La paura fa novanta, trasmesso dalla Fox il 25 ottobre 199o negli Stati Uniti come The Simpsons Halloween Special, è stato trasmesso per la prima volta in Italia l’8 dicembre 1991.
A partire dalla seconda, ogni stagione dei Simpsons ha avuto uno Speciale di Halloween, intitolato La paura fa novanta (in originale Treehouse of horror, dalle case sull’albero dove ad Halloween i ragazzini si raccontano le storie dell’orrore). La struttura prevede, anziché il racconto di 21-24 minuti delle puntate ordinarie (normalmente diviso in tre “atti” per agevolare l’inserimento di interruzioni pubblicitarie), tre episodi brevi di genere horror/fantascientifico, slegati dalla continuity della serie.
Nel primo speciale, puntata 7F04, gli episodi sono stati affidati a tre diversi registi e team di sceneggiatori: Wes Archer per Bad Dream House (scritto da John Swartzwelder, omaggio alle pellicole di genere Poltergeist e The Amityville Horror), Rich Moore per Hungry are the Damned (Jay Kogen e Wallace Wolodarsky, che riprendono l’episodio To Serve Man di Ai confini della realtà, a sua volta ispirato al racconto di Damon Knight), David Silverman per The Raven (Sam Simon, che adatta la celebre omonima poesia di Edgar Allan Poe).
La puntata viene introdotta da Marge che sottolinea quanto le storie saranno spaventose e non adatte ai bambini. Segue la sigla, che parte nel cimitero di Springfield per arrivare alla casa sull’albero (Treehouse) dei Simpson: rientrato dal giro “Dolcetto o scherzetto” vestito da fantasma, Homer manifesta il suo apprezzamento per Halloween e sale sulla pianta per ascoltare Bart e Lisa, che raccontano storie dell’orrore davanti a Maggie.
Trama di The Simpsons – Treehouse of horror I
La casa dell’incubone (Bad dream house) riprende, come detto, Poltergeist e The Amityville Horror. I Simpson comprano una casa grandissima a un prezzo molto conveniente. Ci sono libri che volano, sangue sulle pareti, una voce inquietante che ripete “Siete pregati di andarvene”, un vortice in cucina: Homer vi butta un frutto, che sparisce, e riceve un foglio che chiede di non tirare rifiuti nell’altra dimensione.
Lisa e Marge sono preoccupate temono che ci sia qualcosa che non va, Homer le rassicura e chiede di restare almeno una notte. Dopo aver cercato di strangolare Bart, la casa scaglia Homer contro il soffitto. Durante la notte l’edificio prende il controllo di Homer e dei bambini e li arma perché si uccidano a vicenda, fermati solo da Marge. I Simpson scoprono che in cantina c’è un antico cimitero indiano: Homer chiama l’agente immobiliare per lamentarsi, ma l’uomo gli ricorda di avergli detto 5 o 6 volte che la casa era infestata.
La casa minaccia una fine orribile per la famiglia, scatenando l’ira di Marge, che la zittisce e le spiega che dovrà accettare la loro presenza. La casa chiede ai Simpson di uscire un momento per darle tempo per pensare: decide infine di autodistruggersi. Il fatto che abbia preferito questo a vivere con i Simpson fa sentire in colpa Lisa.
In Affamati sono i dannati (Hungry are the damned), durante un barbecue i Simpson vengono rapiti da tre alieni con un solo occhio: Kang, Kodos e Sedak. Inizialmente le creature sembrano gentili, offrono un lauto pranzo alla famiglia e li intrattengono con una TV “galattica”. Lisa si insospettisce, anche perché la famiglia viene pesata continuamente e gli alieni pur parlando continuamente di cibo, non mangiano: dicono non voler rovinare l’appetito prima della festa che ci sarà sul loro pianeta, Rigel 4, in cui “ci saranno” anche i Simpson.
Lisa esplora la cucina, dove sente Serak dire che vuole “dare agli umani il sapore perfetto”, e vede il libro Come cucinare umani. Portando il volume ai suoi familiari per convincerli delle intenzioni degli alieni, scopre che il vero titolo, inizialmente coperto dalla polvere, è Come cucinare per quaranta umani. Gli alieni si offendono per i sospetti degli umani, cui volevano offrire una vita di livello superiore, e riportano i Simpson sulla Terra.
Il corvo (The raven) mette in scena il testo dell’omonima poesia di Edgar Allan Poe, letta da Homer. Bart interpreta il corvo, Maggie e Lisa che interpretano gli angeli serafini, Marge infine è Leonora (Lenore). Sostanzialmente le uniche divergenze rispetto alla poesia sono i tormentoni di Bart (“Ciucciati il calzino”) e Homer (“Tu, piccolo Bacarospo!”).
