Negli ultimi giorni mi è capitato sotto mano il nuovo manga Dark Metro, una serie composta da tre volumi molto interessante, attualmente disponibile nella sua versione in cofanetto deluxe. Si tratta di una trilogia ideata da Tokyo Calen e illustrata da Yoshiken, distribuita in Italia dalla casa editrice MangaSenpai.
Dopo un’attenta lettura che mi ha catturato e tenuto incollato alle pagine sono finalmente pronto e riportarti la mia opinione a riguardo in questa recensione, dove ne analizzerò ogni aspetto! Perciò bando alle ciance e iniziamo subito.
Dark Metro, un horror che mette i brividi!
Dark Metro non è altro che un’opera horror che fin dal suo incipit è riuscita a incuriosirmi molto e per questo motivo sono stato più che felice di poterla leggere e recensirla per te!
Sei per caso un amante del genere e ti stai chiedendo se il manga valga l’acquisto? Allora sei nel posto giusto perché oggi voglio proprio fornirti tutte le informazioni fondamentali che ti aiuteranno a prendere una decisione. Perciò continua a leggere e di certo non ne resterai deluso.
Prima d’iniziare con la recensione vera e propria di Dark Metro voglio però fare una piccola ma doverosa premessa: in questa recensione mi asterrò da qualunque tipo di spoiler proprio per non rovinarti la sorpresa! Perciò non temere e leggi pure senza alcuna preoccupazione.
Bando alle ciance ed entriamo nel vivo della questione!
Un incipit niente male!
Dark Metro si dimostra fin da subito un manga horror di tutto rispetto, in grado di farti rabbrividire già alle prime pagine. Una metro desolata, il buio della notte e una manciata di morti in decomposizione sono di certo una formula vincente!
L’idea di base dell’opera è quella di catapultarti all’interno della vita di diversi cittadini di Tokyo, che spaziano da giovani scolari a uomini e donne sposati o già avviati in una carriera lavorativa di tutti i tipi. Insomma, una varietà di perone differenti che però in un modo o nell’altro si ritroveranno abbindolate da qualche spirito malvagio pronto a trascinarle con lui nel mondo dei morti!
Ogni capitolo prenderà il nome di una delle tante stazioni della metropolitana della grande città, in quanto la storia sarà proprio ambientata in quel luogo, donando un fattore di realismo in più che non lascia di certo indifferenti!
Ma come mai la metro? Può essere che a questo punto tu ti sia posto la domanda e la risposta è molto semplice: è proprio nella profondità della linea metropolitana che si trova il portale che divide il mondo dei morti, anche chiamato underworld, da quello dei vivi.
I tunnel sono quindi infestati dagli spiriti, che nelle ore notturne non ci pensano due volte prima di uscire alla ricerca di ciò che desiderano, di una persona che hanno perso o di qualcuno di cui desiderano vendicarsi.
Anche qui troviamo un aspetto molto interessante di Dark Metro: l’opera si dimostra un manga horror che però il più delle volte riesce a farti simpatizzare anche con i morti, certo spaventosi ma anche profondamente umani. Anime disperse che nella loro infelicità vagano alla ricerca di qualcosa che li faccia sentire meglio e che non possono evitare di provocare una certa compassione nel lettore!
Non voglio di certo spoilerarti nulla, ma mi sembra giusto farti sapere che qualche storia mi ha davvero colpito nel profondo!
Ma il filo conduttore?
Finora ti ho parlato di Dark Metro come una raccolta di brevi racconti, ma non pensare che queste storie siano totalmente scollegate tra di loro. Infatti in tutta la durata del manga troveremo un personaggio ricorrente, un ragazzo di nome Seiya nonché protagonista dell’opera, che ricoprirà sempre un ruolo fondamentale!
Grazie al suo dono speciale che gli permette di vedere le fiamme vitali che ardono nel petto delle persone, Seiya si ritroverà a svolgere l’arduo compito di guidare le anime all’interno dell’underworld o, come spesso succede, di salvare tutti coloro che ancora non sono pronti dalle grinfie di spiriti maligni intenzionati a portarli sulla strada sbagliata!
