Con l’inizio del 2021, Star Comics ha rimodulato la propria offerta editoriale con la creazione di due etichette distinte che incarnano le due anime dell’editore umbro: Star dedicata al mondo dei manga e Astra, con cui pubblicare materiale occidentale, con un occhio di riguardo al mercato domestico.
E proprio a questa seconda etichetta appartiene Bacteria l’interessante graphic novel creato da Paola Barbato, Matteo Bussola ed Emilio Pilliu che, come suggerisce il titolo, mette in scena una storia basata sulle armi batteriologiche.
Certo, leggere una storia di questo genere nel mezzo della più grande (e grave) crisi sanitaria del mondo moderno potrebbe fare storcere il naso a qualcuno, ma il tempismo è solo in apparenza sospetto: Bacteria esce nel 2021 dopo una lunga gestazione iniziata ben 8 anni fa, nel 2014.
Questo perchè nel frattempo Bussola ha scoperto la scrittura, sottraendo tempo alla sua attività di illustratore per diventare un romanziere di successo. Come Paola Barbato del resto, che ci tiene a sottolineare come non ci sia stata alcuna volontà di cavalcare il momento, sfruttando la pandemia come fosse una sorta di pubblicità, e che l’uscita di Bacteria era già stata pianificata nel corso di una Lucca Comics gremita di pubblico in cui sarebbe stato difficile se non impossibile immaginare la cosiddetta nuova normalità.
Ma tornando a Bacteria, l’interessante novel di cui ti parlo oggi era stata già presentata nel corso della prima edizione degli Star Days con un albo di 32 pagine contenente il primo capitolo; inutile dire che ne possiedo una copia, con l’autografo degli autori, che custodisco gelosamente e che mi ha fatto attendere con curiosità il volume definitivo.
Il mondo di Bacteria
Con un nome che potrebbe fare pensare al Grande Dittatore (Bacteria era il nome del paese di Benzino Napaloni, chiara parodia di Mussolini), in Bacteria scopriamo subito che il mondo che conosciamo non esiste più. Nel corso dell’ultima, in tutti i sensi, Guerra Mondiale l’umanità si è quasi del tutto estinta; i superstiti sopravvivono racchiusi in 5 enclavi, che hanno sviluppato un’istinto di sopravvivenza diverso tra di loro.
A Nord gli abitanti si sono rifugiati sono i ghiacci, sfruttando il permafrost per fare perdere le proprie tracce.
A Ovest invece l’umanità sopravvive in comunità rurali, con poco e nulla a disposizione, in cui solo i più forti resistono.
Nel territorio Sud le piogge acide hanno modificato radicalmente le foreste, rendendo l’ambiente inospitale e tossico. Per sopravvivere ci si può affidare solo alle leggi primordiali della natura.
A Est invece rimangono pochi e debilitati esseri umani mutati che, arroccati nei resti di quella che era la città di New York, rifiutano di adattarsi alla nuova situazione, per loro involutiva, e cercano con la poca tecnologia a loro disposizione di rimanere in vita il più a lungo possibile.
Senza più armi e con pochi abitanti, non ci sono più guerre ma l’odio rimane un sentimento onnipresente tra gli esseri umani.
Tuttavia, da nessuna parte l’odio è così forte come nella 5 zona, che si erge al centro della altre 4. Nonostante si tratti, apparentemente, dell’unica isola felice per la derelitta umanità e proprio li che la follia umana infetta i suoi abitanti come il peggiore dei batteri.
Nell’unico luogo sulla terra in cui sono sopravvissute competenze tecnologiche e scientifiche, un gruppo di scienziati lavora incessantemente alla creazione di armi batteriologiche volte ad attaccare ed annientare il resto del genere umano. Insomma, non hanno imparato nulla.
E’ proprio qui, dopo numerosi tentativi che costituiscono veri e propri crimini contro l’umanità che nascono (in provetta) i 4 protagonisti, armi batteriologiche su due gambe: Orjin portatore della Peste, Muzu con il Colera, Ylla affetta da Febbre Tifoide e Weye con la Meningite.
I 4 ragazzi non hanno mai avuto una vera vita e sono stati costruiti in laboratorio per uscire nel mondo, infettare e morire della loro stessa malattia. In una società così malata non c’è spazio per i sentimenti o umanità di qualche tipo, solo ed esclusivamente odio lucido e razionale e per questo ancora più inquietante.
Ma, e non ti svelo oltre rovinandoti una lettura appassionante, alla fine saranno i ragazzi stessi che infliggeranno una dura lezione ai loro creatori dimostrando che a secoli di distanza e con l’umanità ad un passo dal baratro, il detto Omnia Vincit Amor, l’Amore che vince tutto, è sempre attuale.
Poco importa se sia amore per un altro essere umano, per una comunità o per la vita stessa: l’altro che ci hanno insegnato ad odiare da sempre non è poi così diverso da noi, anzi per certi versi persino meglio.
E’ questo l’insegnamento che Bacteria lascia ai suoi lettori, insieme ad una serie di riflessioni sulla direzione o meglio deriva che stiamo prendendo come genere umano.
Paola Barbato, maestra degli orrori di qualunque genere, ha ideato la storia concentrandosi proprio sulle armi batteriologiche e sul perchè qualcuno dovrebbe voler creare un qualcosa di totalmente incontrollabile.
Il risultato finale è una storia cruda, che nulla risparmia al lettore, pur mantenendo una vena di dolcezza e speranza che consente uno sviluppo in cui la violenza rimane sullo sfondo, limitata alle prime due tavole. Le vicende narrate si sussieguono con un crescendo emotivo che incalza i protagonisti fino ad un finale agrodolce in cui i sentimenti riescono ad avere la meglio sulla lucida follia di chi ha “armato” i 4 ragazzi. In definitiva l’Amore vince, è vero, ma non sarà una vittoria totale e appagante e forse neppure duratura.
Grande merito va dato ai disegni del duoBussola – Pilliu che ci guidano nella storia tramite tavole solide, dal tratto realistico e privo di inutili barocchismi, di sicuro impatto e di facile lettura per chiunque. L’impostazione data è quella tipica del comic americano in cui si alternano pagine da 5, 6 o 3 tavole per i momenti più impattanti; personalmente ho trovato davvero ben riuscita la soluzione stilistica adottata per mostrare il contagio. Specialmente in questo momento storico si tratta di tavole molto significative, che dovrebbero far riflettere più di un virologo improvvisato.
Il volume Star Comics
L’edizione fisica proposta da Star Comics, che ringraziamo per avercela fornita, è costituita da un bel volume cartonato con una solida rilegatura e una copertina morbida al tatto, che quasi ci illude sul contenuto del volume con un’immagine che trasmette tranquillità. La carta scelta ha una grammatura consistente che ci consente di maneggiare il volume senza preoccuparci troppo ed essendo patinata rende giustizia ai disegni di Bacteria.