l 18 luglio è passato esattamente un anno dal tragico attacco incendiario allo Studio 1 di Kyoto Animation e lo studio ha realizzato un video commemorativo sul suo canale YouTube per ricordarlo.
Oltre a questo solenne promemoria, Kyoto Animation ha anche ribadito alle persone di non visitare il sito dello studio ormai demolito.
Il sito Web ufficiale di Kyoto Animation afferma quanto segue:
“Qualsiasi accesso ai locali dello Studio 1 di Kyoto Animation è vietato senza autorizzazione.”
Vogliono anche che i fan si astengano dal fare foto o video, dal fermare la propria auto e gironzolare nei dintorni, lasciando addirittura dei fiori.
Regarding the decline of the memorial visit on July 18https://t.co/SEnNM01q9d
— 京都アニメーション (@kyoani) July 17, 2020
Fondamentalmente, Kyoto Animation vuole ancora impedire alla piccola e tranquilla comunità residenziale di essere disturbata da fastidiose e continue visite da parte dei fan e spettatori.
Un anno dopo, i nostri pensieri e i nostri cuori vanno a KyoAni e ai molti che si sono venuti a mancare a causa dell’azione sconsiderata del piromane.
INCENDIO DEL KYOTO ANIMATION
Il 18 luglio 2019 lo studio è stato vittima di un attacco di un piromane di nome Shinji Aoba, quarantunenne che ha versato benzina negli uffici gridando “Morite!” ai dipendenti dello studio. L’uomo si è dato poi alla fuga, finendo poi per venire catturato e arrestato dalle forze dell’ordine.
L’incendio ha provocato 33 vittime e 36 feriti, classificandosi come una delle più grandi stragi in Giappone dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.
In una successiva conferenza stampa, è stato confermato che apparecchiature e materiali sono stati completamente distrutti.
L’incidente ha riscosso scalpore e preoccupazione in tutto il mondo, sollecitando anche raccolte fondi per aiutare lo studio in difficoltà (ad esempio quella di Sentai Filmworks, distributore americano di anime, ha consentito di raccogliere un milione di dollari). Numerosi ministri giapponesi hanno espresso le proprie condoglianze alle famiglie delle vittime.