Il narratore legge un libro per dimenticare la sua amata Lenore. Sente bussare, ma davanti alla porta non c’è nessuno: scopre che il rumore è provocato da un corvo dietro la finestra. L’uccello – con il volto e la capigliatura di Bart – entra nella stanza, si siede sul busto di Pallade, sopra la porta, e dice “Ciucciami il calzino”.
In realtà è Bart, nella casa sull’albero, a interrompere il racconto che lo annoia, ma viene corretto da Lisa, la quale ricorda che il corvo dice solo “Mai più”. Continuando a ripetere “Mai più”, il corvo fa impazzire il narratore. Cercando di catturarlo, Homer fa cadere diversi libri che gli piombano addosso, tra le risate del corvo.
Nella casa sull’albero, Bart si lamenta perché Il Corvo non faceva paura. Lisa spiega che le persone nel 1845 si spaventavano più facilmente: Bart ribatte che anche Venerdì 13 non fa più così paura. Richiamati da Marge, i bambini vanno a dormire, tranquilli, ignari del fatto che Homer li ha ascoltati: è terrorizzato, non riesce a dormire, vorrebbe tenere la luce accesa: Marge cerca di rassicurarlo, spiegandogli che sono solo storie per bambini.
Homer vede fuori dalla finestra un corvo (identico a quello del racconto) e, contrariamente al suo entusiasmo iniziale, dichiara di odiare Halloween.
Sviluppo
Nell’introduzione dello speciale vengono introdotti tre elementi che diventeranno tradizionali negli speciali: la presentazione di Marge – che sarà interrotta nel quinto capitolo – la sigla nel cimitero e l’uso di un filo conduttore per collegare i tre episodi. Nella sigla, tra le lapidi del cimitero si leggono le scritte Garfield, Casper, The Grateful Dead, Disco, Paul Mc Cartney.
Nel primo episodio, viene usato il cliché della costruzione su un antico cimitero (come in Poltergeist), più precisamente “indiano” (nativo americano): un particolare che probabilmente cita Pet Sematary di Stephen King e verrà ripreso anche nello speciale V. Tra le lapidi, oltre a nomi di nativi americani (Geronimo, Pocahontas, Tonto), c’è anche quella di un indiano, il Mahatma Gandhi.
Marge, che rappresenta la disciplina, non subisce la voce della casa: non solo riesce a riportare all’ordine i suoi familiari, ma quando vede quanto sono in pericolo riesce ad imporsi anche sulla casa infestata.
Nel secondo racconto fanno il loro esordio gli alieni Kang e Kodos, personaggi che torneranno sistematicamente negli speciali, dove spesso provano a conquistare la Terra, e talvolta negli episodi canonici, dove si limitano ad osservare i comportamenti dei terrestri, giudicandoli spassosi. Il raggio che porta agevolmente Marge e figli sull’astronave non riesce a sollevare Homer: è necessaria l’integrazione di un raggio più potente.
Per comunicare non occorre il “classico” dispositivo di traduzione automatica: per pura coincidenza, spiega Kang, la sua lingua è esattamente uguale a quella dei Simpson. Ma per pronunciare correttamente il nome di uno di loro, i Simpson dovrebbero farsi strappare la lingua… La TV degli alieni riceve un milione di canali della galassia: si vedono Grattachecca e Fichetto (così come per il cibo, i rigeliani sembrano conoscere i gusti dei Simpson) ma non l’HBO (non è compresa nel prezzo).
Quando gli alieni spiegano che al banchetto su Rigel 4 “ci saranno anche i Simpson”, le teste di Homer e Marge appaiono sopra i vassoi del pranzo.
Nel finale dei primi due episodi Lisa è amareggiata per i comportamenti della famiglia Simpson, che li hanno resi rendono i veri “cattivi” della storia: nel primo caso sono stati rifiutai, nel secondo erano addirittura i mostri sull’astronave.
L’ultimo episodio, come abbiamo visto, è coraggiosamente basato sul testo di una poesia di oltre un secolo prima. Il quadro che raffigura Lenore non riesce a contenere per intero la lunga chioma di Marge, che finisce in un quadro a parte. Tra i volumi che cadono dalla libreria del protagonista, anche Il pozzo e il pendolo, Il cuore rivelatore e La lettera rubata (celebri racconti dello stesso Edgar Allan Poe), presi appositamente dal corvo.
In una puntata che risente del disegno un po’ incerto delle prime stagioni, l’inventiva la fa da padrone, con molte gag e citazioni apprezzabili, ma si notano anche alcuni effetti molto riusciti. Nel primo episodio le parti della casa si muovono su più livelli quando l’edificio cerca di spaventare i Simpson. Nel secondo racconto, il terrore di Lisa all’arrivo dell’astronave aliena viene sottolineato con un richiamo all’estetica dei film di fantascienza classici: uno zoom sul suo volto in bianco e nero, mentre lo sfondo resta immobile e a colori.