Sergio Bonelli Editore pubblica il 25 marzo il volume Mister no – Morire a Capri, contenente la seconda avventura italiana di Jerry Drake. Un cartonato di 192 pagine, formato 19 x 26.
La sceneggiatura è firmata da Sergio Bonelli con il consueto pseudonimo Guido Nolitta, disegni e copertina sono di Roberto Diso. La storia venne pubblicata prima nel 1981 sui numeri 76 e 78 della serie regolare, poi nel 1995 sul numero 77 di Tutto Mister No, infine nel 2010 nella ristampa numero 39.
La trama di Mister No – Morire a Capri
Nel bar Dos milagres di Manaus un avventore suona la canzone napoletana Scalinatella: diversi clienti non apprezzano, ma Mister No, in compagnia della bella Georgina, gli chiede di continuare. La melodia porta alla mente di Jerry Drake il ricordo di una triste vicenda vissuta a Capri, legata a un incarico delicato: recuperare con l’ex commilitone Steve Mallory una lettera compromettente sui rapporti tra l’esercito statunitense e la mafia italiana.
Mister No accetta di soddisfare la curiosità di Georgina e le racconta la storia. Non si tratta della prima avventura italiana di Jerry Drake, che nel 1943 ha partecipato allo operazioni dell’esercito americano sul nostro territorio. Nel 1948 torna in Italia, convinto da una lettera del suo amico Steve Mallory, accompagnata da una discreta somma di denaro.
I due compagni si incontrano a Paestum, dove Mallory si finge pittore dilettante. Dopo una serie di ricordi legati alle operazioni belliche, Steve rivela di essere diventato agente dell’FBI, e gli spiega meglio l’incarico: devono recuperare una lettera di Lucky Luciano che rivela il ruolo della mafia nelle operazioni dell’esercito americano, in particolare riguardo lo Sbarco in Sicilia.
Luciano, in carcere negli Stati Uniti, una volta finita la guerra ha chiesto di essere liberato, visto il suo ruolo determinante nell’agevolare lo Sbarco in Sicilia, grazie ai suoi contatti con la malavita locale. Gli americani vogliono far sparire ogni traccia di questo accordo: Steve Mallory, con 30.000 dollari o con la forza, deve recuperare dal destinatario, il boss “Marinariello” Santorino, la lettera firmata da Lucky Luciano e un alto ufficiale della Marina.
Mister No non è convinto, soprattutto per i metodi previsti, ma Mallory gli rinfaccia di avergli salvato la vita nel 1943. Le ricerche di Santorino iniziano a Positano. Le indagini non portano ad alcun indizio, finché i due non vengono intercettati dagli uomini di Angiolillo, un altro boss, che offre loro 50.000 dollari per la lettera, per conto di un “amico americano”.
Si fa vivo anche il misterioso Marinariello, che propone a Mister No uno scambio notturno, durante il quale irrompe Angiolillo con i suoi uomini: nella sparatoria i due boss e le loro squadre hanno la peggio, mentre Steve Mallory viene ferito gravemente alla gamba. Mister No aiuta l’amico a fuggire prima dell’arrivo dei carabinieri, ma arrivati a casa i due scoprono che la busta non contiene la lettera.
Steve Mallory ha bisogno di cure, Mister No prosegue dunque da solo, cercando notizie del Sarracino, l’unico uomo del Marinariello scampato alla sparatoria. Le indagini portano Drake a Ischia e Capri, dove trova il Sarracino e lo convince a portare a termine lo scambio, coinvolgendo i familiari del suo padrone. La vicenda si chiude tra Capri e Positano, con una serie di colpi di scena che segneranno a lungo Mister No.
Impressioni
La storia è appassionante, intreccia passato e presente, i riferimenti alla Storia con le vicende personali di Mister No. Volutamente e inevitabilmente, i due protagonisti americani hanno una visione un po’ macchiettistica dell’Italia del 1948, per non parlare dei paesini dominati dalla malavita: gli italiani pensano solo alle donne (basta dire la parola “amore” o tirare in ballo un’inesistente ragazza da vedere e si aprono tutte le porte, a qualsiasi ora), dicono un proverbio ogni due frasi, se succede qualcosa di strano si nega l’evidenza…
Se alcune fisionomie ed espressioni facciali lasciano un po’ perplessi, è invece ottima la resa dei paesaggi, in particolare alcune vignette che rappresentano Positano (pagina 29), la piazzetta di Capri (112), o alcuni scenari notturni. Proprio l’uso del nero e le ambientazioni sono funzionali alla drammaticità della vicenda, i cui risvolti negativi gettano Mister No nello sconforto.
Contenuti extra
Il volume Morire a Capri si chiude con la postfazione Gli infiniti gradini dell’animo umano, dove Luca Barbieri si sofferma sul ruolo del brano Scalinatella: prima il brano evoca il ricordo del protagonista, poi si fa colonna sonora su cui si appoggia la scrittura della storia.
Scalinatella, composta da Giuseppe Cioffi ed Enzo Bonagura nel 1948 – stesso anno della vicenda di Mister No – è stata cantata da molti grandi artisti, fra cui Claudio Villa, Fausto Leali, Roberto Murolo e Massimo Ranieri.