Uscito in anteprima sulla piattaforma di Disney+ a marzo 2021 per i possessori dell’accesso Vip, e successivamente reso disponibile per tutti gli abbonati a giugno, Raya e l’Ultimo Drago è il 59° film d’animazione della nota compagnia americana.
Un lungometraggio animato che racconta del viaggio di una giovane ragazza e del suo tentativo di salvare il regno dalla minaccia degli spiriti maligni chiamati Druun, nubi oscure capaci di trasformare in pietra tutto quello che toccano, in un mondo che in passato vedeva coesistere umani e draghi in completa armonia.
Oggi andremo a scoprire 5 curiosità nascoste dietro questo nuovo ed appassionante lungometraggio Disney.
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5 – Le culture che hanno influenzato il Kumandra
Il regno di Kumandra, dove vengono ambientate le vicende di Raya e l’Ultimo Drago, è suddiviso tra diverse regioni molto caratterizzate e stilisticamente differenti tra loro, il cui nome deriva dalla posizione in cui sono situate rispetto al gigantesco fiume la cui sagoma ricorda quella di un drago. Avremo infatti le regioni di: Coda, Artiglio, Dorso, Zanna e Cuore.
Gli autori del film, per caratterizzare e differenziare maggiormente le popolazioni delle diverse regioni di Kumandra si sono ispirati alle culture del sud-est asiatico facendo riferimento, in particolar modo, alle popolazioni del Vietnam, Thailandia, Cambogia, Birmania, Indonesia, Filippine e del Laos.
4 – Uno stile di combattimento realmente esistente
La pellicola di Raya è piena di spettacolari scena di combattimento, talvolta a mani nude ed altre impugnando armi bianche. Tutti i combattimenti proposti nel film sono stati creati prendendo ispirazione da arti marziali realmente esistenti, anch’esse prese da stili di lotta diffusi principalmente nel sud-est asiatico, rendendo ancor più particolare e caratteristica l’ambientazione.
Se si osservano i movimenti e lo stile di combattimento di Raya, si può notare che è basato principalmente sull’arte marziale Silad, una disciplina storicamente diffusa e praticata principalmente in Indonesia ed in Malesia, mentre Naamari utilizza uno stile di combattimento le cui tecniche ricordano molto il Muay Thai, una disciplina tailandese conosciuta anche come pugilato tailandese o boxe tailandese.
3 – I nomi scelti non sono casuali
Anche i nomi dati ai personaggi all’interno del film devono le loro origini alle forte ispirazioni del regista per il sud-est asiatico e nascondono diversi significati, talvolta legati a quelle che sono le mansioni o le passioni di quel determinato personaggio nel film d’animazione.
Lo stesso nome della protagonista, Raya, è una parola malese che viene utilizzata comunemente per indicare un giorno di festa, ma è anche il nome di una città indonesiana ed uno dei cognomi più diffusi nelle Filippine.
Mentre un nome molto particolare è quello affidato al fedele compagno di viaggio della protagonista, che la ragazza cavalca come se fosse un comune cavallo per muoversi più agilmente tra i territori del Kumandra. Il simpatico animale si chiama Tuk Tuk, che è lo stesso nome utilizzato per i veicoli di trasporto urbano utilizzati in città come Bangkok.
2 – Un Cameo da Oceania
Spostiamoci un attimo da tutti quelli che sono i riferimenti reali della pellicola per andare ad analizzare un fotogramma decisamente divertente che quasi sicuramente sarà sfuggito agli occhi di molti durante la visione del film. Raya e compagni visiteranno un mercato cittadino che nasconde un simpatico Easter Egg di un altro grande classico di animazione Disney molto amato.
Di fianco ad un banco è possibile infatti scorgere la figura di Hei Hei, il galletto un po’ svitato presente nella pellicola di Oceania, intento ad esplorare il mondo con la classica testa coperta da una scodella.
Il simpatico cameo, oltre a collegarsi bene con il primo punto di questa nostra Top 5 su Raya e L’ultimo Drago, è stato confermato anche dalla voce ufficiale del personaggio Alan Tudkyk attraverso Twitter.
1 – Raya, una principessa fuori dal comune
Quella tra Oceania e Raya non è una similitudine dovuta all’ispirazione od alle ambientazioni delle due pellicole, ma si tratta proprio di una scelta voluta da parte dei registi di creare principesse Disney che rompano di schemi canonici dei vestiti raffinati e delle scarpette di cristallo.
Raya è la terza Principessa Disney ad essere stata concepita come un personaggio completamente originale. Prima di lei vi erano state solo Merida (dal lungometraggio di The Brave – Ribelle) e Vaiana di Oceania.
Oltre ad essere tre personaggi completamente originali, anche le loro storie all’interno delle rispettive pellicole hanno qualcosa in comune, ovvero che nessuna delle tre matura un interesse amoroso nel corso della trama.