabilmente più incalzante, con il già citato show della spalla, e con una trama che favorisce una maggiore spettacolarità dei disegni. Ne Il nemico geniale prevale l’introspezione, con i volti disegnati da Camagni che possono forse lasciare un po’ spiazzato chi cerca nell’Oldboy la confort zone della tipica faccia di Dylan.