La settimana scorsa abbiamo recensito per voi l’anime Re:Zero, oggi è la volta di Cells at work, anime tratto dal manga Hataraku saibō di Akane Shimizu, molto simile per trama al filone dell’animazione istruttiva europea ma prettamente giapponese per quanto riguarda la sua struttura, può essere infatti catalogato come shonen per il suo mix di azione, dramma e umorismo.
Trama e struttura
Cells at work racconta le avventure di Leucocita (un globulo bianco, neutrofilo) e di Eritrocita (un globulo rosso) e delle cellule che compongono il corpo umano, in una serie di episodi auto conclusivi, aventi per argomento un’infermità o un processo fisiologico. Nel primo episodio, dal titolo Pneumococco, incontriamo la simpatica e distratta Eritrocita e Neutrofilo, i due protagonisti principali, alle prese con un pneumococco. Nel secondo episodio, Graffio, a seguito di un graffio il corpo viene invaso da germi e batteri. Salveranno la situazione le dolcissime piastrine kawai? Nel terzo episodio, Influenza, conosciamo i vari protagonisti del sistema immunitario, impegnati nella battaglia contro l’influenza.
Nel quarto episodio, Intossicazione alimentare, Eosinofilo, un globulo bianco all’apparenza debole, salva il corpo da un potentissimo mostro, un parassita. Infatti è questo il suo compito più importante nel sistema immunitario. Nel quinto episodio, Allergia da polline di cedro, a seguito di un’eccessiva reazione del corpo, per l’intervento di Mastocita, che produce l’istamina, e di linfocita B, la soluzione si avrà solo grazie ad una medicina, un potente robot, che però tenterà di distruggere chiunque sia in mezzo ai disastri. Nel sesto episodio, Eritroblasto e Mielocita, abbiamo uno scorcio dell’infanzia di Eritrocita e Leucocita, un flashback attraverso i ricordi del nostro simpatico globulo rosso che come al solito si è persa ed è giunta al midollo osseo rosso, luogo della sua infanzia.
Nel settimo episodio, intitolato Cellule tumorali, facciamo la conoscenza di una nuova cellula del sistema immunitario, NK e assistiamo ad un duro combattimento che coinvolgerà tutto il corpo contro le cellule tumorali. In questo episodio vi sono numerosi riferimenti ad Akira. Nell’ottavo episodio, Circolazione sanguigna, seguiamo Eritrocita nel suo lavoro e finalmente riesce ad avere maggiore sicurezza in sé in quanto convinta di aver fatto tutto il percorso da sola; in realtà è stata seguita da Leucocita e aiutata da lui in maniera discreta ed esilarante. Un altro tuffo nel passato coll’episodio nove, Timociti. Questa volta assistiamo a come il comandante T Helper, Killer e T Regolatrice sono diventati tali, dopo aver superato la selezione positiva.
Nel decimo episodio, Stafilococco aureo, viene dato rilievo alle nostre cameriere yandere, i macrofagi. Ma come faranno ad indossare quell’orribile tuta quando sono monociti? Nell’undicesimo episodio, Ipertermia, sono nuovamente tutti in pericolo per l’eccessivo calore che agevola l’infiltrazione di germi e batteri. Questa volta a cambiare l’esito della battaglia sarà un’idratazione endovenosa. Negli ultimi due episodi, intitolati Shock ipovolemico, prima e seconda parte, la nostra Eritrocita deve addestrare una giovane Kouhai che sembra più preparata di lei e mentre svolge il suo compito ci sarà uno stato di allerta causato da una forte emorragia. La situazione sarà salvata dall’arrivo di nuovi globuli rossi grazie ad una trasfusione. Vi è poi l’episodio speciale, Sindrome influenzale, che racconterà quanto sia noiosa e ripetitiva la vita di una cellula. Il protagonista incontrerà un nuovo amico a cui piace fare scherzi e si divertirà molto… ma ciò è estremamente pericoloso, si tratta infatti di una cellula mutata dall’influenza. Saranno i nostri Killer a salvare la situazione.
