Prima di morire mia nonna mi disse: “Paul non è un brutto nome… solo che non è il tuo. Se vuoi puoi usare il mio. Tanto ormai non mi serve più””
Cinzia (Cinzia)
Conosciuta grazie ai fumetti di Rat-Man, Cinzia è un personaggio talmente geniale che non le si poteva non dedicare un volume tutto suo. In questo esilarante fumetto, intitolato col suo nome e pubblicato da Bao Publishing (2018), traspare tutta la sua profondità, senza mettere da parte quella comicità a cuor leggero che caratterizza le vignette di Leo Ortolani.
La trama di Cinzia
Quando Cinzia è nata il suo nome era Paul, ma non si è mai sentita un Paul. Sua nonna lo aveva capito, così, prima di morire, le ha “donato” il suo nome. Ora che Cinzia è un’adulta, fa fatica a vivere in un mondo che crede solo in ciò che appare sul documento d’identità, motivo principale per cui non riesce nemmeno a trovare un lavoro per il quale è qualificata. Ormai è abituata alle occhiate dei passanti e alle battute scontate di chi la vede. Ha persino svolto diverse volte un test per la “riassegnazione ufficiale del genere” pur di facilitare la sua esistenza, ma viene puntualmente bocciata. Cinzia, tuttavia, non si lascia abbattere e, accompagnata dalla sua amica e coinquilina Tamara (un tempo chiamata Manuel), cerca in tutti i modi di rimanere fedele a sé stessa.
Un giorno, dopo l’ennesimo colloquio di lavoro andato male, la protagonista incrocia per strada un uomo tanto attraente da farle sentire Aretha Franklin cantare nella testa: “Iuu mèik mii fiiil làik nèciural uòmaann…”. Così comincia a escogitare un modo per conoscere questo bel fusto, ma come le fa notare Tamara, c’è un piccolo, o meglio, un grande problema: Cinzia ha trenta centimetri in più! Tuttavia, nella speranza che lui non se ne accorga, decide di provarci lo stesso. Pensa di lanciargli un cane morto (che conserva surgelato in freezer) davanti alla macchina per fargli credere di averlo investito, fingere disperazione e lasciarsi consolare. Ci prova, ma sbaglia mira e glielo tira dritto sui sedili posteriori attraverso il finestrino aperto. A questo punto, oltre ad aver finito i cani, si rende conto di aver finito anche i piani. Ma ha un’idea.
A mali estremi, estremi rimedi. Se Cinzia vuole conoscere l’uomo dei suoi sogni deve agire diversamente. Magari, perché no, andando a lavorare proprio dove lavora lui. Peccato che di solito non riesca a ottenere nessun lavoro perché sulla sua carta d’identità c’è scritto un altro nome. Forse l’unico modo per raggiungere il suo obiettivo è proprio fare ciò che fino ad ora non ha voluto fare: essere Paul. Da Paul potrà poi presentare al suo nuovo amico sua sorella Cinzia. Non fa una piega!
Nei panni di Paul, Cinzia sembra essere molto qualificata durante il suo colloquio in questo posto di lavoro su cui non ha assolutamente nessuna informazione. Viene assunta senza indugio e, come prima mansione, le viene chiesto di fare le fotocopie. È così che finalmente conosce Thomas, il principe azzurro che sino a quel momento ha potuto osservare solo da lontano. Lui le chiede le fotocopie di un volantino ed ecco che scopre di cosa si occupa la compagnia di cui è appena entrata a far parte, leggendo sul foglio che tiene in mano: “Natura e famiglia dice “BASTA” all’ideologia gender”.
Pensi che questo fermerà Cinzia? Ti sbagli. Tra romantici strafalcioni e colpi di scena, la sua determinazione e la sua immaginazione ti farà riflettere quanto divertire.
Cinzia è Cinzia
Quella di Cinzia non è solo una storia romantica, ma una vera e propria lode al voler essere sé stessi. La protagonista, vestita con gli abiti di Cinzia si sente bellissima e forte, nonostante non sia così facile far parte di una società che deve per forza categorizzarti. Forse è proprio questo rifiuto al voler sempre schematizzare tutto e chiunque che rende Cinzia tanto speciale; un personaggio che, tra un’esilarante pensiero e l’altro, sa davvero farti capire il suo punto di vista e sbellicare dalle risate allo stesso tempo.
Nel corso del fumetto, Cinzia pensa spesso a come mai sia nata Paul, immaginandosi tra le anime del paradiso che aspettano di venire al mondo e devono scegliere se essere uomini o donne. Ce ne sono talmente tante, che a volte finiscono semplicemente nella fila sbagliata, scambiando, come successo a lei, quella per le “tette grosse” con quella per un “pene lungo”. Purtroppo però, una volta che arriva il loro turno, è troppo tardi per cambiare. Questo piccolo, efficace sketch evidenzia come la protagonista non abbia davvero potuto scegliere come nascere, e allo stesso tempo rafforza il concetto del voler decidere come vivere la propria vita, al di là delle conseguenze che comporterà.
Cinzia, con la sua comicità, insegna molto al lettore rispetto all’importanza di sapersi capire e accettare. È davvero così importante essere Paul per avvicinarsi a qualcuno che si ama? Paul è un uomo di bell’aspetto che sembra piacere agli altri, e allo stesso tempo è così “normale” che nessuno si volta a guardarlo sorpreso quando cammina per strada. Obiettivamente, ha una vita molto più semplice di quella di Cinzia, senza contare poi la facilità con cui riesce a trovare lavoro! Persino a Thomas, Paul piace molto. In poche parole, volendo utilizzare la stessa terminologia del fumetto, Paul non è una “macchia“, ma purtroppo a lui le macchie piacciono. Così, indossando il suo abito leopardato, corto e attillato, questo personaggio, senza mezzi termini, ammette una cosa importante: non è interessato a un essere uomo o una donna, e nemmeno a dover decidere se amare per forza un genere o l’altro. Vuole solo essere Cinzia. Cinzia, camminando a testa alta, ci insegna una cosa molto importante: è molto più difficile vivere una vita che non è la tua, che portare sul volto la maschera di un’altra persona.