SaldaPress si è fatta carico dell’arduo compito di portare sul suolo italico la nuova saga fantascientifica Decorum che porta la firma dell‘acclamato scrittore Jonathan Hickman. Il reparto artistico di questa epopea spaziale è invece stato affidato all’artista visionario Mike Huddleston.
La recensione odierna si focalizzerà sul primo volume di questo grande progetto editoriale, una storia di incontri, religioni e apparati burocratici di una struttura governativa aliena che decide di presentarsi al lettore attraverso pagine e pagine costellate da appunti enciclopedici, destinati a dare forma a un universo narrativo che fa da sfondo alle vicende dei protagonisti.
Jonathan Hickman non è nuovo a questo tipo di imprese titaniche, a lui va dato il merito di aver riportato in auge le avventure con protagonisti i mutanti più famosi di casa Marvel Comics, senza dimenticare anche il lavoro svolto nelle run degli Avengers e dei Fantastici Quattro.
Gli X-Men avevano da tempo il desiderio di essere protagonisti di vicende ben congegnate, cariche di sotto trame e misteri, aventi la forza di invogliare il lettore a riscoprire personaggi passati e dimenticati che daranno forma ad un futuro editoriale elettrizzante.
Mike Huddleston giunge invece da lavori indipendenti come The Coffin, Deep Sleeper, Mnemovore, Homeland Directive e l’adattamento cartaceo della serie tv The Strain. Qui ha avuto l’arduo compito di dare una rappresentazione grafica, alternando stili diversi e particolari da pagina a pagina, alla creazione mentale del collega.
Una menzione particolare va fatta nei riguardi di un’altra figura che ha reso innovativo il volume oggi recensito, Sasha E. Head: una designer che dopo aver lavorato ad altre opere Image Comics (Time before time, Vynil) si è messa al servizio dello scrittore al fine di creare ed impaginare schede descrittive riguardanti tutti gli elementi cardine dell’universo di Decorum.
Per la di uscita dell’opera e per approfondire la conoscenza nei riguardi delle diverse edizioni che ne accompagneranno la pubblicazione ti rimando ad una nostra precedente notizia.
La trama di Decorum Vol.1
La storia dell’universo ha visto il susseguirsi di svariate colonizzazioni, portate avanti dalle società più evolute tecnicamente e scientificamente nei confronti di popolazioni arretrate ma ricche di tradizioni e cultura. In un mondo futuribile muove i suoi passi quella che è considerata una delle migliori assassine in circolazione, Imogen Smith-Morley.
Durante lo svolgimento di una classica missione incrocerà la strada con una simpatica fattorina dalla forte morale. Nel mentre l’ordine religioso supremo, che porta il nome di Chiesa della Singolarità, è pronta a tutto pur di eliminare definitivamente la minaccia messa in atto in modo ciclico dalle Madri Celesti, il cui compito è generare un essere dalle caratteristiche peculiari.
Analisi del volume
Quest’opera è di difficile collocazione all’interno della dimensione fumettistica a cui l’industria ha abituato il lettore, tra le mani abbiamo sì una moltitudine di pagine di un qualsivoglia Comics fantascientifico, che però sono inframezzate da accenni enciclopedici aventi la funzione di rendere il tutto paragonabile ad un sussidiario scolastico.
Le diverse trame che si accavallano nella costruzione della storia principale risultano lineari nei punti aventi come protagoniste l’assassina Imogen Smith-Morley e la sua giovane allieva, mentre quando lo sguardo viene volto nei confronti della Chiesa della Singolarità intenta ad arrestare il concepimento delle Madri Celesti l’attenzione si va perdendo, soppiantata da una narrazione poco chiara a cui non giunge neppure l’aiuto da un reparto artistico troppo ricercato.
Imogen Smith-Morley solleva il morale dell’intera produzione forte del suo essere caratterizzata in maniera veramente appropriata al contesto, un killer professionista che è figlio dello scenario spaziale presentato ed ha dalla sua uno stile comportamentale ben definito capace di affascinare con l’intento di invogliarti a scoprire il passato del personaggio e dei suoi stretti comprimari.
Chiesa della Singolarità e Madri Celesti rappresentano il puro fanatismo religioso che si scontra con le istituzioni ecclesiastiche, un concetto fattuale proprio di diversi momenti della storia dell’uomo che qui purtroppo va a perdere di mordente ritrovandosi ad essere protagonista di dinamiche già viste e poco approfondite.
I dialoghi all’interno del fumetto non sono per fortuna complessi come tutto l’apparato descrittivo che mette in scena le fondamento di questo mondo immaginario e ricchissimo di dettagli.
Il comparto artistico può essere interpretato attraverso due chiavi di lettura molto differenti l’una dall’altra: sia le pagine che riportano le fasi evolutive dell’universo descritto sia quelle che presentano graficamente le iterazioni tra gli attori in gioco sono caratterizzate da uno stile di disegno particolare, forte del suo essere un contenitore di tanti spunti grafici discordanti tra loro.
L’altra chiave si interroga invece sul perché si sia deciso di intervallare tavole meravigliosamente riportate su carta ad altre che sembrano volutamente (e probabilmente è così) scarne di qualità e dettagli.
Le tavole cercano di far risaltare solo determinati elementi futuristici con l’utilizzo di colori dai toni neon che li differenziano da un contesto in bianco e nero quasi abbozzato, si passa da una vignetta chiara con oggetti e persone divinamente disegnati e colorati che fanno pensare ad un lavoro pittorico completo e pronto per la pubblicazione ad altre prese direttamente dagli storyboard iniziali con il loro essere eccessivamente grezze e poco coinvolgenti.
E’ sicuramente una scelta stilistica che è stata pensata proprio per generare un dibattito all’interno del nutrito gruppo di appassionati del genere sci-fi, una schiera di persone che difficilmente vede di buon occhio una rappresentazione del futuro dove i raggi energetici e le macchine robotiche possono assumere una forma poco dettagliata con una colorazione pastello in scala di grigi.
L’opera ha sicuramente tanto da offrire ma l’eccesso alle volte non porta ai risultati sperati, se il lettore è alla ricerca di una lettura poco impegnativa e avventurosa dovrà fare i conti con diverse schede tecniche che troncheranno di netto le vicende dei protagonisti.
Il lavoro di Sasha E. Head, sui testi di Jonathan Hickman, è sicuramente impareggiabile tanto da elevare questa produzione al grado di manoscritto, l’enciclopedia che prende forma durante la lettura è formata da appunti esaustivi e altamente descrittivi strutturati in tabelle grafiche curate in maniera maniacale.
Una guida che ha il compito di approfondire il “mondo di gioco” andando a sviscerare approfonditamente tantissimi elementi diversi partendo dai pianeti coinvolti nelle vicende, visualizzando poi la struttura burocratica alla base di un ordine religioso e i meccanismi biologici che ne determinano la creazione di un Messia, per poi giungere a pagine contenenti un’analisi delle peculiarità proprie dei protagonisti.
“Complesso” è il termine che l’intera operazione lascia nella mente di chi ha deciso di intraprendere questa lettura, una vera e propria missione difficile da portare a termine se ci si ferma a ragionare sulle scelte stilistiche prese dagli autori e se si è alla ricerca di una struttura logica lineare, non tutti sono disposti ad andare incontro ad una intensa sessione di studio per comprendere appieno le fondamenta narrative di un fumetto che si legge durante un momento di relax.