Dopo aver parlato qualche giorno fa dell’iniziativa anti COVID-19 e dopo averne tanto sentito parlare, finalmente abbiamo l’opportunità di presentare la recensione di Kay – La guerra del buio, l’opera italiana targata Sergio Bonelli Editore pubblicata in formato manga (13×18 cm, in bianco e nero).
In una nuova edizione e con le copertine inedite di Massimo Dall’Oglio, vincitore in Giappone del Grand Prix Runner Up del concorso Silent Manga Audition, indetto da Coamix, la storia della prima sorella del tempio delle telepati torna nelle fumetterie a partire dal 14 maggio 2020 con 160 pagine tutte da leggere e apprezzare visivamente.
L’intera saga, ideata da Antonio Serra nel 2014 e pubblicata originariamente dalla collana Agenzia Alfa, sarà composta da ben 10 volumi, per un totale di oltre 1.500 tavole suddivise in due diversi piani temporali scritti dal tandem Alessandro Russo – Stefano Piani e disegnati da Stefano Martino in collaborazione con Anna Lazzarini.
Con questo spin-off appartenente all’universo narrativo di Nathan Never, Kay torna alla ribalta e ci svela parte del suo passato sepolto e dimenticato, elemento indispensabile per poter combattere il grande nemico della quale nessuno sa praticamente nulla: i Senza Mente.
Trama
Anno 2425.
L’umanità, equipaggiata con armi all’avanguardia e molta fede, si trova ad affrontare un nemico dall’entità oscura e sconosciuta, un’orda di mostri privi d’intelletto noti come Senza Mente che al passaggio, non solo radono al suolo tutto ciò in cui s’imbattono, ma risucchiano nella loro oscurità ogni singola emozione positiva presente sul loro cammino. L’unica forza che sembra contrastarli in maniera efficace è quella delle sorelle telepate, una congregazione di donne munite di poteri mentali e addestrate a battersi sotto forma di un’unica entità.
Kay, la prima sorella della congrega, è la coordinatrice responsabile dell’istruzione e della fortificazione mentale di tutte le altre sorelle, componenti scelte accuratamente in base a durissimi e difficilissimi allenamenti. Non si accettano errori e in più di un’occasione Kay si vede costretta ad allontanare alcune delle aspiranti sorelle telepate, troppo deboli mentalmente per resistere all’attrazione dell’oscurità, subdola seduttrice che tenta in tutte le maniere di ammaliare e soggiogare la volontà delle sorelle.
Sarà proprio a causa della debolezza improvvisa di Clea, amica di Kay, che quest’ultima sarà costretta ad addentrarsi nel buio più totale per salvarla e si ritroverà improvvisamente costretta a percorrere la strada di un passato sepolto molti decenni prima, unica via disponibile per ottenere risposte concrete sull’origine del primo essere Senza Mente.
In un rincorrersi di vividi ricordi e sensazioni reali miste ai sogni, Kay e Clea si troveranno a dover fare i conti con le paure di un’adolescenza ormai dimenticata per scoprire come poter contrastare una volta per tutte l’oscurità e salvare in maniera definitiva la razza umana.
Struttura
Il primo volume di Kay – La guerra del buio è composto da 160 pagine che si suddividono in due filoni temporali differenti, ossia 4 capitoli della guerra del buio e 6 capitoli della mente di Kay.
La serie inizia descrivendo l’attuale presente, quello in cui l’umanità si aggrappa disperatamente alla forza e alla saggezza delle sorelle telepati per contrastare e scongiurare una volta per tutte la minaccia dell’oscurità.
A seguito di alcuni flashback durante la battaglia tra le sorelle e i Senza Mente, il lettore fa una prima conoscenza della congrega e del suo modus operandi, avendo l’opportunità di vedere i parametri con i quali Kay misura la forza mentale delle sue future sorelle/compagne di battaglia.
Nel terzo capitolo, in seguito a una scelta che Kay sarà costretta a fare per salvare la vita di Clea, il lettore verrà catapultato nel passato e conoscerà una Kay acerba e ben differente da quella conosciuta fino a quel momento.
Si troverà infatti assieme ad una Kay adolescente, intenta a salire sul bus e a prendere posto accanto ai suoi compagni per andare tutti insieme ad una gita scolastica nella quale, nel corso dei capitoli, la ragazza mostrerà la sua vulnerabilità al giudizio altrui e un primo approccio al suo potere mentale non ancora sviluppato.
Solo quando il ricordo giungerà al termine il lettore rincontrerà Kay e Clea adulte, entrambe shockate per ciò a cui hanno appena assistito. Sembrerebbe infatti che l’oscurità nella quale sono piombate, è in grado di far riemergere dalle ceneri del passato i ricordi più assopiti e di farli rivivere in maniera nitida ed estremamente reale.
