The Hero is Overpowered but Overly Cautious, in originale Kono yūsha ga ore tueee kuseni shinchō sugiru, abbreviato in Cautious Hero, è un anime di genere isekai fantasy della stagione autunnale 2019, che ha riscosso un certo successo e ha fatto parlare di sè per la sua propensione a decostruire il genere e la sua progressione narrativa sopra le righe.
Cautious Hero nasce come serie di light novel scritte da Light Tuchihi e illustrate da Saori Toyota, inizialmente pubblicata a episodi sul sito Kakuyomu di Kadokawa per scrittori amatoriali, in seguito acquistata dalla stessa Kadokawa Shoten sotto l’etichetta Kadokawa Books a partire dal 10 febbraio 2017. Sono stati pubblicati in tutto sette volumi, di cui l’ultimo il 10 dicembre 2019, ma la serie è tutt’ora in prosecuzione. Un adattamento manga, disegnato da Kyouki, ha iniziato la serializzazione sulla rivista Monthly Dragon Age il 9 novembre 2018 e conta ad oggi due volumi.
L’adattamento anime, prodotto da White Fox e diretto da Masayuki Sakoi, è andato in onda dal 2 ottobre al 29 dicembre 2019 per un totale di 12 episodi. In italia Cautious Hero è stato licenziato da Dynit ed è disponibile in streaming gratuito su VVVVID.
La recensione è spoiler free, ma prima di leggerla potrebbero interessarti:
La trama di Cautious Hero
Cautious Hero, come del resto qualsiasi altro isekai prima di lui, parte da una premessa molto semplice. In un multiversale regno degli dei collegato a infiniti mondi fantasy, le divinità sono solite evocare eroi dalla Terra per risolvere crisi di portata planetaria in ognuno dei mondi di loro competenza, riservandogli insomma il classico trattamento isekai, e facendolo accrescono la loro importanza nelle gerarchie celesti. La storia ha inizio quando alla nostra protagonista, la dea della Guarigione Ristarte, viene assegnato per il suo debutto un compito apparentemente impossibile: riportare la pace a Gaeabrande, un mondo in cui la minaccia è tale da rendere improbabile un lieto fine.
Setacciando una lista di giovani giapponesi, noti per essere avvezzi ad anime isekai e videogiochi RPG e quindi più adattabili, alla ricerca di un prode all’altezza dell’incarico, l’attenzione della sconsolata divinità cade su Seiya Ryuguin e sulle sue elevate statistiche. Ristarte si prodiga subito ad evocarlo e si trova davanti un giovane avvenente, atletico e prestante, ma con un solo piccolo difetto: è diffidente di tutto e tutti e prudente fino ai limiti del concepibile.
Nonostante la sua smisurata potenza e capacità d’apprendimento, si allena per giorni prima di mettere piede nel mondo in cui dovrà essere evocato, si premunisce con equipaggiamento d’alto livello e tonnellate di provviste, usa sempre i suoi attacchi più forti anche su avversari miseri e attacca prima che il nemico abbia finito di parlare. Vede tutto come una minaccia, Punta sempre alla vittoria con la massima efficienza e se non può scappa, e, soprattutto, si rifugia nel mondo degli dei ad ogni accenno di difficoltà per farsi aiutare dal dio di quello specifico campo di competenza.
Si tratta, sotto molti punti di vista, dell’esatta antitesi dell’eroe di un isekai, poichè alla sua proverbiale potenza si accompagna un atteggiamento decisamente poco eroico. Sembra che col suo estremo pragmatismo voglia scavalcare a piè pari tutta l’avventura e lo sviluppo del suo personaggio, puntando a degli standard del tutto fuori luogo per il suo livello elevato anche rispetto alle divinità, e all’inizio toccherà a Rista e ai due piccoli avventurieri Mash ed Elulu viaggiare sopportando la mancanza di buon senso del protagonista. Dal punto di vista dei personaggi della storia sembra quasi un giocatore intento a fare una speedrun.
