Oggi torniamo con una recensione anime, stavolta dedicata al popolare Bungo Stray Dogs, tratto dal manga scritto da Kafka Asagiri e illustrato da Sango Harukawa. L’opera viene pubblicata sulla rivista dedicata ai seinen Young Ace dal 2012. Al momento è arrivata al suo 22esimo volume.
Bungo Stray Dogs è anche stato adattato in una serie anime che al momento ha 3 stagioni, un film (Bungo Stray Dogs: Dead Apple), diversi OVA e uno spin-off intitolato Bungo Stray Dogs Wan!. A gennaio 2022 è uscito anche un film live-action.
L’uscita della quarta stagione è prevista per il 2023.
Bungo Stray Dogs: l’Agenzia dei Detective Armati
La nostra storia inizia con Atsushi Nakajima, un giovane orfano che è stato sbattuto fuori dal proprio orfanotrofio, che ferma il tentato suicidio di un uomo alquanto particolare. Si tratta di Osamu Dazai, un detective facente parte dell’Agenzia dei Detective Armati. Lui e il suo partner Doppo Kunikida sono, infatti, alla ricerca di una misteriosa tigre bianca, che si aggira nelle zone.
Atsushi al sentire nominare l’animale, si spaventa, dicendo di essere perseguitato da essa. Con un sotterfugio, però, Dazai riesce a scoprire che la tigre è in realtà proprio il ragazzo: con la luna piena, infatti, Atsushi assume la forma di una tigre mannara, perdendone tutti i ricordi quanto torna umano. Questo il vero motivo per cui è stato torturato e cacciato dall’orfanotrofio.
Il detective gli propone, quindi, di entrare a far parte dell’Agenzia, dove tutti i membri hanno dei poteri soprannaturali. Poco dopo il suo arrivo, però, Atsushi viene preso di mira dalla Port Mafia, un’organizzazione criminale. Sulla sua testa, infatti, pende una taglia di 7 miliardi di yen.
Inizia così il conflitto tra la Port Mafia e l’Agenzia di Detective Armati, dove scopriremo piano piano i diversi membri delle due fazioni e il misterioso nemico che si nasconde nell’ombra.
Impressioni
Bungo Stray Dogs ha avuto un discreto successo, anche se penso sia ancora molto sottovalutato. Anche se a prima vista potrebbe sembrare uno shonen, più si va avanti con la storia, più i temi trattati diventano cupi. Il tema del suicidio è sicuramente quello più ricorrente a causa delle tendenze di Dazai, ma anche se apparentemente sembra più una gag comica, approfondendo il passato del detective, scopriremo che c’è molto di più dietro al suo comportamento bizzarro.
La trama è abbastanza originale. Anche se di ragazzi con i poteri soprannaturali sono sicuramente frequenti negli anime, Bungo Stray Dogs aggiunge degli elementi particolari ai tipici poteri. Infatti, questo anime deve sicuramente il suo successo ai personaggi. Ogni personaggio di Bungo Stray Dogs ha una personalità e una backstory unica. Per questo sono facili da ricordare, ma soprattutto riescono a coinvolgere chi guarda nelle loro storie. Tutti i personaggi hanno un ruolo ben preciso nella trama e hanno uno sviluppo personale, che si intrecciano con quelli di Atsushi.
Questo anime ha un mix di comicità, azione e temi più maturi, con personaggi che non fanno sempre la scelta più moralmente corretta, ma quella necessaria. Inoltre, questa storia ha davvero tantissime strade da poter percorrere e ci lascia alla fine di ogni stagione con un po’ di suspense, che non può che incuriosirci. In parte mi ricorda un po’ Psycho-pass, sia per i temi che per il conflitto interiore dei personaggi. Un piccola curiosità: tutti i nomi dei personaggi sono ispirati da famosi scrittori.
Infine, le animazioni dello studio BONES (Noragami, My Hero Academia, Fullmetal Alchemist, Soul Eater) non deludono di certo, aggiungendo a trama e personaggi anche l’aspetto visivo. Non mancano i combattimenti, che spesso e volentieri vedono l’utilizzo dei poteri dei personaggi. Lo studio ha sicuramente superato le mie aspettative in questo adattamento.
In generale, Bungo Stray Dogs è un titolo che non può mancare alla nostra lista. Non solo la storia è molto coinvolgente, ma le animazioni e i personaggi sono difficili da dimenticare. Consigliatissimo a chi ama anime che hanno tematiche più profonde, ma che non mancano di azione.