Personaggi
I personaggi che rappresentano le cellule del corpo umano, che è raffigurato come una città, sono esseri umani con peculiari caratteristiche fisiche e abbigliamento a seconda della loro funzione, mentre germi, virus, batteri e parassiti sono dei mostri. I personaggi non hanno nomi propri ma hanno il nome della cellula che rappresentano, mentre i mostri hanno il nome dell’agente patogeno o parassita. Nei vari episodi incontreremo mostri dalle diverse forme: il pneumococco, lo streptococcus pyonegenes, la pseudomonas aeruginosa, lo stafilococco aureo, vibrio parahaemolyticus, anisakis, allergene polline di cedro, bacillus cereus. Assumono forma di zombie le cellule infettate e di mutanti le cellule tumorali
- Neutrofilo, nei sottotitoli italiani chiamato genericamente Leucocita dalla Eritrocita, è doppiato da Tomoaki Maeno. Come gli altri neutrofili è caratterizzato dall’essere completamente bianco, sia per il colore della pelle, sia per l’abbigliamento e ha un recettore, nel cappello, una sorta di paletta che serve a localizzare i batteri e vibra quando sono vicini. Il protagonista è un globulo bianco stacanovista e sempre pronto all’azione, freddo e razionale, estremamente ligio al dovere, combatte i batteri principalmente a mani nude o con un coltello da guerra, ricorre alla fagocitosi per acquisire informazioni sul proprio nemico.
- Eritrocita, doppiata da Kana Hanazawa, come gli altri globuli rossi indossa un cappello rosso, una giacca rossa, una maglietta nera, dei guanti bianchi, degli short (i maschi indossano invece dei pantaloni lunghi) e stivali rossi. Una particolarità della giacca è che cambia di tonalità a seconda che trasporti ossigeno o anidride carbonica. È piuttosto sbadata, distratta, con un pessimo senso dell’orientamento ed emotiva. È spesso bersaglio di virus e batteri, sia a causa del suo carattere sia per la sua funzione all’interno dell’organismo, ma fortunatamente Neutrofilo la tiene d’occhio ed è pronto ad intervenire in caso di bisogno. Viene inoltre aiutata quando si perde, consigliata e rassicurata dalla sua amica che chiama Senpai, un altra eritrocita, da cui ogni tanto riceve una ramanzina per non aver ancora imparato le strade.
- Macrofago, doppiata da Kikuko Inoue, a prima vista pare un’innocua e amorevole cellula coi suoi abiti da cameriera, completamente bianchi, in realtà è una spietata macchina da guerra, un po’ yandere. Il suo lavoro principale è ripulire l’organismo dai resti dei germi eliminati dalle altre cellule immunitarie, ma se necessario lei e le sue colleghe diventano spietate guerriere che combattono con qualsiasi arma, mannaie, mazze ferrate, martelli… Quando agisce all’interno dei vasi sanguigni poi, il macrofago si trasforma in un Monocita, assumendo le sembianze di un inquietante individuo coperto da una tuta NBC (ossia quelle tute che limitano l’impatto di sostanze nucleari, biologiche e chimiche).
- Linfocita T, chiamato anche Killer, doppiato da Daisuke Ono, indossa una divisa nera e un cappello a visiera con la scritta kill. Queste cellule immunitarie appaiono come un vero proprio esercito di individui palestrati e dal carattere iracondo e attaccabrighe. Sia il loro modo di agire che l’equipaggiamento ricorda la SWAT. Per quanto forti, contro minacce specifiche devono ricorrere al supporto di altri leucociti.
- Piastrina è doppiata da Maria Naganawa, ha l’aspetto di una bambina kawai che comanda una squadra numerosa di coetanee e coetanei. Le piastrine sono vestite e vestiti come studenti dell’asilo e il loro lavoro è riparare i danni causati all’organismo da usura, incidenti o dall’operato dei microbi che assaltano il corpo. Sono spesso rappresentate nell’atto di eseguire lavori di manutenzione, fonte di intermezzi comici per le loro dimensioni minute e che non possono svolgere al meglio il loro lavoro senza l’aiuto di qualcuno. Ma sono fondamentali in caso di ferite più o meno gravi, perché con la coagulazione del sangue e la formazione di croste protettive fanno sì che l’organismo non venga assalito nuovamente da microbi.
- Eosinofilo, doppiata da M.A.O, indossa un cappello e una giacca rosa, con inserti di pelliccia bianca, pantaloni rosa, camicia bianca, guanti e stivali marroni. Ha come arma un forcone. È debole contro i batteri, ma quando si tratta di svolgere il suo vero compito, ossia combattere i parassiti, è davvero fortissima. È molto timida.
- Cellula Dendritica è doppiato da Nobuhiko Okamoto, ha le sembianze di un giovane impiegato, indossa una divisa verde e abita all’interno di un piccolo ufficio ricavato nel tronco di un albero. Mantiene traccia dei microbi che hanno già invaso l’organismo e si occupa di coordinare gli sforzi tra tutte le cellule in caso di attacco. È sensibile, umano ed empatico.
- Il Comandante T Helper decide la strategia in caso di un attacco e impartisce gli ordini ai linfociti T. Indossa una camicia militare coi gradi bianca a maniche corte e pantaloni lunghi verdi.
