Si intitolano Psycho Party e Fatti a pezzi le due storie scritte da Tito Faraci per il numero 17 di Dylan Dog Oldboy, la testata dedicata all’indagatore pubblico “classico” e ambientata negli anni 80.
Fa eccezione la prima storia, disegnata da Andrea Chella e Sergio Algozzino: viene infatti messo in scena un Dylan Dog adolescente, alle prese con misteri legati alla musica rock degli anni 60: con la giovane Alisha partecipa alla festa che vede la fine dei Velvet Thunder e conosce il professor Adam.
La seconda storia, illustrata da Giorgio Pontrelli con il contributo di Sergio Algozzino, è in qualche modo collegata alla prima: Dylan Dog è alle prese con un feroce killer lo Smembratore.
Da quando i Cestaro Bros sono passati alla serie principale, la copertina dell’Oldboy è di Giuseppe Montanari e Paolo Bacilieri: la cover del numero 17, graficamente meno convincente del solito, vede Dylan Dog in discoteca (pistola in mano) affiancato da un mostro in posa e abbigliamento da Toni Manero ne La febbre del sabato sera. Albo brossurato di 192 pagine in bianco e nero, disponibile dal 14/02/2023 a € 6,90 sullo shop Bonelli, in edicola e fumetteria.
Il prossimo appuntamento con Dylan Dog Old Boy è per il 13 aprile: in Terre desolate, scritta da Andrea Cavaletto e disegnata da Giovanni Freghieri, l’indagatore dell’incubo si ritrova in una casa isolata dopo un incidente d’auto e scopre che le persone che lo ospita sono essere spaventosi che attaccano gli abitanti della zona. Il diavolo in paradiso, di Alessandro Russo e Paolo Bacilieri, vede l’Old Boy nei panni di un nobile di epoca vittoriana, innamorato di Ariel, minacciato dal misterioso Joe. In omaggio con l’albo, la mini copertina di Dylan Dog 234 e quattro magneti.
Dylan Dog Old Boy 17 – Psycho Party
Anni 60. Vediamo un Dylan Dog adolescente insieme ad altri fan dei Velvet Thunder, curiosi di assistere all’inaugurazione della nuova villa del cantante del gruppo, Roger Veil. Il ragazzo trovato il modo di scavalcare le mura esterne, ma cade malamente nel parco. Lo sveglia una ragazza, Alisha: cercando di seguirla, Dylan entra nella villa, dove si sta svolgendo la festa e arriva nei sotterranei, dove il gruppo sta suonando.
Alla festa è presente il professor Julius Adam, scienziato scettico – ma incuriosito dal gruppo e dalle esperienze collettive di cui parlano i suoi fan – accompagnato da Sandra. Adam riconosce nei versi di Veil la lingua esoterica usata da alchimisti ed esoteristi, in particolare dal “mago” Alec Crowen, cui apparteneva l’edificio e che era dedito a violenze e sacrifici umani, finché non venne eliminato dagli abitanti della zona.
Durante il concerto, c’è un black out, Dylan cade a terra e viene calpestato, ma viene messo in salvo da Adam. I due si re-incontrano poco dopo, quando Alisha fugge da un mostro che sta massacrando gli ospiti della villa. Con l’aiuto di Adam e il sacrificio di Veil, il mostro viene eliminato.
Il professor Adam, già visto sulla serie principale, ha l’aspetto di Sean Connery (versione anni 60, quindi come lo abbiamo visto tante volte nei film di James Bond). Alec Crowen è probabilmente un omaggio a Aleister Crowley, esoterista britannico vissuto a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo.
Colpisce vedere un Dylan Dog ragazzino, lontano dalle atmosfere poetiche e malinconiche de Il lungo addio. Particolarmente efficaci e suggestive le 3 tavole realizzate da Sergio Algozzino (12, 28 e 72): si tratta di splash page, caratterizzate da toni di grigio, dedicate al mistero e alle emozioni suscitate dai Velvet Thunder.
Dylan Dog Old Boy 17 – Fatti a pezzi
Dylan si trova a indagare sullo Smembratore, un killer che attacca prevalentemente giovani donne: dopo aver visto i resti di due vittime l’Old Boy perde i sensi. Il suo rapporto con la fidanzata Leonor va in crisi quando Dylan assiste a uno spettacolo di spogliarello della donna. Il professor Adam, dopo aver comprato alcune “autentiche” foto di fantasmi di epoca vittoriana, sviene. Scopriamo più avanti che entrambi hanno perso i sensi alla vista di uno dei simboli dei Velvet Thunder, su manifesti di un concerto tributo alla band (si possono vedere a pagina 72 e 111).
