Bao Publishing ci ha sempre portato opere che fanno riflettere: alcune hanno sullo sfondo disegni e colori molto tenui o divertenti, altre sono storie da mozzare il fiato per la loro crudezza e il tratto deciso. E questo fumetto fa decisamente parte della seconda tipologia.
Oggi parliamo di Qual è il posto più lontano da qui?, edito da Bao Publishing scritto da Matthew Rosemberg e Tyler Boss. L’opera conta al momento due volumi, il primo uscito a luglio del 2023 e il secondo a gennaio del 2024; i fumetti si presentano come un brossurato 17 x 26 cm, con pagine a colori e disponibile anche in versione digitale, il tutto al costo di 22,00 € per il primo volume e 21,00 € per il secondo sullo shop di Bao Publishing.
Gli autori sono due famosi fumettisti del mondo indipendente: Matthew Rosemberg è uno sceneggiatore americano che con le sue storie ha conquistato pubblico e critica americani, dopo gli esordi con 12 reasons to die, We Can Never go Home (Black Mask), scrive Quattro ragazzini entrano in una banca (disegnata da Tyler Boss e pubblicata da Image Comics) e inizia svariate collaborazioni con Marvel e DC scrivendo per i personaggi più iconici del Fumetto americano: X-Men, Hawkeye, Spider-Man per la prima e Joker (con la storia Joker. Il rompicapo) per la seconda.
Tyler Boss è un fumettista e designer americano. Tra le sue collaborazioni più frequenti, va annoverata quella con lo sceneggiatore Matthew Rosenberg, con cui ha realizzato Quattro ragazzini entrano in una banca e con cui sta attualmente realizzando Qual è il posto più lontano da qui?, serie pubblicata da Image e portata in Italia da BAO Publishing. I suoi lavori gli sono valsi numerosi riconoscimenti in ambito internazionale.
I due autori ci presentano due volumi con un tratto crudo, colori brillanti ma che riflettono un mondo oscuro, il tutto condito da una trama che è un mix di incertezza, paura di crescere e misteri da risolvere.
La trama
Ci troviamo in un mondo post apocalittico, in cui gli adulti non esistono. Quello che esiste è la divisione in quartieri di bande di ragazzini che si riconoscono tramite determinate caratteristiche: abbiamo quelli del marker, che lavorano in un supermercato; abbiamo i maiali che portano una maschera sul viso; abbiamo i wild che girano nella foresta con maschere di animali; abbiamo i keeper, dei guardiani di uno zoo. Oltre a loro, molte famiglie senza nome (per ora) e infine i nostri protagonisti, la famiglia dell’Academy. I giovanissimi eroi si troveranno a difendere il loro territorio a causa del ritorno di un ex membro, perduto da 42 giorni e non ben accetto perché è un adulto. Perché si, in questo mondo diventare adulti è proibito, pena la morte, l’esilio e, ancora peggio, diventare preda degli estranei.
Dopo l’arrivo di questo adulto, nel primo volume di Qual è il posto più lontano da qui?, seguiremo la famiglia dell’Academy che cerca di riportare a casa Sid, una ragazzina incinta legatissima al visitatore, che è sparita dopo una nottata di festa; nel secondo volume invece vedremo per la maggior parte del tempo la storia dal punto di vista di Sid, per capire perché è scappata, dove vuole andare e che cosa vuole fare in futuro.
Impressioni su Qual è il posto più lontano da qui?
Qual è il posto più lontano da qui? è quindi solo un’opera post apocalittica come tante altre? Gli autori ci fanno capire chiaramente che hanno usato questo filone della fantascienza, che guarda oltre la fine della società umana, come un’ampia cornice nella quale costruire un ampio e variegato connubio di generi.
I disegni e i colori usati sono sicuramente rilevanti anche ai fini della trama e per bilanciarsi fra di loro: da una parte i tratti intensi e sporchi sono ottimi per lo scenario che gli autori ci vogliono rappresentare, un mondo crudo e per nulla spensierato. D’altro canto i colori sono brillanti, rendendo l’epoca un misto tra gli anni ’70 e ’80, cercano anche di rappresentare l’età dei protagonisti e la loro spensieratezza. L’utilizzo di più punti di vista ci aiuta sia a capire certe situazioni o vedere ciò che non abbiamo visto, ma anche a metterci più misteri di quanti ne avevamo lasciati nelle pagine precedenti.
Il linguaggio usato ci fa capire che non è una serie adatta a un pubblico di giovanissimi, visti i numerosi riferimenti a droghe, alcool e l’uso di parolacce. Questo unito alle tematiche trattate rende l’opera consigliata per un pubblico adolescenziale o adulto.
La voglia di trovare il proprio posto nel mondo, crescere e scoprire i misteri della vita sono molto potenti nella narrativa: i ragazzini dell’Academy hanno come divinità dei vinili di vecchie band, e la scelta di questi dei non può essere cambiata, una volta fatta è per sempre; la conquista di un territorio e tenere fuori gli altri è più simile a un gioco violento o una rissa, tanto che quando un’arma da fuoco compare tutti credono sia finta.
La mappa che viene consegnata a Sid con l’indicazione di una città, creduta da tutti una leggenda, ci fa capire che forse questi ragazzini siano spaventati e non vogliano effettivamente controllare, decidendo di rimanere nel loro non-luoghi immobili e senza prendersi le proprie responsabilità. Eppure con la scomparsa di Sid, i nostri protagonisti dovranno intraprendere un viaggio alla ricerca della ragazza, e questo viaggio non sarà solo fisico ma anche mentale, un viaggio verso la crescita. La mappa è la chiave di tutto, ed è quello che fa partire Sid in cerca delle sue risposte, iniziando a mettere in moto gli ingranaggi sia della storia che del cambiamento dei protagonisti.
Tutte le scene violente o disturbanti vengono bilanciate in modo magistrale da scene divertenti o che comunque dimostrano la giovane età dei protagonisti, le liti per andare in un certo posto, i capricci per prendere un cane, le urla isteriche o le situazioni amorose a dir poco superficiali e che alcuni personaggi si travestano da persone anziane, creando scenette divertenti e al limite del surreale. Questo bilanciamento serve per ricordarci che i protagonisti sono solo dei ragazzini e non adulti con le loro responsabilità, una morale ferrea e tutti i problemi che comporta la crescita.