Angelic Layer è un manga scritto e disegnato dal gruppo di autrici noto come CLAMP nel 1999. Questo manga è il primo che il gruppo disegna in uno stile che accentua pose e gesti a scapito dei dettagli, uno stile che verrà ripreso più avanti in una delle loro opere più famose, Tsubasa Reservoir Chronicle. Il manga è arrivato in Italia nel 2005, pubblicato dalla Star Comics in cinque volumi, rispettando il formato di pubblicazione giapponese. Dal manga è stato tratto un anime di ventisei episodi, intitolato Kidō Tenshi Angelic Layer.
Angelic Layer: La trama
La protagonista di Angelic Layer è Misaki Suzuhara, una ragazza dodicenne che si trasferisce a Tokyo per frequentare la scuola media, finendo nell’istituto omnicomprensivo Eriol. Mentre si trova nella grande città, Misaki assiste su di un megaschermo ad una competizione che vede dei robot giocattolo di piccola dimensione darsi battaglia nell’entusiasmo generale. Dopo aver chiesto informazioni, scopre che il gioco più in voga del momento, tanto da essere trasmesso a livello nazionale, è l’Angelic Layer in cui delle bambole tecnologiche molto avanzate, chiamate Angel, si scontrano in un arena guidate mentalmente dai loro padroni, denominati Deus.
Una volta entrata in accademia, Misaki conosce Hatoko Kobayashi, un giovane prodigio negli studi e anche nell’Angelic Layer, di cui diventa studentessa. Misaki ha infatti sviluppato un certo interesse nell’Angelic Layer e vuole iniziare a competere anche per dimostrare che non c’è niente di sbagliato a essere piccoli, desiderio che deriva dal fatto che Misaki è bassa per la sua età e spesso scambiata per studente delle elementari. Grazie all’aiuto di Hatoko, Misaki costruisce il suo Angel, chiamata Hikaru, e inizia a competere, scoprendosi incredibilmente brava.
Considerazioni
Tra le opere delle CLAMP, Angelic Layer non è certo la più conosciuta eppure contiene tutti gli elementi tipici dei manga delle quattro autrici: forti sentimenti, la sensazione che non tutto sia come sembri nella superficie, personaggi molto più maturi di quanto le apparenze possano mostrare e un’ambientazione permeata da un certo realismo magico. Angelic Layer porta poi con sé una sorta di animismo che ha in comune con un’altra opera delle CLAMP, Chobits, di cui condivide l’universo narrativo.
Le Angel, le bambole da combattimento protagoniste di Angelic Layer, mostrano infatti caratteristiche molto umane, per quanto siano in tutto e per tutto tecnologiche, come se un’entita misteriosa e soprannaturale le abbia dotate di sentimenti, e spesso vengono trattate come molto più che semplici oggetti. Questo è molto chiaro nel legame tra Mizuki e Hikaru: Mizuki vede la bambola quasi come una sorella minore e una compagna insostituibile, e il loro legame sembra dare a Hikaru nuova energia ogni volta, qualcosa che va al di là della tecnologia con cui è creata. Hikaru è anche l’espressione dei desideri di Mizuki: entrambe più piccole della media, entrambe con la voglia di dimostrare che non è certo un problema.
Il citazionismo è presente anche in Angelic Layer: come in tutti i loro manga, le CLAMP fanno sempre riferimento ad altre loro opere, quasi esistessero in un universo condiviso. Come detto prima, Angelic Layer e Chobits condividono l’universo narrativo, e i protagonisti di Angelic Layer compaiono pure in qualche pagina di Chobits. L’accademia Eriol in cui si iscrive Mizuki, è un riferimento all’Eriol di Card Captor Sakura. Hikaru è modellata secondo la Hikaru protagonista di Magic Knight Rayearth (Luce nella versione italiana), poiché nel mondo di Angelic Layer Rayearth è a sua volta un manga. Si potrebbe stare molto tempo ad analizzare quali altre opere delle CLAMP sono citate in Angelic Layer.
La storia di Angelic Layer è semplice e le premesse non sono nemmeno originali: robot che acquisiscono sentimenti umani è infatti un tema spesso trattato in opere di fantascienza, e Angelic Layer a tratti lo è, per lo stampo futuristico che spesso la serie assume. Ma la maniera in cui è trattato questo tema è molto leggero e rinfrescante, dato che qui a tratti è l’uomo a desiderare che le macchine assumano sentimenti umani. Il creatore degli Angel, che spesso compare nel manga, li tratta quasi come fossero figli, come se avesse cercato di trasmettere loro la propria essenza.
Inoltre, a parte che nei combattimenti tra robot, in Angelic Layer la violenza è pressoché nulla, e anche durante i combattimenti, il coinvolgimento è tale che fa pensare che a combattere siano degli esseri umani, giungendo quindi a dare delle caratteristiche umane alle bambole.
Conclusioni
Angelic Layer è un manga breve che può essere letto con calma in un pomeriggio, ma la storia che porta non è affatto leggera e porta tante riflessioni, anche se per come è presentata non risulta affatto pesante: al contrario, la trama è scorrevole, anche se a tratti può sembrare veloce, e i colpi di scena finali non deludono affatto, anzi spesso colgono piacevolmente di sorpresa il lettore. Angelic Layer è una storia piccola e molto carina, che per quanto è in grado di far pensare.