Col passare del tempo appare però sempre più evidente come non solo il comportamento di Seiya sia radicato in motivazioni precise, ma anche quanto questo sia inaspettatamente appena sufficiente a fronteggiare l’intrinseca spietatezza del mondo di Gaeabrande.
Lo sviluppo inaspettato di trama e personaggi
“Inaspettato” è probabilmente il termine che, all’apparenza, meglio descrive Cautious Hero. L’anime si basa infatti quasi interamente sul costruire delle premesse stereotipate, consolidando le aspettative dello spettatore avvezzo ai clichè degli isekai, per poi sovvertirle e spiazzarle con la logica. Per questa ragione penso che, per quanto Cautious Hero abbia una buona storia in sè, non se ne possa godere appieno senza calarlo nel suo contesto.
In un mercato saturo di isekai ad ogni stagione, tutti estremamente simili e basati su una formula lineare e di successo di cui lo spettatore si aspetta già tutto, ogni tanto appare quell’opera fuori dagli schemi che prova a decostruire la tipica narrazione o proporre una variazione stravagante alla formula. Spesso questo si risolve in una storia del tutto convenzionale, seppur con un elemento sorpresa, spesso a fini umoristici, o in una decostruzione fatta solo per il gusto di qualcosa di diverso.
Cautious Hero è uno di quei pochi che prova a fare ancora di più e ad usare quella che può sembrare una semplice gimmick, l’eccessiva cautela di Seiya, per plasmare e influenzare la trama, una trama che invece il contesto narrativo aveva presentato in maniera estremamente convenzionale.
La genuinamente divertente comicità alla Konosuba, basata sull’inadeguatezza dei personaggi, si incastra alla perfezione in una storia imprevedibile e piena di colpi di scena che danno un significato sempre diverso a ciò che è già accaduto, giustificando mano a mano tutti quegli elementi che sin dall’inizio sembrano inseriti solo per l’effetto sorpresa, facendo quadrare tutto in un disegno più grande. Pur non essendoci del vero character development, l’opinione che lo spettatore ha dei personaggi cambia ad ogni episodio che passa.
Un worldbuilding costruito sugli stereotipi
L’universo narrativo di Cautious Hero presenta una netta opposizione fra le due differenti ambientazioni: il regno degli dei e Il mondo di Gaeabrande.
Da una parte abbiamo il regno degli dei, luogo sicuro e confortevole in cui viene spesa gran parte della trama, abitato da un vivace e variegato cast di divinità. Gli dei sono senza dubbio i personaggi più interessanti dell’anime e ciascuno di loro possiede una personalità stravagante e poliedrica che ricorda molto quella delle divinità nella mitologia greca. Ogni volta che Seiya si rifugerà nel mondo degli dei, all’apparenza per scappare dalle responsabilità, e chiederà a un dio di farsi allenare, succederanno assurdità una dopo l’altra.
Per quanto folli ed eccentrici siano gli dei, sembrano tuttavia essere gli unici personaggi “senzienti“nella trama oltre a Seiya, dato che tutti gli abitanti di Gaeabrande sembrano essere degli “NPC” stereotipati che seguono come automi un destino già scritto in cui tutti i classici step dell’avventura dell’eroe sembrano programmati e l’eroismo è posto sopra ogni altra cosa. Nulla di più fuori luogo in un mondo in cui i cattivi, invece, sono ben consapevoli del modo di pensare del tipico eroe e fanno di tutto per premunirsi e anticiparne le mosse, usando i clichè a proprio vantaggio, cosa che, assieme alla loro assurda potenza, giustifica l’impossibilità di salvare il mondo di cui sopra.
Seiya non è però un tipico eroe e ingaggerà coi villain una costante battaglia a chi sovverte di più le aspettative dell’avversario, rivelandosi mano a mano, da personaggio incomprensibile e insensato, sempre più giustificato nel suo modo di agire e, a modo suo, eroico.
