Nel recente capitolo 21 del manga Boruto: Two Blue Vortex, i riflettori si spostano con decisione su Sarada Uchiha, che si impone con una prova di forza travolgente e inedita. Con le nuove capacità acquisite da Boruto, l’ingresso di Himawari nel mondo degli shinobi e gli importanti sviluppi su Kashin Koji, mancava un solo elemento per ridefinire completamente gli equilibri narrativi. Ora quel tassello è stato inserito, e porta il nome di Sarada.

Il capitolo si apre con una spettacolare tavola a colori che immortala Sarada in tutta la sua fierezza, con il Mangekyo Sharingan ben visibile a illuminare il suo sguardo deciso. Fin dalle prime tavole, il messaggio è chiaro: sarà lei a dominare la scena. Lo scenario è drammatico: Mitsuki e Araya sono stati presi, Yodo versa in condizioni critiche, e il nemico Ryu sembra inarrestabile.
Eppure, Sarada si erge con fermezza. Con uno sguardo tagliente e una determinazione incrollabile, attiva il suo Mangekyo Sharingan e, con una naturalezza sorprendente, neutralizza l’attacco dell’iron sand, l’arma letale del potente Shinju. Questo è solo il primo segnale che qualcosa di straordinario sta per accadere.
Ohirume: la nuova tecnica che piega lo spazio
Non tarda ad arrivare la rivelazione che cambia le sorti dello scontro: Sarada svela una tecnica completamente nuova, chiamata Ohirume. La giovane kunoichi crea delle sfere simili a micro-buchi neri, in grado di manipolare la gravità nell’ambiente circostante, con effetti devastanti.
Il potere della tecnica è tale da sopraffare il formidabile Ryu in un lampo, ribaltando in modo netto e clamoroso la situazione. Ma ciò che rende questa tecnica ancora più significativa è il suo nome: Ohirume è un appellativo della dea Amaterasu, una figura venerata e collegata alla celebre tecnica dello stesso nome, usata in passato da Sasuke e Itachi. Il riferimento non è casuale: è un chiaro richiamo alla potenza devastante e al lignaggio del potere oculari degli Uchiha.
La vittoria di Sarada: un dominio incontrastato
Lo scontro si chiude con una rapidità che lascia senza fiato. Non solo Sarada riesce a difendersi, ma distrugge completamente ogni offensiva avversaria. Una delle sfere gravitazionali colpisce Ryu in pieno, e il suo effetto potrebbe averlo letteralmente risucchiato in un’altra dimensione, se non addirittura annientato.
L’unico indizio della sua disfatta è un bulbo di spine, simbolo silenzioso del successo di Sarada. La prova di forza mostrata dalla giovane Uchiha lascia spazio a una nuova possibilità: che il suo Mangekyo Sharingan sia tra i più potenti mai apparsi nella saga di Boruto, forse superiore a quello degli stessi Sasuke o Itachi.
Boruto: Two Blue Vortex, una nuova leggenda prende forma
Con questa straordinaria performance, Sarada Uchiha si afferma come uno dei personaggi chiave della nuova generazione. La sua presenza in campo, la lucidità con cui affronta la battaglia e il controllo impeccabile delle sue tecniche oculari delineano una figura di straordinario spessore, destinata a lasciare un’impronta indelebile nel mondo ninja.
Non è più solo la figlia di Sasuke e Sakura: è una combattente completa, capace di raccogliere l’eredità del clan Uchiha e forse persino di aspirare al titolo di Hokage.
Il capitolo 21 di Boruto: Two Blue Vortex rappresenta un punto di svolta decisivo: Sarada non è solo cresciuta, è rinata, più potente, più matura, e pronta a scrivere un nuovo capitolo della storia degli shinobi.