Ciao a tutti, per la nostra rubrica Otakult oggi parleremo di un cartone immortale, rimasto nella mente di molti, diventato un vero e proprio mito per alcuni: l’Uomo Tigre.
L’Uomo Tigre è un manga scritto da Ikki Kajiwara e illustrato da Naoki Tsuji. Venne pubblicato per la prima volta nel 1968 grazie alla casa editrice Kōdansha. Dal manga vennerro successivamente create ben tre serie animate: la prima del 1969, la seconda, Uomo Tigre II, del 1981, e una terza, Tiger Mask W, del 2016.
è un manga scritto da Ikki Kajiwara e illustrato da Naoki Tsuji. Venne pubblicato in Giappone dal 1968 al 1971 dalla casa editrice Kōdansha. Dal manga sono state fatte ben tre serie anime, prodotte da Toei Animation: la prima del 1969, la seconda, Uomo Tigre II, del 1981, e una terza, Tiger Mask W, del 2016.
Entrambe le versioni dell’opera, manga e anime, hanno riscosso un grande successo, noi vedremo la prima, quella a noi più cara
TRAMA
Naoto Dante, un giovane orfano, scappa dall’orfanotrofio per diventare forte “come una tigre” e avere la forza di combattere le ingiustizie causate dalla sua condizione sociale. Di conseguenza Naoto entra nelle spire dell’organizzazione criminale “Tana delle Tigri” dove, assieme ad altri orfanelli, viene reclutato e sottoposto ad allenamenti disumani che lo porteranno a diventare un Wrestler da mandare sul ring di tutto il mondo. Naoto diventa adulto e sotto le spoglie dell’Uomo tigre, combatte secondo i canoni insegnatogli da Tana delle Tigre e per vincere utilizza ogni mezzo, anche quelli più scorretti.
Naoto Date/Tiger Mask, un giorno, tornato a visitare quello che era stato il suo orfanotrofio, decide di non rispettare l’obbligo nei confronti della Tana delle Tigri e aiutare invece tutti gli orfani con il denaro vinto con gli incontri. Cambia anche il suo modo di lottare, combatte onestamente, per diventare anche un esempio per i suoi amici orfanelli e ammiratori.
Comincia in questo modo un’interminabile serie di sfide mortali all’ultimo sangue contro i sicari mandatigli dalla Tana delle Tigri, i quali cercheranno in tutti i modi possibili di punire il suo tradimento, avendo difatti ricevuto l’ordine tassativo di ucciderlo sul quadrato. Tiger Mask lotterà con tutte le sue forze per liberarsi dalle spire malvagie di quest’organizzazione criminale.
L’uomo Tigre e il wrestler in Giappone
In Giappone la popolarità del protagonista fu talmente notevole da spingere diverse federazioni di wrestling a creare delle Gimmick di Tiger Mask ispirate al personaggio del fumetto. Ci sono stati parecchi atleti che si sono ispirati alla figura dell’Uomo Tigre, primo fra tutti Satoru Sayama, meglio noto come Tiger Musk, che decise di indossare questa maschera dopo aver vinto il combattimento contro il campione Dynamite Kid. Nel video vediamo il ritorno in occasione dell’uscita di Tigre Mask W, omonimo anime.
https://www.youtube.com/watch?v=VXsk6ZXCao8
Conclusione
L’Uomo Tigre quindi, reincarna alla perfezione quella voglia di riscatto che il Giappone vuole esprimere durante gli anni del dopoguerra, preservando le sue antiche tradizioni e ponendo al primo posto un sentimento che va a braccetto sia con la sua mentalità che con il manga di Kajiwara: L’Onore. Quel desiderio di rivincita, forse di vendetta che l’intera nazione aveva in gola, si manifestava con l’avvento dell’Uomo Tigre, un orfano dei suo cari caduti in guerra che, come nella sigla italiana firmata dai Cavalieri del Re,
“lotta contro il male, difende i buoni e sa cos’è l’amore…”
-Gianrenzo Orbassano-