Sarà proprio in base a questo dettaglio che entrambe le ragazze decideranno di proseguire l’incerta strada all’interno dell’oscurità, ritrovandosi ad affrontare fantasmi del passato dalla quale non si può più scappare, specialmente se si vuole realmente trovare delle risposte concrete sulla misteriosa natura dell’oscurità e sulla comparsa del primo essere Senza Mente che abbia calpestato il suolo terrestre.
Qualche curiosità sull’apparizione di Kay nelle opere di Sergio Bonelli Editore
Kay Frayn ha fatto la sua prima apparizione sui volumi del genere fantascientifico Nathan Never di Sergio Bonelli Editore, nella quale compare sotto forma di bambina mutata dotata di poteri telepatici. Viene adottata dagli agenti alfa Branko, co-protagonista della serie nonché migliore amico di Nathan Never e May.
Come Kay, anche Branko è un mutato e presenta tutte le caratteristiche tipiche della sua razza: pelle bianca, occhi neri con la pupilla bianca e un’incredibile forza fisica. A causa di un incidente mai chiarito, Branko è privo di orecchio e occhio destro.
Impressioni personali
Seppur non amante del genere fantascientifico, ho trovato il primo volume di Kay – La guerra del buio particolarmente scorrevole e stimolante nel corso della lettura.
I tratti netti dei disegni, tipici delle pubblicazioni Sergio Bonelli Editore, esaltano le scene della battaglia e le rendono fluide, seppur in qualche tavola spicca il marcato disegno spigoloso che tende a far sembrare troppo “macchinosi” e poco realistici i movimenti.
Tolto questo aspetto trascurabile, la storia sembra essere molto promettente e i disegni invogliano il lettore a soffermarsi più del dovuto sulle tavole, per ammirarle e studiare a fondo le immagini che le riempiono.
Anche se appartenente ad un genere abbastanza distaccato dai miei gusti personali, non disdegnerò il proseguo di quest’avventura nella quale ormai ho messo piede.
E sono sicuro che anche altri lettori, una volta avuto il primo assaggio come il sottoscritto, non potranno fare a meno di farsi coinvolgere e proseguire nel corso della storia al fianco di Kay.
Autore, Scrittori e Disegnatori
Antonio Serra (Alghero, 16 febbraio 1963) è un fumettista italiano. È noto soprattutto per avere creato (assieme a Medda e Vigna) il fumetto fantascientifico Nathan Never per Sergio Bonelli Editore.
Dopo aver fondato a soli quindici anni e collaborato alla fanzine di fantascienza Fate largo (fine anni settanta), costituisce insieme a Michele Medda e Bepi Vigna il cosiddetto gruppo dei tre sardi (agli inizi degli anni ottanta).
Collabora come saggista per la rivista Fumo di china e a L’enciclopedia dei fumetti edita da De Agostini. Entra alla Sergio Bonelli Editore ufficialmente nel 1987, anche se si ricordano sue collaborazioni sin dal 1985 dopo essersi trasferito a Milano nel 1986.
Massimo Dall’Oglio nasce a Cagliari il 22 marzo 1973. Nel 1997 vince il premio “Pierlambicchi d’oro” quale miglior giovane autore.
La vittoria è stato il punto di partenza poiché da quel momento decise di proseguire nella carriera di fumettista professionista. In seguito all’incontro con Andrea Iovinelli, entra in contatto con l’editoria francese.
Inizia così a lavorare per l’editore Francese Les Humanoides Associés per la serie Underskin, per il quale disegnava all’incirca 30 pagine, più copertina. Tra il 2011 e il 2012 è stato anche coinvolto nel progetto bonelliano Orfani, e prosegue il suo lavoro al Web-Manga Sprawl, continuando l’attività in Francia.
Massimo dall’Oglio è disegnatore e illustratore per la Sergio Bonelli Editore e dal 2014 cura le storie e gli episodi di Nathan Never: Agenzia Alfa.
Stefano Piani (Imola, 7 ottobre 1965) è un fumettista e sceneggiatore italiano.Frequenta a Bologna la scuola del fumetto Zio Feininger, dove studia disegno con Andrea Pazienza e Lorenzo Mattotti, e poi la Scuola del Fumetto di Milano.
Terminati gli studi, lavora per un certo periodo in pubblicità come vignettista politico per Cuore con Alberto Ostini con lo pseudonimo di “Tike”[1] e, quotidianamente, per il Corriere di Rimini.
Nel 1995 entra nello staff di Nathan Never scrivendo, insieme a Ostini, il n. 54 della serie venendo poi assunto come redattore alla Sergio Bonelli Editore, lavoro che continuerà a svolgere fino al 2002.
Nell’arco di 15 anni scrive circa 160 storie per le serie a fumetti Nathan Never, Legs Weaver, Gregory Hunter, Le Paladine, Nick Raider, Agenzia Alfa, Dampyr per la Bonelli oltre alla graphic novel Il legionario e storie per la serie PK – Pikappa per la Disney Italia, spaziando dalla fantascienza al poliziesco, e dal comico all’avventura.