La storia dello Studio Ghibli
Lo Studio Ghibli fu fondato il 15 Giugno 1985 dagli animatori Hayao Miyazaki e Isao Takahata e dall’azienda finanziatrice Tokuma Shoten. Il nome deriva dal termine italiano ghibli ed ha due significati: il primo è il nome del vento caldo e secco proveniente dal deserto; il secondo si riferisce al soprannome di un aereo militare italiano della Seconda Guerra Mondiale.
Il padre del maestro Miyazaki, infatti, era il direttore della Miyazaki Airplane, che costruiva parti per aerei da caccia durante la Guerra, portando il figlio ad avere una vasta conoscenza in questo ambito.
I primi film prodotti dallo studio furono Laputa – Il Castello nel Cielo (1986), Il mio vicino Totoro (1988) e Una Tomba per le Lucciole (1988) che riscossero un discreto successo, ma fu solo con l’uscita di Kiki – Consegne a domicilio nel 1989, che lo Studio Ghibli raggiunse la fama all’interno del paese.
Grazie alla produzione e distribuzione de La Principessa Mononoke (1996), La Città Incantata (2001) e Il Castello Errante di Howl (2004), lo studio di animazione giapponese si fa conoscere ed amare dal pubblico occidentale.
Dal 2008 lo Studio Ghibli è l’unico studio di animazione giapponese che utilizza tecniche di disegno tradizionali per la creazione dei propri film.
Nel 2013 durante la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Hayao Miyazaki annuncia il ritiro dal mondo cinematografico e nel 2014, l’allora presidente dello studio Koji Hoshino dichiara che lo Studio Ghibli si prenderà una pausa per la riorganizzazione del lavoro a seguito del ritiro del maestro.
Contrariamente però a quanto annunciato, nel 2017 Miyazaki dichiara la sua partecipazione alla creazione di un nuovo film, di cui non si ha ancora nessuna novità.
Il Museo d’Arte Ghibli
Il Museo d’Arte Ghibli viene aperto al pubblico la prima volta il 1 Ottobre 2001.
Questo luogo rappresenta in tutto e per tutto le caratteristiche delle opere di Miyazaki. Un insieme di stanze, unite da scale e ponti, che contengono mostre permanenti e temporanee sulla produzione dei film dello Studio.
Circondati da vetrate e affreschi rappresentanti i personaggi e le ambientazioni dei film di animazione, la visita a questo museo coinvolge il visitatore nel mondo Ghibli.
Tra le sale vi è un café, un negozio di souvenir ed il Saturn Theatre (un cinema dove è possibile vedere un film di animazione esclusivo del museo).
Particolare è anche il biglietto, da comprare in anticipo, che al museo viene sostituito con una pellicola di un film casuale dello Studio.
Di seguito potete trovare la mappa del museo, disegnata personalmente dal maestro Miyazaki.
Una piccola finestra sul Museo
Lo Studio aveva già avviato un’iniziativa per la chiusura del Museo, con la pubblicazione di otto sfondi scaricabili nel sito ufficiale. Ma non si è fermato a questo.
Lo Studio Ghibli e in particolare il museo sono famosi per la loro riservatezza, infatti i visitatori hanno il divieto di filmare o fotografare le sale interne, ma a causa della chiusura, lo Studio ha deciso di pubblicare sul canale ufficiale Youtube una piccola anteprima.
Purtroppo la durata dei video è davvero breve, appena 30 secondi l’uno,ma ciononostante mostrano perfettamente l’incredibile arte e la magia che circondano questo luogo.
Al momento sono disponibili tre video: nel primo si può osservare l’entrata al museo, con un primo piano su uno degli affreschi presenti (tra i cui personaggi rappresentati possiamo vedere il Gattobus, le protagoniste de Il mio vicino Totoro Satsuki e Mei, e Kiki per citarne alcuni); il secondo è invece una piccola anteprima di una delle sale del museo dove si possono vedere i disegni che hanno portato alle opere cinematografiche dello studio; infine il terzo ed ultimo video è una ripresa notturna dell’esterno del museo.
Al momento il museo è chiuso e l’apertura non è ancora stata annunciata, poiché è prevista anche l’annuale manutenzione, solitamente organizzata per Maggio.
Non ci resta che rendere omaggio al Maestro Miyazaki e viaggiare con la fantasia come ci ha insegnato nelle sue opere.