1 marzo 2019. Il weekend è ormai alle porte e si decide di andare al cinema per assistere alla nuova avventura di Goku e compagni.
Ed eccoci alle 20 passate al multisala Victoria di Modena, la sala è gremita di ragazzi e tanti over 30 che per oltre un’ora sono tornati bambini, pronti ad alzare le mani al cielo per donare la loro energia a Goku.
Diamo uno sguardo alla trama
Il film si apre con una lunga sequenza ambientata a quarantun anni prima, precisamente sul pianeta Vegeta.
Bardok e Re Vegeta, rispettivamente i padri di Goku e Vegeta, compaiono per pochi minuti, utili per introdurre l’argomento principale della trama: il super Sayan. Nel presente troviamo Goku e Vegeta che, per trascorrere il tempo, si allenano insieme a suon di pugni e calci mentre le rispettive famiglie si godono una rilassante vacanza, relax che viene bruscamente interrotto a causa del ritorno di Freezer, accompagnato da Broly.
Deficiente è la parola d’ordine
Vegeta si sa, è un guerriero dotato di enorme forza, ma privo di tatto. È poco diplomatico e non si fa tanti problemi nel rivolgersi a Goku con l’appellativo deficiente. Il protagonista è noto per non essere propriamente brillante o dotato di astuzia e le sue decisioni affrettate sono spesso fonti di enormi guai.
Un esempio? Far resuscitare Freezer per vincere il Torneo del Potere.
Animazione e Considerazioni personali
Come ogni film di animazione di ultima generazione, la presenza del 3D è più che scontata.
Non mi stancherò mai di affermare che l’uso della tridimensionalità in un’animazione classica sia la scelta più errata in assoluto, una vera e propria nota stonata. Dragon Ball è un anime dal character design inconfondibile, unico nel suo genere perché riproduce fedelmente il tratto del manga fin dal primo episodio. In occasione del movie, Akira Toriyama torna dietro le quinte: non ci troviamo più di fronte ad un anime dalla line art pulita e a tratti fredda, ma calcata e “sporca”, visibile soprattutto nelle sequenze di combattimenti.
La trama è ricca di citazioni che fanno riferimento soprattutto a Dragon Ball e Dragon Ball Z. Considerando i tre AOV precedenti dove Broly era protagonista e rappresentato solo come un Saiyan con enormi problemi di carattere e gestione della rabbia, in questo film Toriyama vuole farci conoscere questo personaggio in modo più approfondito.
Narra la sua vita, dall’infanzia fino all’età adulta, gli episodi principali che lo hanno portato ad essere quello che è oggi. Tutti elementi che fanno pensare ad un utilizzo del personaggio nella prossima serie di Dragon Ball Super e a renderlo canonico.
Il finale del film è aperto, il che rafforza la tesi sull’utilizzo del personaggio nella serie o in altri film. Da menzionare gli scontri, spettacolari e per lo più chiari, botte da orbi come ogni buon fan della serie si aspetta.
Tante domande ora vorticano nella nostra mente.