Dylan e Adam, ricordando i tragici fatti di anni prima, vanno alla villa per indagare e si riconoscono, nonostante non si vedano da allora. Scoprono alcuni corpi fatti a pezzi, ma Dylan nota un diverso modus operandi tra il demone di allora (che uccideva sempre in modo diverso) e la metodicità dello smembratore.
I due uomini vengono separati e l’Old Boy viene aggredito da Alisha, diventata un mostro (sconvolta dopo il massacro della villa, venne “curata” con l’elettroshock). Colpita dall’umanità di Dylan, la donna si uccide per non far male a lui e Leonor, venuta a cercare l’indagatore.
La ragazza viene rapita da Crowen, che vuole darle fuoco: Dylan capisce che i testi del gruppo, presi da testi magici e cantati dal vivo, avevano risvegliato il demone, che aveva preso il controllo di Crowen e Alisha (facendo compiere alla donna gli omicidi dello Smembratore). Con l’aiuto di Adam, e dei simboli della band che hanno effetto sul mostro, Crowen viene distrutto.
Giorgio Pontrelli alterna efficacemente un abbondante uso del nero ai toni di grigio (per i flash back). Nonostante il tratto sia talvolta solo abbozzato e alcuni passaggi del racconto non siano lineari, la storia è appassionante e si lega efficacemente a quella che l’ha preceduta. Per la prima volta infatti, i due racconti Old Boy sono strettamente collegati e la durata favorisce il secondo: Psycho Party ha 68 pagine, mentre Fatti a pezzi 120.
Torna il professor Adam, sempre con le fattezze di Sean Connery ma dell’ultima fase della carriera cinematografica.
Il legame oltre che narrativo, è grafico. Torna infatti Sergio Algozzino con un contributo simile a quello della storia precedente: 2 tavole (115 e 146) e tre singole vignette (la terza di pagina 122, la terza di pagina 162, la seconda di pagina 192), ripropongono i toni di grigio che caratterizzavano le pagine realizzate per la prima storia.
Gli autori
Luca “Tito” Faraci ha una lunga esperienza come sceneggiatore Disney (Topolino, Paperinik, PKNA, Manetta, Gambadilegno, Angus Tales, Mickey Mouse, Io sono Xadhoom, Paperino e Paperoga, Zio Paperone), Astorina (Diabolik, DK, Ginko, Eva Kant), McK Publishing (Lupo Alberto), Edizioni Inkiostro (Alfredo Petronio), Cierre Edizioni (Arthur King) ed è stato uno dei primi autori italiani a lavorare per la Marvel (Spider-Man, Devil e Capitan America).
Per Sergio Bonelli Editore ha scritto Brad Barron, Martin Mystère, Zagor, Groucho, Nick Raider, Le Storie, Magico Vento, Daryl Zed, Tex Willer e Dylan Dog.
In particolare per l’indagatore dell’incubo ha firmato: numeri 77, 204, 208, 217, 219, 232 della serie regolare (Il discepolo, Resurrezione, Un mondo sconosciuto, Il grande sonno, La decima vittima, Un fantasma a Scotland Yard), i Color Fest 1, 3, 4 e 22 (L’Accalappiasogni, Nemici per sempre, Manichini, Caccia agli inquisitori), lo Speciale Dylan Dog nn. 15 e 17 (Sulla rotta di Moby Dick, La fortezza del demone), i Dylan Dog Gigante nn. 10, 12 e 17 (I peccatori di Hellborn, Piovuto dal cielo, La Foresta Perduta), Maxi Dylan Dog n. 5, 7 e 8 (La voce del Diavolo, Fantasma cercasi, Demon Blob), Libri Dylan Dog (Mondadori) n. 19 – Sulla rotta di Moby Dyck (Dagli abissi del tempo), Oldboy n. 4 (Per pagare e per morire).
Dopo l’esordio sulle testate P’n’P e TheBodysnatchers dell’editrice napoletana GGstudio, Andrea Chella realizza ministorie a fumetti per Repubblica. Nel 2012 e 2013 disegna la serie Star Wars per Dark Horse, nel 2017 inizia ad occuparsi di Dylan Dog con il Maxi n. 31 (L’uomo e la bestia), quindi il n. 415 della serie regolare (Vendetta in maschera).
Sergio Algozzino debutta come autore completo con Foolys (Fandango – Cinque allegri ragazzi morti n. 7 per Panini Comics), quindi disegna Spaidi sulla nuova serie di Splatter (ESH) e colora sei numeri di Daryl Zed. Ha al suo attivo 10 storie di Dylan Dog come colorista e 4 come disegnatore: 2 per gli Oldboy 5 e 12 (Il giornale dei misteri e Dr. Groucho e Mr. Dylan), oltre alle 2 di questo n. 17.