Non sono rari i casi in cui il titolo di un’opera basti a descriverla, e Berserker scatenato è uno di questi. Si tratta di un volume pubblicato da Dark Horse Comics raccogliente i quattro numeri spillati di questa miniserie heroic/urban fantasy che si ispira chiaramente alla penna di Robert E. Howard (creatore di Conan il barbaro, Kull di Valusia e altri energumeni dediti alla violenza), originariamente pubblicati a cadenza mensile nel 2019. A portarlo in Italia ci ha pensato BAO Publishing.
Alla sceneggiatura c’è neanche a dirlo il buon Jeff Lemire, presenza abituale tanto nel mondo nel fumetto in generale quanto qui su iCrewPlay Anime, tante sono infatti le nostre recensioni delle sue opere, dalle meno recenti, come la personale Descender, a Moon Knight 1. Lunatico, l’ultimo volume da noi recensito con il suo nome sopra, dedicato al personaggio che ha di recente debuttato anche in veste seriale su Disney+.
Alle matite abbiamo invece Mike Deodato Jr., disegnatore brasiliano specializzato in opere supereroistiche ed assiduo collaboratore prima di DC (anni novanta) che di Marvel (dalla metà degli anni novanta in poi).
Berserker scatenato, due mondi, due amici
La storia ha inizio in medias res in una landa delosata, con il Berserker (altri nomi non noti) che presenta sé stesso lodandosi e glorificandosi attraverso le didascalie (le quali gli daranno voce molto spesso nel corso dell’opera, per quanto breve sia).
Apprendiamo così che dopo essere stato l”ardimentoso eroe di mille imprese’ (vale sempre la pena citare la Livella di Antonio De Curtis, in arte Totò) sta finalmente tornando a casa. Purtroppo una pessima sorpresa lo attende: il suo villaggio è ridotto in rovina e sua moglie e sua figlia sono state trucidate da un orda di esseri simili ad animali antropomorfi con i quali il guerriero finisce per scontrarsi contestualmente.
Costretto a battere in ritirata a causa di una ferita, si nasconde in una caverna sulle cui pareti sono dipinti dei curiosi simboli. Improvvisamente essi cominciano a brillare, aprendo una sorta di wormhole che lo scaraventa nel nostro mondo. Ritrovatosi nell’immenso parco pubblico di una città simile ad una metropoli americana dell’ultimo secolo, viene soccorso da un anziano senzatetto di nome Joe Cobb, che lo ospita nel proprio accampamento.
I due non capiscono l’uno la lingua dell’altro, dando luogo a misunderstanding a tratti esilaranti che tuttavia finiscono per unirli, complice il possedere entrambi un passato doloroso, mentre il Berserker continua a relazionarsi con il mondo per lui totalmente alieno che lo circonda.
La loro nascente amicizia sarà fondamentale nello scontrarsi con l’orda, che non ha mai smesso di inseguire il protagonista.
Gradevole, diretto, ma una fiera di cliché
In Berserker scatenato le esperienze pregresse di Mike Deodato Jr. si fanno sentire. Tanto lo stile quanto la regia è squisitamente di matrice supereroistica, mentre i colori sono abbastanza neutri, privi dei toni sgargianti che spesso si trovano nel caso delle storie di supereroi americane.
Un punto a favore dell’opera lo segna di certo la sua brevità: si compone infatti di poco meno di centoquaranta pagine e la sceneggiatura scorrevole seppure ricca di dialoghi e riflessioni la rende in grado di essere letta nel giro di un’oretta o due. Rappresenta dunque una lettura ideale per un pomeriggio libero. Le scene d’azione sono cruente al punto giusto senza eccessive pretese di spettacolarità (mutilazioni sì, ma fino a un certo punto).
I dialoghi sono nel complesso ben scritti e consentono di approfondire i due personaggi principali, sebbene la già menzionata brevità della trama non conceda chissà quale complessità. Forse è anche per questo che si palesa il problema di caratterizzazione di cui parleremo tra poco.
Ciò di cui l’opera soffre troppo è, nel complesso, la sua scarsa originalità. All’interno di Berserker scatenato ricorrono troppi elementi tipici del genere in cui l’opera è inquadrabile. Il setting metropolitano, atipico solo fino a un certo punto per l’heroic fantasy, non è sufficiente a redimere le idee abbastanza inflazionate che animano l’opera. Lo stesso Berserker, sia a livello estetico che caratteriale, è un personaggio estremamente archetipico, tanto è vero che ogni sua azione e decisione finisce per risultare prevedibile.
Lo stesso si può dire di Joe Cobb, rappresentante anch’egli di un archetipo, stavolta dell’alienato uomo contemporaneo vittima di un destino crudele che lo ha relegato ai margini della società.
Se vuoi vivere in prima persona l’avventura del Berserker puoi trovare l’albo su Amazon al seguente link.