In questi giorni ho finalmente avuto modo di mettere mano al nuovo e ultimo volume di una serie che ho seguito assiduamente con moltissimo piacere. Sto parlando di Aomanju: la foresta degli spiriti, la storia di Hisae Iwaoka che volume dopo volume ci ha tenuto compagnia negli scorsi mesi. Dopo essermi tuffato nella lettura e aver divorato il volume in un attimo, sono ora pronto a parlartene e riportarti tutte le mie impressioni su questa meritata conclusione.
Come sempre però prima di procedere con la recensione vera e propria dell’ultimo capitolo di Aomanju: la foresta degli spiriti, voglio ribadire che nonostante cercherò di rimanere il più esente da spoiler possibile per quanto riguarda questo quinto volume, potrai sicuramente trovare spoiler invece relativi ai vecchi numeri. Per questo motivo nel caso tu non abbia ancora avuto modo di leggere il quarto, ti rimando alla relativa recensione.
Aomanju: la foresta degli spiriti, una storia all’insegna della comprensione
Con il quarto volume di Aomanju: la foresta degli spiriti la tensione è stata alle stelle. Pericoli dietro ogni angolo, personaggi in difficoltà, la foresta che sta morendo, un Nowaki più arrabbiato che mai e tanta tristezza e paura. Per fortuna però Shinako è tornata proprio a qualche pagina dalla fine, dandoci speranza sul più bello.
Il quinto volume riparte proprio da qui, con una Shinako esausta ma felice di riunirsi insieme a Soichi e tutti gli altri. Un quadretto felice, che purtroppo non durerà molto, Nowaki sta arrivando ed è pronto a seminare panico e distruzione. I dubbi e le paure che ti accompagneranno per tutto questo ultimo volume sono molti: la foresta riuscirà a salvarsi? Cos’ha intenzione di fare Nowaki per vendicarsi e riusciranno i nostri amici a fermarlo? Shinako si riprenderà o è davvero destinata a svanire nel nulla? Riusciranno i due innamorati a ricongiungersi una volta per tutte e trovare il modo di restare assieme? Le carte sembrano tutte a sfavore dei protagonisti e il timore che un lieto fine non sia in programma è più forte che mai.
Questo quinto e ultimo appuntamento di Aomanju: la foresta degli spiriti ci terrà sulle spine fino all’ultimo. Nowaki tenterà in ogni modo di riprendersi ciò che considera suo, di togliere di mezzo colui che gli ha portato via Shinako e tutto ciò che gli sta a cuore. Il vento si imbatterà sulla foresta con una violenza inaudita e mai vista prima. L’unico modo per salvarsi è quello di unire le forze e Soichi questo lo sa bene. Ha un piano, un piano rischioso ma degno del suo grande cuore gentile, una sola ultima speranza di salvezza.
Azione, frenesia e tanta compassione
Ciò che mi ha colpito maggiormente di questo volume di Aomanju: la foresta degli spiriti è l’incredibile insieme di emozioni che protrae su carta e che riesce allo stesso tempo a suscitare nel lettore. In questa conclusione il cuore di tutti i personaggi viene messo a nudo e le carte vengono svelate. Ci ritroviamo così di fronte a una storia di rabbia e risentimento, ma anche di tristezza e solitudine, oltre che di compassione, amore, tenerezza e capacità di perdono.
Anche se già negli scorsi volumi avevo avuto modo di apprezzarlo, con questo quinto e ultimo appuntamento di Aomanju: la foresta degli spiriti l’autrice è stata in grado ancora una volta e forse più che mai di mostrare una caratterizzazione dei personaggi impeccabile, poliedrica e ben pensata. Personaggi che sono in grado di farti affezionare a loro in tutti i loro pregi e i loro difetti, permettendoti anche di immedesimarti nella loro storia e comprendere i loro sentimenti e le loro ragioni.
Soichi sarà in grado di ricordare qualcosa anche a tutti noi e portare ai più piccoli un’importante morale: le azioni di una persona hanno sempre alla base delle ragioni e a volte il perdono, l’amore e la comprensione sono le armi più forti che possiamo schierare in campo.
Una conclusione dolce amara
Ma quindi riusciranno i personaggi a ottenere il tanto agognato lieto fine e vivere per sempre felici e contenti? Chiaramente non voglio essere io a rispondere a questa domanda ma una cosa è certa: ho chiuso il volume con una gioia amara nel cuore. E per quanto questa affermazione possa sembrare contraddittoria, sono certo che una volta che anche tu avrai terminato la lettura di questo volume di Aomanju: la foresta degli spiriti potrai concordare con me.
Non sto dicendo che si tratti di un difetto. Sicuramente ci sono alcune persone che potrebbero aver preferito una conclusione diversa, ma a mio parere Hisae Iwaoka è riuscita a trovare il giusto equilibrio tra un lieto fine perfetto da fiaba e una conclusione che lascia l’amaro in bocca. Personalmente, penso di poter dire con tranquillità di aver apprezzato la sua scelta, e soprattutto di aver amato la sensazione finale che questa serie è riuscita a lasciarmi nel cuore.
Lasciati trasportare dal vento
Un sola parola può racchiudere il 90% dei disegni di questo ultimo volume di Aomanju: la foresta degli spiriti: vento. Azione, frenesia e dinamicità sono le parole chiave, con il vento che sospinge alberi, foglie e non solo. E l’autrice ha come sempre dimostrato la sua bravura nel disegno, riuscendo a dare vita alle immagini impresse sul foglio.
Come sempre a livello tecnico il lavoro dell’autrice è risultato impeccabile ai miei occhi, con uno stile unico e in grado di catturare il lettore trascinandolo all’interno di questo magico mondo così tanto affascinante. E ora che sono arrivato alla fine, posso dire con certezza di essere stato trasportato da quest’opera all’interno della natura incontaminata giapponese, dove ogni elemento vive ancora in armonia “lontano” dalla civiltà. Un viaggio che sento di consigliare a tutti, non solo per la trama ma anche per le illustrazioni.