Insomma, un giovane ragazzo che in un modo o nell’altro si ritrova a essere il signore dei morti, che non solo deve aiutare gli spiriti, ma che la maggior parte delle volte deve proteggere i vivi. Il motivo del suo ruolo? Non sarò di certo io a dirtelo!
Solo leggendo Dark Metro infatti potrai scoprire la storia di Seiya, della sua famiglia, del suo potere che si tramanda di generazione in generazione e di tutto ciò che lo ha spinto ad accettare quello che potrebbe essere definito come un lavoro all’insegna del pericolo e della paura.
Un protagonista poco sviluppato
Parlando di Seiya mi sembra doveroso entrare un po’ più nel dettaglio e riportare quelli che a mio parere sono stati i primi veri difetti di Dark Metro. Il ragazzo si presenta fin da subito come un protagonista intrigante, misterioso e in grado di catturare l’attenzione del lettore.
L’idea che viene posta dietro il suo personaggio è senza dubbio in grado di dare quel qualcosa in più a un’opera che altrimenti si ridurrebbe a una semplice raccolta di racconti. Proprio per questo motivo il peso di Seiya all’interno del manga cresce a dismisura!
Trattandosi del filo conduttore che deve essere in grado di tenere insieme il tutto e fungere da collante, le aspettative del lettore aumentano a pari passo con la sua curiosità.
Qual è il problema quindi? Queste aspettative non vengono soddisfatte a pieno! Sebbene i capitoli dedicati al ragazzo siano senza dubbio alcuni dei più interessanti, capaci di farti desiderare di continuare a leggere per ottenere nuovi dettagli, in realtà nel suo complesso la sua storia lascia non poco con l’amaro in bocca!
Tra vicende del suo passato e poteri sovrannaturali, si giunge alla fine del terzo volume di Dark Metro con ancora tante domande che ronzano in testa, a cui però si è ben consapevoli di non poter ottenere mai risposta.
A mio parere qualche capitolo in più dedicato al nostro protagonista avrebbe di certo fatto la differenza, permettendo di spiegare al meglio la sua storia e colmando quei vuoti e dubbi che purtroppo si sono creati!
Delle storie tra alti e bassi!
Anche per quanto riguarda le singole storie in Dark Metro mi è capitato più di una volta di avere l’impressione di una conclusione troppo affrettata. Molti racconti sono risultati completi, accattivanti e soprattutto toccanti nel profondo, ma ce ne sono stati anche molti altri che mi hanno lasciato perplesso.
Certo, trattandosi di storie brevi di certo nessuno si aspetta la vita approfondita di ognuno dei personaggi, ma a volte qualche pagina in più avrebbe potuto fare la differenza. Aggiungendo qualche dettaglio rilevante in più, di certo si poteva essere in grado di far connettere maggiormente il lettore alla vicenda facendolo empatizzare con il personaggio!
Tutto sommato però non ci si può lamentare. La lettura di Dark Metro è di certo scorrevole e il desiderio di proseguire non accenna mai ad andarsene!
Disegni terrificanti al punto giusto!
Torniamo a noi però: questa è la recensione di un manga, quindi di certo non può mancare qualche parola spesa a proposito dei disegni che ti accompagneranno nel corso di tutta la lettura!
Le illustrazioni di Dark Metro sono nel complesso ben fatte. Ammetto che a primo impatto potrebbero risultare leggermente piatte o poco dettagliate, soprattutto per quanto riguarda le ambientazioni e gli sfondi. Anche i personaggi, nei volti e nei vestiti, risultano talvolta un po’ troppo “stilizzati”.
Tuttavia non c’è da preoccuparsi, perché quando si tratta di far rabbrividire la situazione si capovolge completamente! Nelle illustrazioni degli spiriti, con la loro pelle tumefatta, la faccia sfigurata e in alcuni casi le loro sembianze del tutto mostruose che ormai hanno poco e nulla di umano, i dettagli non mancano affatto!
Osservando quegli esseri che infestano le linee della metropolitana non si può far a meno di sentire qualche brivido lungo la schiena e anche le espressioni dei poveri malcapitati perseguitati non sono da meno! La paura sui loro volti è di certo tangibile!