Il 1984 è per tutti noi il passato, tuttavia per qualcuno continua ad avere ancora oggi la valenza di una distopia futuribile a tratti inquietantemente attuale.
E’ inquietante se pensiamo che il celebre romanzo di George Orwell, la sua opera più famosa in realtà, è stato scritto nel lontano 1949 quando l’umanità si stava rialzando dalle macerie della Seconda Guerra Mondiale ed era diretta verso un periodo di prosperità economica e sociale.
In questo contesto lo scrittore, qualche anno dopo la pubblicazione de La fattoria degli animali, immagina un pianeta in cui dopo un terzo conflitto mondiale sia stato suddiviso in quattro macro aree: Eurasia, Estasia, Oceania più una Terra di Nessuno contesa tra le tre potenze.
Le informazioni che abbiamo sul mondo pensato da Orwell in realtà sono desumibili da alcuni indizi presenti nel romanzo e non ci vengono fornite in maniera diretta; sappiamo più o meno che il conflitto è stato nucleare e che l’Oceania comprende l’intero continente americano, l’Africa del sud, Australia, Nuova Zelanda e ovviamente il Regno Unito, dove è ambientata la storia e che vede al potere il Socing, ovvero il socialismo inglese, vera e propria dittatura.
Le altre due potenze sono l’Eurasia che come suggerisce il nome comprende l’intera Europa, alcuni paesi del Nord Africa e quasi tutta la Russia, territori governati secondo i principi del Neobolscevismo e poi abbiamo l’Estasia che comprende Cina, Giappone, Mongolia, India e altri paesi del continente asiatico, assoggettati al Culto della Morte.
Il territorio conteso, circoscritto più o meno all’attuale Medio Oriente e al centro Africa, diventa invece una sorta di valvola di sfogo per una società fortemente bellica che vede i tre paesi combattere, conquistare, perdere e riconquistare il territorio in una guerra infinita e realmente priva di senso.
Per quanto possiamo supporre che anche le altre due potenze siano dittature, non abbiamo grandi certezze in merito ma non è importante dato che tutto si svolge all’interno della provincia di Pista Uno e più precisamente a Londra.
Ti Amo
In quella che presumiamo essere la capitale di Oceania, o più probabilmente il centro amministrativo di Pista uno, hanno sede le strutture centrali del Partito che sono suddivise in 4 ministeri: Ministero della Pace, Ministero dell’Amore, Ministero della Verità e Ministero dell’Abbondanza.
In perfetta concordanza con un regime che, mescolando i tratti dello stalinismo e del nazismo, tende a mistificare costantemente la realtà e a revisionarla per i propri scopi, i ministeri si occupano esattamente di tutto quanto contrario e speculare ai loro nomi.
Così il Ministero della Pace ad esempio sovrintende alla guerra infinita, mentre il Ministero della Verità si occupa di cancellare e revisionare il passato e tutto quello che è scomodo al regime.
A capo di tutto vi è il Grande Fratello, figura misteriosa (immaginata come un misto tra i già citati Stalin e Hitler) di cui si dubita anche l’effettiva esistenza, che tutto vede e tutto sa come suggerito dai numerosi manifesti con la scritta “Il Grande Fratello vi osserva!” affissi dovunque.
La repressione a cui è sottoposta la popolazione viene espletata tramite i teleschermi; si tratta di speciali televisioni dotate di telecamera che oltre a proiettare incessantemente la propaganda del partito possono tenere d’occhio i cittadini in qualsiasi momento abolendo così il concetto di privacy.
In realtà esiste un’ampia fascia della società, che vive ai margini, e non è controllata in maniera ossessiva; si tratta dei cosiddetti Prolet, che vengono ritenuti subumani e lasciati di conseguenza abbastanza liberi.
Sono la vera forza lavoro di Oceania, che si accontenta però di quanto sufficiente per sopravvivere, abbrutita e libera di sfogarsi.
Il resto degli abitanti di Oceania è diviso in membri del Partito Interno, che stanno al vertice delle amministrazioni e possono anche spegnere gli schermi televisivi, e membri del Partito Esterno ovvero il resto della popolazione che lavora direttamente per il partito e costituisce la classe borghese, per così dire.
