Si intitola Frammenti l’albo n. 442 di Dylan Dog, disponibile in edicola e online dal 30/06/2023. Una storia scritta da Paola Barbato e disegnata dal compianto Luigi Piccatto, scomparso quattro mesi fa, in collaborazione con Renato Riccio e Matteo Santaniello. Copertina come sempre dei fratelli Gianluca e Raul Cestaro.
Come anticipato il mese scorso, torna Angelique Keller, co-protagonista del numero 191 Sciarada. Collabora con Dylan Dog per catturare un serial killer senza un modus operandi coerente, ma caratterizzato dalla pietas, l’empatia nei confronti della vittima.
La pubblicazione dell’albo, ancora prodotto dalla gestione Recchioni, era programmata più in là nel tempo. Questo è il primo numeno con il Dylan Dog horror Club a firma di Barbara Baraldi: le neo-curatrice promette che Dylan Dog continuerà a offrire orrore, a meravigliare e sorprendere e stupore. Dedica l’albo a Luigi Piccatto, che con Paola Barbato aveva deciso di realizzare un seguito a Sciarada, realizzato con la scrittrice milanese.
Tante le persone che ringrazia Barbara Baraldi: la Bonelli Editore per la fiducia, tutto lo staff, Tiziano Sclavi per aver creato il personaggio, Franco Busatta, Roberto Recchioni per il lavoro svolto e quello che farà, il marito Claudio Lanzoni che la assisterà, i giornalisti e creatori di contenuti, infine i lettori, cuore pulsante della famiglia dylaniata.
La curatrice dà cosi il via alla “quinta stagione”, riferimento all’albo 117 della serie, scritto da Tiziano Sclavi e disegnato da Piccatto, ma anche al quinto periodo di curatela: dopo Tiziano Sclavi (dal 1986 al 1993), Mauro Marcheselli (dal 1993 al 2009), Giovanni Gualdoni (dal 2010 al 2013), Roberto Recchioni (dal 2013 al 2023), inizia appunto la gestione di Barbara Baraldi.
Anche quest’anno nel mese di luglio usciranno due numeri della serie principale: il 15 luglio L’isola dai due soli, n. 442 bis, il 29 luglio Gli indifferenti, n. 443.
Trama di Dylan Dog 442, Frammenti
Dopo una breve sguardo sulle azioni dell’assassino, che dopo aver ucciso mostra rispetto per la propria vittima, la storia si sposta su che Dylan Dog, su richiesta di Bloch, frequenta un addestramento a Scotland Yard, agli ordini del terribile Clyde, per avere un inserimento temporaneo tra le forze di polizia.
Scopriamo che la procedura è dovuta alle richieste di Angelique Keller, giovane dotata di facoltà eccezionali, cui Scotland Yard si affida per i casi più oscuri: questa volte le chiede di indagare sul serial killer senza modus operandi. Dylan Dog l’ha conosciuta molti anni prima (Sciarada, n. 191).
Inizialmente gli investigatori escludono analogie tra i delitti, attribuendoli dunque a mani diverse. Ma esistono due elementi comuni tra i 5 omicidi, che fanno pensare ad Angelique che ci sia un unico esecutore.
Innanzitutto, la già accennata pietas dimostrata dall’assassino nei confronti delle vittime. Inoltre, un elemento che chiama direttamente in causa Angelique: le ciocche di capelli legate con un fiocco e lasciate sui corpi delle vittime, appartengono proprio a lei.
La donna esclude il coinvolgimento di suo zio, l’ispettore Rascal Herbst, vero responsabile dell’omicidio dei suoi genitori, e di Peter Giltslack, direttore dell’istituto psichiatrico di Hastings dov’è stata rinchiusa per 15 anni.
Sapendo che Scotland Yard è disperata e disposta ad assecondarla, in palese violazione delle norme, Angelique pone due condizioni per accettare di collaborare: al posto di un poliziotto, il coordinatore della squadra dev’essere Dylan Dog (che dunque ha effettuato il tirocinio per poter risultare formalmente in servizio per Scotland Yard).
Inoltre in squadra vuole cinque persone particolari. Scopriamo che si tratta in realtà di un unico uomo, Rimbaud, paziente di Hastings affetto appunto da disfunzione dissociativa da personalità multiple:
- l’anziana Henrietta Lowell Graham, vedova di uno psichiatra e preparatissima in materia; vede la realtà intorno a sé in base alla convinzione di vivere nel 1831
- il timido Andrew McPehrson, conosce ogni lingua del mondo
- il giovane Harold Lauder, genio matematico, tossicodipendente
- Francis “Frank” Jensen, reduce di guerra, con i sensi ipersviluppati
- l’adolescente Barbie Heinrich, in grado di sentire le emozioni provate in ogni ambiente, probabilmente psicometrica
Al momento della cattura nel luogo dove ha compiuto un massacro, l’uomo stava recitando alcuni versi della poesia “I corvi” di Arthur Rimbaud: privo di documenti e non presente negli archivi, è stato rinominato appunto Rimbaud. Di lui si prende cura l’infermiere Mike, che si occupava anche di Angelique. La donna ha preteso la collaborazione del suo ex compagno di ospedale proprio perché pensa che anche l’assassino abbia personalità multiple.
