Come annunciato sul sito ufficiale e sui social del Giocomix, l’illustratrice e fumettista Blackbanshee sarà una degli ospiti del più importante festival del gioco e del fumetto della Sardegna. Un evento caratterizzato da ospiti, incontri con autori, gare cosplay, tornei di videogiochi, fumetti e espositori di gadget anche homemade. Adatto a tutte le età, sono presenti eventi e giochi anche per i più piccoli.
L’evento, che si terrà presso l’hotel Setar a Quartu S. Elena (CA) il 23 e 24 novembre, è organizzato dall’Associazione Culturale Mondi Sospesi che dal 2007 si adopera per divulgare la cultura “comics & games“. È stata fondata da Eleonora Guggeri (cosplayer e organizzatrice di eventi, che è stata membro del Team Italy all’International Cosplay League di Madrid 2018 e giurata al Torino Comics 2019), Fabio Attioli (game designer e organizzatore di eventi) e Roberto Ledda.
Per chi non potrà assistere al Giocomix per incontrare questa bravissima illustratrice, lo potrà fare al Lucca Comics and Games il 30 ottobre.
Blackbanshee è anche l’illustratrice della locandina pubblicitaria dell’evento. La locandina raffigura una ragazza con la maschera e il mantello con campanacci caratteristico dei mamuthones – maschere tipiche del carnevale sardo – un po’ jana, come affermato dalla stessa autrice dell’opera in un commento su facebook ( le janas sono piccole fate che vivono in simbiosi con la natura delle leggende sarde), a cavalcioni su un ramo di mirto, tipica pianta della macchia mediterranea, molto diffusa in Sardegna. Sono poi presenti le pokeballs e castello errante a ricordare le tematiche dell’evento. L’illustratrice dichiara di aver seguito le indicazioni dei ragazzi della fiera per la scelta degli elementi da usare e che le pokeballs sono state espressamente richieste, Marga commenta infatti:
“io non ci avrei mai pensato, sono proprio fuori dal giro nerd!”
Poiché desideravo conoscere meglio e farvi conoscere questa bravissima illustratrice e il lavoro dietro questa locandina, l’ho contattata su messenger e lei molto gentilmente ha accettato di rispondere ad alcune mie domande:
Sei mai stata prima in Sardegna? Se sì dove e cosa ti ha colpito, altrimenti quali aspettative hai riguardo ai luoghi, nel caso in cui avessi tempo di visitare qualche posto?
Sì e no, nel senso che feci una vacanza in villaggio turistico molti anni fa, il che equivale a non vedere nulla e non vivere nulla di un posto, e infatti non ricordo nemmeno la località in cui sono stata (da qui, la fine delle vacanze in villaggio per me). Purtroppo ci starò giusto per il tempo della fiera, e sarò impegnata tutto il giorno, non credo che potrò esplorare i dintorni.
Ho letto nei tuoi post che le idee per la locandina ti sono state fornite dagli organizzatori, dove ti sei documentata per trovare ispirazione?
Esatto, essendo la locandina del loro evento, mi sono affidata alle loro indicazioni per realizzare un lavoro che li potesse soddisfare al 100%. La ragazza che si occupa di me per l’evento mi conosce bene, e subito ha pensato a una creatura che potesse incarnare il folklore sardo, ed ecco la Jana vestita da Mamuthones. Gli elementi otaku/nerd sono stati suggeriti da un altro organizzatore, giustamente, perché nella prima bozza non c’erano, ma essendo una fiera di settore, erano indispensabili. Io sono assolutamente fuori dal settore nerd e games, quindi mi sono affidata totalmente a queste indicazioni e a ecosia (il mio motore di ricerca “pianta-alberi”) per trovare i riferimenti iconografici, così anche per la parte folkloristica: mi piace essere accurata se devo disegnare qualcosa di esistente e ben codificato nelle sue caratteristiche, per cui raccolgo più materiale di riferimento possibile!
Vieni descritta come misantropa e asociale (però sei gentilissima), se è vero cosa provi nel promuoverti alle fiere (o come ospite)?