Importante in tutto questo è Ristarte, che, oltre a formare assieme a Seiya un formidabile duo comico, servirà un po’ da surrogato dello spettatore, pronta in ogni momento a vivere una classica avventura e a credere di sapere cosa succederà per essere puntualmente spiazzata da Seiya o dalla piega che prendono gli eventi.
Giudizio complessivo
Comparto tecnico
I comparti tecnico e artistico sono puliti e curati con omogeneità, seppur del tutto nella media da un punto di vista qualitativo. Lo stile è molto convenzionale e le animazioni degne di nota sono poche. stesso dicasi per le musiche abbastanza dimenticabili, seppur Tit for Tat, la sigla d’apertura, ha un bel ritmo e accompagna bene l’atmosfera tamarra dell’anime. Il doppiaggio è fenomenale e particolarmente espressivo per alcune delle divinità.
Notevole è però la character animation di Ristarte. Sembra infatti che l’intero budget per l’animazione sia confluito sulla mimica facciale e corporale della nostra dea protagonista, che rappresentano il sakuga più impressionante dell’anime: gli animatori non hanno timore di andare off model, distorcere e imbruttire Rista nelle reazioni esagerate che ha, fregandosene del suo sex appeal e rendendola involontariamente ancora più carina.
Degne di nota sono anche le scelte estetiche e di nomenclatura degli elementi fantasy sempre iconiche e coerenti, che contribuiscono ancora di più al worldbuilding, come l’interfaccia che mostra le statistiche dei personaggi, .
Personaggi
I personaggi sono tutti ben caratterizzati, funzionali al loro ruolo, e sviluppati in modo da far affezionare lo spettatore. La differenza abissale tra gli dei così “umani” ed eccentrici e i personaggi comuni così volutamente piatti e asettici, come se fossero degli attori che interpretano un ruolo, all’inizio disorienta lo spettatore, ma col tempo contribuisce a cementare l’idea di un universo in cui i mortali sono degli “NPC” che seguono ciecamente i binari che le divinità, le uniche dotate di libero arbitrio, poggiano per loro. Tra gli dei dal carattere strano, particolare apprezzamento va ad Adenela, best girl indiscussa.
Seiya è un protagonista cucito alla perfezione al suo tipo di storia e, anche se all’inizio sembra un personaggio piatto avente un singolo tratto caratteriale, col tempo si rivela più profondo del previsto.
Ristarte poi è senza dubbio il personaggio meglio riuscito e approfondito: maldestra, sgangherata, fonte di comicità tamarra e al contempo in grado di ragionare con lo spettatore con incredibile empatia. La sua cotta esagerata per Seiya, tra le altre cose, la rende estremamente adorabile.
I combattimenti, oltre a essere esageratissimi nei power up, sono anche degli eccezionali mind game, in cui a vincere è chi riesce a conoscere e sfruttare al meglio i clichè dell’universo narrativo. L’intrattenimento è assicurato.
Considerazioni finali su Cautious Hero
Cautious Hero si presenta come un isekai non solo diverso, ma diverso a modo suo, che riesce a decostruire il genere in modo da narrare una storia inaspettatamente elaborata e fuori dagli schemi. Pur partendo semplice e comico, riesce a divenire sempre più intricato e soddisfacente in maniera organica e graduale, e a lasciare lo spettatore col fiato sospeso fino al finale. La comicità riuscitissima è inoltre perfettamente integrata nella trama e funzionale al suo avanzamento.
L’anime ha elevata coerenza interna e i difetti veri e propri sono pochi, tra cui la necessità di superare l’iniziale apparenza stereotipata o piatta dei personaggi e il finale, che, seppur soddisfacente, tende ad essere un pelo troppo smielato. Del resto alla fine non si tratta di un anime con un messaggio profondo alla base o in grado di far riflettere lo spettatore, ma eccelle nel puro intrattenimento.