A questo punto il centro del racconto diventano le personalità di Rimbaud, che si alternano in modo apparentemente casuale, costringendo Dylan Dog e Angelique ad assecondare chi hanno davanti per proseguire l’indagine (e rimanere incolumi) nei luoghi dei delitti: si adeguano alle convenzioni sociali di Henrietta, gestiscono la timidezza di Andrew e gli eccessi di Harold, contengono in qualche modo la violenza di Frank.
Ad una ad una le personalità “muoiono” a causa di oggetti piazzati ad arte sul percorso, finché emerge Barbie, che ha un ruolo e una caratteristica chiave nella vicenda. Scopriamo che a ognuno dei protagonisti era sfuggito un elemento cruciale.
Sviluppo
Angelique Keller era stata protagonista con Dylan Dog del n. 191 Sciarada: condannata al manicomio criminale, la ragazza viene consultata da Scotland Yard per i casi più oscuri e si trova a collaborare con l’indagatore dell’incubo per fermare un assassino enigmista.
La copertina dei fratelli Cestaro si concentra sul ritorno della donna, messa sostanzialmente al centro della scena che raffigura lo studio dell’indagatore dell’incubo, nella sua classica “posa riflessiva da sedia”. Entrambi sembrano fissare il lettore.
La pubblicazione di quest’albo probabilmente non era programmata in questo periodo, ma è stata anticipata per omaggiare Luigi Piccatto, scomparso a marzo. La storia, sostanzialmente slegata dall’attuale continuity, da questo punto di vista è abbastanza flessibile.
Affascinante come sempre il tratto di Luigi Piccatto, che agevola la narrazione e rende più piacevole la lettura. Supportato da Renato Riccio e Matteo Santaniello, il compianto disegnatore torinese ha messo in scena il mondo delle personalità di Rimbaud, sottolineando il cambio di punto di vista con il passaggio dal bianco e nero ai toni di grigio netto: agli occhi del lettore a interagire con i protagonisti sono, di volta in volta Henrietta, Andrew, Harold, Frank e Barbie.
Non solo: intorno alla personalità che si manifesta in quel momento, vediamo il mondo per come lo percepisce, compreso l’aspetto, il genere e i ruoli di Dylan, Angelica e Mike. L’espediente grafico, che ravviva la narrazione, è affidato probabilmente ai collaboratori di Piccatto, Riccio e Santaniello.
Cercando di non mostrarlo troppo, Angelique adegua la sua teoria man mano che lo scenario cambia: parte dall’ipotesi che l’assassino soffra di personalità multiple, poi sentendo le indicazioni di Henrietta si dice convinta che il colpevole stia solo fingendo il disturbo. Un abile rimescolamento di carte operato da Angelique o un’imperfezione della sceneggiatura? Conoscendo l’abilità di Paola Barbato nel gestire sceneggiature complesse, sembra più probabile la prima ipotesi.
Anche se per forza di cose le personalità di Rimbaud rubano la scena, da notare la forza di Angelique, che grazie alle sue capacità eccezionali comanda a bacchetta Scotland Yard imponendo la collaborazione di Dylan Dog, con tanto di assunzione temporanea, e di un omicida tenuto in sedazione in manicomio criminale.
Nella storia hanno molta rilevanza anche i disturbi di persone considerate normali, a partire da Giltslack, morbosamente innamorato di Angelique.
Gli autori
Paola Barbato è una delle tre penne più prolifiche dell’indagatore dell’incubo: con 44 storie scritte per la serie regolare, tra cui i recenti La variabile, e l’Old Boy 14, è preceduta da Sclavi e Ruju (e “tallonata” da Chiaverotti). Inoltre ha firmato la sceneggiatura di una ventina di storie pubblicate sulle altre testate di Dylan Dog. Apprezzata romanziera, nel 2020 ha pubblicato con Piemme il thriller L’ultimo ospite.
Il disegnatore torinese Luigi Piccatto, morto lo scorso marzo a 68 anni, aveva esordito nel mondo del fumetto nel 1977 disegnando la serie Chris Lean, pubblicata su Corrier Boy. Nel 1981 e 1982 ha disegnato storie brevi per Skorpio e Lanciostory, nel 1985 è passato a Jeans avventure per il quale ha disegnato Il ribelle.
Ha lavorato con Sergio Bonelli Editore dal 1986, entrando nello staff di Dylan Dog – firmando molte delle prime storie, tra cui Il ritorno del mostro, Cagliostro!, I conigli rosa uccidono e Golconda – e disegnando per Magico vento, Demian, Zagor, Nathan Never e Darwin (personaggio ideato insieme a Paola Barbato, con cui ha realizzato Romanzi a fumetti Bonelli n. 7 – Darwin, da cui è nata la miniserie pubblicata nel 2019 con l’etichetta Audace).
Nel 2006 ha ricevuto il premio dei lettori di Fumo di China come miglior disegnatore realistico. Nelle storie di Dylan Dog si divertiva a coniugare realismo e surrealismo, caricatura e splatter, come ricorda la curatrice Barbara Baraldi. Ad Asti, dove viveva, lo studio di Piccatto è stato scuola per diversi talenti divenuti nomi importanti del fumetto.