Sono io che mi sono descritta così! Ti ringrazio e ci provo ad essere gentile, perché penso che si debba essere il mondo che si vorrebbe, e io vorrei un mondo “gentile” e rispettoso (soprattutto con la Natura e gli altri animali). A volte è davvero difficile, ma più che altro perché dove ti giri ti giri incappi in ignoranza, maleducazione, arroganza, e la mia misantropia arriva da qui: io sarei disposta a ricredermi in qualsiasi momento, se la mi specie me ne desse modo! In fiera non ho problemi, per me è lavoro, quindi switcho in modalità professionale (e pure un po’ ruffiana), e al massimo ora di sera sono giusto un pochino esaurita mentalmente e desiderosa di silenzio ( riesco a smussare la mia natura solitaria, ma non più di tanto). Inoltre, le persone che arrivano al mio stand sono sempre molto carine, e non mi è difficile rapportarmi a loro, anzi, considerando che mi permettono di fare il mio lavoro, sostenendolo, spronandomi, apprezzandomi, regalandomi belle parole e omaggini a volte, meritano tutta la mia gratitudine e gentilezza… mi viene naturale alla luce di questo, e per qualche ora accantono la misantropia!
Com’è nato il tuo amore per il Giappone e il gotico?
Per il Giappone, andandoci: ero adolescente quando i manga hanno iniziato a prendere piede ( il mio primo, nonché preferito, manga è Rough, il primo arrivato con le tavole non ribaltate), ma fino ad allora il mio interesse era più curiosità superficiale. Poi, nel 2008 ho fatto il mio primo viaggio, trascinata da un’amica ( un po’: “Ma sì, perché no!”) e mi sono innamorata. Sono tornata con il mal di Giappone, e sogno di poterci andare a vivere un giorno, più che altro perché mi identifico più con quella cultura e quel tipo di educazione, piuttosto che con quelle italiane: è una società fondata sulla gentilezza. Sicuramente poi hanno un sacco di rogne pure loro, ma tra cento giapponesi riesco a stare tranquilla, tra dieci italiani comincio a cercare di indurre in loro l’autocombustione con la telecinesi. Per il gotico… penso da sempre, sin da piccola ho una curiosità un po’ morbosa per le storie violente e oscure, per il fascino dell’inquietante e del soprannaturale (di conseguenza anche il folklore). Le storie che trattano l’oscurità umana e ciò che si nasconde nel buio hanno molto più fascino per me e sono più interessanti delle storie epiche o romantiche (anche se quelle romantiche, se non sono troppo stucchevoli, ogni tanto non mi dispiacciono!). Ultimamente ho la passione anche per gli slice life ( tipo i film italiani in stile “A casa tutti bene” o quelli di Salvatores)… sarà l’età! >__>”
Marga Biazzi, è un’illustratrice anche digitale, appassionata di folklore, di arte orientale e di art decò, nonché fumettista, nota come BalckBanshee, che vive e lavora nel milanese. Collabora con editori e collettivi di artisti ma promuove anche i propri lavori nelle fiere dei fumetti. Ha iniziato a lavorare nel 2000 nella creazione di grafiche soprattutto per T-shirt. Nel 2005 inizia a lavorare come illustratrice editoriale per case editrici quali I Periodici San Paolo, Giunti Editore, Dami Editore, RL Gruppo Editoriale, Raffaello Editrice. Ha lavorato anche nel progetto Storytime, una rivista inglese per bambini, per la Luma Creative. Si è inoltre occupata della progettazione di alcuni personaggi per le sorprese “kinder” e “kinder joy” della Ferrero. Ha collaborato per due anni come illustratrice con la Buffalo and Sun Production, casa editrice canadese. Occasionalmente collabora con lo studio Selection di Milano, creando le illustrazioni per gli espositori e per le confezioni dei prodotti Perfetti. Dal 2014 promuove le proprie autoproduzioni nelle fiere del fumetto. Ha realizzato diversi artbook (“Ellefolk Mundi“, “Istantanee, in divenire” volume 1, volume 2 e volume 3), due racconti a fumetti, “Ballate di MezzaEstate” e “Piccole Ballate Crudeli” ( uscito sotto l’etichetta Shockdom a febbraio 2018) e uno sketchbook, “GrigioGraphite“.