L’anime di cui parleremo oggi non è di certo nuovo o sconosciuto, uscito nel 2018, Angels of Death ha raccolto un grande successo con una sola stagione di 16 episodi.
La serie si ispira ad un videogioco che porta lo stesso nome creato da Makoto Sanada, rilasciato per la prima volta nel 2015.
Solo qualche tempo dopo, inizia anche la pubblicazione di un adattamento manga, sempre ad opera di Sanada in collaborazione con Kudan Nazuka, che si occupa delle illustrazioni.
Prima di andare avanti, potrebbero interessarti anche le recensioni su:
Trama di Angels of Death
Rachel Gardner, una ragazza dai capelli biondi e lo sguardo spento, si risveglia in uno strano edificio. L’ultima cosa che ricorda è di essere stata mandata da uno psicologo, per parlare del recente omicidio dei genitori, al quale ha presumibilmente assistito.
Cercando una via d’uscita, si imbatte in una strana voce che la condanna ad essere il sacrificio per gli angeli della morte che abitano la struttura.
In ogni piano si nasconde un pericolo, un nemico, l’unico modo per uscirne è quello di stringere un patto con l’abitante del piano B6, Zack.
I due si ritrovano a fuggire insieme, entrambi marchiati come sacrifici, dopo che Zack, non sapendo resistere alla voglia di uccidere Rachel, invade il piano superiore. La promessa che li lega è semplice, Rachel porterà fuori Zack e lui la ucciderà una volta arrivati in superfice.
Un ragazzo avvolto in delle bende, come se fosse una mummia, armato di falce e dall’equilibrio mentale instabile, diventa così l’unico compagno di viaggio della giovane.
Opinioni sull’opera
Sin dal primo episodio, è facile realizzare quanta influenza abbia avuto il videogioco sulla storia ed il suo flusso.
Ogni puntata sembra infatti una mini quest ed il palazzo è in realtà una gigantesca escape room. Questo non vuol dire però che non sia piacevole da guardare.
Infatti, l’anime, anche se con pochi episodi, è capace di tenere attaccato lo spettatore allo schermo ed il fatto che sia adatto ad una seduta di binge watching, si presta bene alla continua curiosità che ogni episodio suscita in chi guarda.
Nel corso della serie, non si arriva a conoscere bene ogni singolo personaggio che appare. A molti è semplicemente più facile affibbiare l’etichetta di “psicopatico”. Questo è vero soprattutto nel caso del Giudice, Cathy, una sadica che impone delle punizioni che siano capaci di espiare i peccati di coloro che arrivano nel suo piano.
Altra figura che appare, della quale non si ha una backstory nell’anime è Eddie, un ragazzino della stessa età della protagonista, Rachel, che si limita a scavare le tombe e seppellire chi muore nel palazzo. A lui, però, è dedicato un prequel disponibile in versione manga.
Vengono approfonditi di più i personaggi di Danny, lo psicologo di Rachel, che si rivela un altro angelo della morte e Gray. Quest’ultimo è nello specifico particolarmente interessante, poicé dietro le sue azioni c’è una pura e semplice curiosità, che questa volta si concentra sul rapporto sviluppato tra i due protagonisti.
La sua storia ha inizio ben prima quella raccontata nella serie. Guardando alla fede cieca che gli uomini riponevano in Dio, ha deciso di diventare egli stesso una divinità che cammina tra gli uomini e ora gestisce e osserva tutto ciò che avviene in questo strano edificio.
Considera Rachel una strega che è riuscita a corrompere i cuori dei suoi angeli della morte. La ragazza ha infatti portato Danny a perdere la testa, Eddie ad innamorarsi al punto di decidere di uccidere qualcuno per la prima volta ed è perfino riuscita a dare a Cathy una soddisfazione più grande di quella ottenuta da una qualunque punizione mai imposta.
Ma il motivo centrale di tutto, che è anche ciò che stuzzica la curiosità dello spettatore, è la strana relazione che sviluppano Zack e Rachel.
Da esterni è più facile notare come i due si influenzino a vicenda, come un rapporto basato su una promessa in cui entrambi sono lo strumento l’uno dell’altro si trasforma quasi in un’amicizia sincera.
Nei vari flashback conosciamo meglio Zack, il cui vero nome è Isaac. Un passato tormentato, che non può fare altro che rendere qualcuno uno psicopatico oppure ucciderlo.
L’unica cosa che conosce nella sua vita è l’omicidio, un atto tanto vile è riuscito a farlo fuggire dai ripetuti maltrattamenti, la perdita dell’unica persona che gli abbia mai mostrato della gentilezza. La sua caduta nel baratro della follia non è giustificata, ma sembra quasi comprensibile.
Rachel, dal canto suo, è un personaggio che non si riesce mai a comprendere se non negli ultimi episodi. È proprio la voglia di conoscere quale segreto si nasconda dietro la sua supplica di morire, che intrattiene lo spettatore così tanto.
La ragazzina sembra pura ed innocente all’inizio, ma ad ogni piano, si rivela una natura profondamente disturbata ed una psiche molto più contorta di quello che può sembrare a prima vista. Come dicono più volte diversi personaggi, Rachel sembra una bambola, senza nessuna voglia di vivere, completamente apatica.
Vediamo in lei un singolo sprazzo di umanità, precisamente la vediamo provare vergogna quando le sue azioni stanno per essere scoperte da Zack, l’unica persona che non vuole deludere, il suo Dio, come arriva a chiamarlo.
Il lato più interessante di Angels of Death è il mancato finale felice. Non è chiaro, infatti, se l’ultima scena sia effettivamente qualcosa di avvenuto davvero o solo un’immagine creata da Rachel, una sua fantasia.
Quello che emerge da questa storia, è solo come la tristezza umana accentuata agli estremi possa portare chiunque alla pazzia. Nessun personaggio è veramente innocente, nonostante si parli sempre di confessare e accettare i propri peccati.
Anche la figura di Dio stesso viene spesso utilizzata in diversi discorsi, come motivo principale dietro le scelte dei personaggi, ma la sua esistenza viene poi messa costantemente in dubbio.
Questo lascia trasparire come tutto possa essere in realtà una semplice giustificazione, un qualcosa dietro il quale mascherare il proprio egoismo, perché è troppo difficile accettare e ammettere di desiderare qualcosa semplicemente per puro gusto e soddisfazione personale.
Ogni cosa in questo anime, dal flusso della storia alle animazioni, lo rende un piccolo gioiello degno di essere guardato e apprezzato.
Ovviamente non è adatto a chiunque, se non si ha uno stomaco abbastanza forte da sopportare immagini crude o non si vuole correre il rischio di pensare troppo, questa non è la serie adatta.
Se invece ci si vuole immergere in un’avventura dalle mille sfumature e si prediligono storie ricche di segreti e plot twist, Angels of Death è disponibile in streaming su Crunchyroll.