Pubblicando Black Kiss Omnibus al giorno d’oggi la Saldapress segnala che ormai lo scandalo è superato. Questo fumetto firmato Howard Chaykin sollevò parecchio scalpore alla sua prima uscita. Era il 1988 quando la Vortex Comics lo diede alle stampe sfidando la bigotteria.
Il fumetto presentava infatti scene esplicite dal punto di vista sessuale. Nudi integrali in cui sono ben visibili i genitali compaiono in tutto il fumetto. Va detto che per l’epoca fu l’abbattimento di un tabù, compresa la questione del corpo della protagonista.
Al centro della trama di Black Kiss Omnibus infatti troviamo Dagmar, la “ragazza con la sorpresa”. Si tratta di una transessuale molto attraente che si è sottoposta a una mastoplastica additiva. Forme femminili dunque, ma ha ancora i genitali maschili.
Ma senza dilungarci troppo sui disegni, passiamo alla trama. Alla tematica erotica si aggancia una vicenda horror che potrebbe aver ispirato una stagione di American Horror Story. Ma su questo ritorneremo…
Black Kiss Omnibus
Il sipario si apre con delle parole che possiamo supporre essere pronunciate con voce suadente. La segreteria telefonica di Dagmar, una prostituta transessuale. Chiunque chiami infatti riceve un caldo invito per una seduta di sesso orale.
Ma Dagmar è troppo occupata per rispondere. Troppo occupata a dare istruzioni ad una truccatrice per sembrare più giovane. Deve infatti recuperare un film pornografico finito in mano a padre Murtaugh. Il prete è sensibile al fascino delle adolescenti. Lei spera così di distrarlo e impossessarsi della pellicola.
Purtroppo il piano di Dagmar va storto. Il film viene intascato da una suora, ritratta senza volto sullo sfondo del prete e della trans che fanno sesso. Perduta l’occasione, Dagmar si ritrova da capo. E Beverly, l’amica che le ha commissionato il furto, è sempre più incalzante.
La storia delle due però sta per intrecciarsi con quella di un uomo in fuga. Pollack, che ha soccorso Dagmar dandole un passaggio. L’uomo è accusato ingiustamente del duplice omicidio della moglie e della figlia. Braccato dalla polizia e abbandonato da tutti. Disperato, in cambio di aito accetta di diventare complice.
Ma che contiene quel film? Black Kiss Omnibus si avvia da qui in poi verso la tematica più dark. Beverly, così come anche altre celebrità di Hollywood, è un vampiro. Ma non si chiama Beverly e la sua storia parte dagli anni ’20.
Non parliamo di vampiri classici, come quelli di Dampyr. Non ci si trasforma con trasfusioni o morsi. Ma con l’atto sessuale. A trasformare Beverly (alis Eunice alias Ilona…) fu Kenton. Era un ragazzo qualsiasi reso demoniaco da un succube mentre viaggiava sul Titanic. E da lì cercò delle compagne con cui dividere l’eternità. Una fu Eunice, poi toccò a Dagmar…
Vampirismo e erotismo
Da sempre l’icona del vampiro ha una connotazione che oscilla tra il macabro e il seduttivo. La figura di Carmilla, la vampira amante delle donne, aprì la strada a questo filone. Bellissima, oscura e seducente, la donna sceglie le vittime che trova più attraenti nella loro purezza. E, prima di dissetarsi, le assoggetta a sé.
Black Kiss Omnibus mostra scenari molto meno poetici. Ma nonostante i toni volgari dei dialoghi il sesso non scade nel banale. L’atto sessuale con cui Kenton trasforma le designate mantiene la parvenza del rito di iniziazione alla nuova realtà. Un po’ come la perdita della verginità, ma molto più traumatico.
Il motivo di questo atteggiamento è chiaro e lampante. Kenton fu trasformato con uno stupro, senza la raffinatezza della seduzione dei romanzi gotici. Per ripetere il procedimento non conosce altro modo se non quello che ha “appreso”.
Un altro stratagemma che evita la connotazione di vero “porno” è il disegno. I nudi sono resi ben proporzionati, ma senza eccessivi dettagli come sarebbe tipico invece di un hentai.
Curioso il fatto che, come Black Kiss Omnibus, anche la stagione Hotel di American Horror Story sia ambientata a Los Angeles. E anche nella serie troviamo una vampira proveniente dai retroscena del cinema, pronta a trasformare i partner.
La differenza sta nella trasformazione, che prevede di bere il sangue del succube anziché consumarsi nell’amplesso.
L’ispirazione di Chaykin
Nell’introduzione al volume l’autore presenta lo scenario che gli diede l’input per creare la figura di Dagmar. Vampira, bella, sboccata e…con il pene. Chi ha dato vita alla figura centrale di Black Kiss Omnibus?
Il fatto che nella storia compaiano due donne quasi identiche, se non per il diverso genere biologico, è studiata alla perfezione. Chaykin fu fulminato dall’idea incrociando per strada una ragazza che gli ricordò subito una vecchia fiamma.
Avvicinatosi, scoprì di aver preso una cantonata. La donna che aveva di fronte era davvero somigliante, ma era una transessuale. E così nacque l’idea delle gemelle…