- La Cellula T regolatrice regola le cellule T per impedire reazioni immunitarie non dovute. Indossa una giacca corta a righe verde, gonna verde e collant verdi, una camicia chiara.
- Linfocita B è un ragazzo con un cannone da cui spara gli anticorpi, indossa un cappellino e una tuta azzurra.
- Mastocita, sotto il camice bianco indossa una maglia gialla, una gonna e dei collant neri. Si occupa della produzione dell’istamina, che viene emessa attraverso erogatori a pioggia simili a quelli antincendio.
- Basofilo indossa un impermeabile verde, dei guanti e una cuffietta azzurra, una maschera protettiva viso e collo, dei pantaloni e porta un ombrello. Parla in modo filosofico ed enigmatico; i suoi discorsi sono simili a quelli di un monaco.
- Cellula della memoria indossa una camicia nera, un gilet grigio e marrone, una cravatta viola, dei pantaloni marroni e delle scarpe nere. Entra facilmente in panico.
- Le Cellule sono rappresentate da giovani con la maglietta bianca a maniche corte con i kanji di saibou 細胞 (cellula) e pantaloni neri lunghi.
- Linfocita NK è una giovane dai capelli corti, che indossa una canottiera nera, calzoncini corti con una cinta, scarponcini verde militare e porta una spada. È aggressiva come i T killer e attaccabrighe.
Il genere di animazione istruttiva europeo
Sorge a questo punto spontaneo fare un paragone con Siamo fatti così, nome italiano di una serie animata trasmessa dalla Mediaset ,chiamata anche Esplorando il corpo umano dalla De Agostini, adattamento italiano della serie animata francese Il était une fois… la Vie, del 1987, andata in onda in italiano, nello stesso anno, nel Canton Ticino, col titolo C’era una volta la vita: la favolosa storia del corpo umano. A differenza di Cells at work, che è composto da una serie di episodi auto conclusivi riguardanti una patologia o un meccanismo fisiologico, la storia ha un unica trama, segue il viaggio di un gruppo di globuli rossi, a cui fa da Cicerone il saggio e vecchio Globus, che spiega al gruppo e soprattutto ai giovani Emo e Globina la struttura e le funzioni del corpo umano. I personaggi sono dei bambini ammalati o che chiedono spiegazioni a genitori e nonni e hanno il loro microscopico alter ego che rappresenta un elemento dell’anatomia e le loro caratteristiche fisiche e caratteriali trovano riscontro nell’elemento anatomico.
I personaggi secondari hanno invece una forma specifica a seconda della loro funzione, ad esempio i sali minerali sono una saliera e gli zuccheri delle caramelle. In Cells at works abbiamo invece umani, che rappresentano le cellule, e mostri, che rappresentano virus, batteri, germi, antigeni e parassiti, e non vi è un approfondimento psicologico dei personaggi. Non vi sono inoltre quei combattimenti e scene cruenti presenti nell’anime giapponese, anche le scene divertenti presentano un tipo di comicità differente. Entrambi spiegano il funzionamento del corpo umano, ma mentre in Siamo fatti così si utilizza la tecnica della voce fuori campo e delle spiegazioni di Globus, nell’anime alla voce fuori campo e alle spiegazioni dei personaggi si aggiungono dei cartelli con dati scientifici e informazioni.
Questo anime è stato apprezzato per il suo apporto alla conoscenza dell’anatomia, favorendo una divulgazione tra non addetti ai lavori. L’oncologo Satoru Osaka, della Emory University School of Medecine di Atlanta, ha espresso le sue lodi per l’episodio 7 sulle Cellule Tumorali. Questo episodio, tra l’altro, presenta anche numerosi riferimenti ad Akira, come lo stesso aspetto della cellula tumorale che presenta dei mutamenti quali lo svilupparsi di arti mostruosi, le sue vene ingrossate in evidenza, il laboratorio di mutazione genetica, ed è molto simile la battaglia finale.
Impressioni personali
Cells at work è un anime assolutamente da vedere, non solo perché istruttivo, ma anche perché divertente, forse non troppo adatto a chi da fastidio il sangue perché nei combattimenti ce n’è in abbondanza. Ha una bella grafica, particolareggiata. Ho apprezzato i riferimenti ad Akira dell’episodio 7. Nonostante i personaggi non abbiano un loro nome, vengono identificati in base alla funzione, e non siano adeguatamente approfonditi i loro caratteri, vi sono comunque durante gli episodi degli elementi che fanno intravedere il loro carattere e viene data una motivazione attraverso dei flashback dell’evoluzione caratteriale di alcuni.