Proprio al Partito Esterno appartiene Winston Smith, all’apparenza un cittadino modello; il suo lavoro presso il Ministero della Verità consiste nel “revisionare” libri e quotidiani, eliminando ogni traccia di memoria storica o avvenimenti scomodi per il Partito, e lo condurrà a poco a poco a mettere in dubbio tutto quello che è stata la sua vita finora, arrivando finanche a mettere in dubbio la propria fedeltà al Grande Fratello e al Partito stesso.
Ma, se in un primo momento l’unica attività eversiva (comunque rischiosa) intrapresa da Winston consiste nella stesura di un diario segreto, naturalmente vietato dal Partito, tutto è destinato a cambiare quando incontrerà la giovane Julia.
Molto più piccola di lui, quando il protagonista incrocerà il suo sguardo la riterrà un membro della psicopolizia che potrebbe arrestarlo e farlo vaporizzare come tutti gli altri oppositori del regime.
In realtà, un giorno con la scusa di un incontro fortuito, la giovane lascerà nelle sue mani un biglietto con su scritto semplicemente Ti Amo; bastano queste due parole a cambiare definitivamente la vita di Winston.
Del resto lui, che di anni ne ha 39, è ancora sposato (seppur di fatto separato dalla moglie) e il sesso è bandito nei territori del Partito, limitato solo alle coppie sposate a fini procreativi.
Invece, il sesso libero e la voglia di vivere sono gli elementi che contraddistinguono la vita di Julia, solo in apparenza integgerrima appartenente al Partito; i due vengono travolti dalla passione, rischiando sempre di più fino ad affittare dall’antiquario Charrington una stanza, immutata dai tempi della guerra.
Proprio qui i due amanti decidono di passare all’azione, entrando nelle fila di un’organizzazione sovversiva denominata Fratellanza, cui li introduce O’Brien esponente del Partito Interno e quasi una figura paterna per Winston.
Purtroppo, il funzionario li tradirà separandoli e torturandoli affinchè possano essere ricondizionati, tornando fedeli al Grande Fratello.
Ma è già chiaro che i due non sopravvivranno dal momento che le crudeli regole della dittatura prevedono che quando un sovversivo catturato non verrà eliminato; quando riabbraccerà gli ideali del Partito, solo allora sarà finalmente ucciso.
Winston cerca di resistere, per i suoi ideali e per Julia, ma messo difronte alla sua più grande fobia (i topi), tradirà sé stesso e la ragazza riconquistando una libertà che sappiamo totalmente effimera.
Qualche tempo dopo infatti incontrerà la ragazza che gli confesserà di averlo tradito a sua volta, segno che la loro passione è stata sacrificata sull’altare della sopravvivenza.
Winston è tornato nel frattempo totalmente fedele al partito, lasciandoci intuire che la sua vita è ormai giunta a conclusione.
Senza che nulla sia cambiato per il resto del mondo.
Il Graphic Novel
Jean-Christophe Derrien cura in maniera abbastanza precisa una sceneggiatura fedele al romanzo originale, cui non viene aggiunto quasi niente per lasciare intatta tutta la critica di Orwell ai totalitarismi e ai populismi che a parole portano avanti l’interesse del popolo, salvo poi rivelarsi strumento per accresce il potere e la ricchezza di pochi.
Rémi Torregrossa è invece colui il quale ha potuto conferire maggior stile all’opera, pur essendo indubbiamente influenzato dalle trasposizioni cinematografiche, tra cui il celebre 1984 (uscito proprio nello stesso anno) con l’ultima apparizione sui grandi schermi di Richard Burton.
Il suo tratto pulito e realistico rende alla perfezione l’idea di una società claustrofobica e priva di qualsiasi libertà; molto interessante in tal senso l’idea di utilizzare un grigio uniforme e spersonalizzante per tutta la storia tranne che per i frangenti in cui i due protagonisti sono davvero liberi, sequenze rese con una palette tenue ma molto colorata.