Settimana scorsa, nella nostra recensione anime vi avevamo parlato di Maō-sama, Retry!, questa volta invece tocca ad un anime che è uscito durante questa stagione estiva: To aru Kagaku no Accelerator. La serie è in realtà il secondo spin-off di A Certain Magical Index, creata da Kazuma Kamachi. Il primo spin-off dal titolo To aru Kagaku no Railgun, è incentrato sul personaggio di Mikoto Misaka (che rivediamo costantemente anche in questa nuova serie).
Il primo episodio dell’anime è stato trasmesso a partire dal 12 luglio scorso.
TRAMA
In un mondo dove le capacità degli esper sono create tramite tecnologia e scienza, nelle vicinanze della città di Tokyo sorge la Città-Studio, dove i nuovi esper, vengono aiutati a sviluppare queste capacità soprannaturali. In questo spin-off vedremo come protagonista Accelerator, in lotta contro l’organizzazione della DA.
STRUTTURA DELL’OPERA
Partiamo prima di tutto dalla trama, dove le vicende che si susseguono sono un intreccio di fantascienza misto a fantasy e thriller, questo connubio di diversi generi non guasta per niente, e il risultato che ne esce fuori è una buonissima storia. Ogni personaggio, sia principale che secondario, riesce a intrecciarsi bene con tutto l’ambiente, anche se qualche nota stonata la si può trovare senza troppi sforzi. Gli antagonisti che troviamo fino a questo punto della storia, sono quelli che vengono caratterizzati meglio. Un piccolo problema che in molti potrebbero avere guardando questo anime è che, essendo uno spin-off, molti fatti accaduti precedentemente non vengono spiegati nel migliore dei modi e questo si traduce con una certa confusione nello spettatore.
IMPRESSIONI PERSONALI
Subito dopo il primo episodio, una cosa fastidiosissima ha attirato la mia attenzione, facendomi odiare il personaggio di Mikoto Misaka: quel modo di dire, dove deve per forza far sapere i suoi stati d’animo o il modo in cui quella determinata frase è stata detta. Partendo dal presupposto che non ho ancora recuperato le altre serie dell’opera e non sono in grado di dire se questi modi di dire sono presenti anche nelle altre stagioni, da spettatore ho trovato questa caratterizzazione del personaggio davvero irritante, quasi a livelli del “tu-turu” di Mayuri, personaggio di Steins;Gate (uno degli anime che più amo).
Il fatto che comunque molti avvenimenti che sono accaduti nelle stagioni precedenti a questa serie vengano soltanto accennate, fa entrare in confusione lo spettatore (come ho anche detto precedentemente) e così facendo, non si riesce ad apprezzare l’opera nel suo insieme. I personaggi che troviamo sono collegati bene tra di loro, però non c’è quella profondità in ognuno di loro che comunque sarebbe stata molto gradita per capire meglio la situazione in cui si trovano durante tutto l’anime. Altra pecca che possiamo trovare e che non mi spiego, riguarda la durata delle scene di sparatoria, che sembrano infinite e lente, dove in alcune troviamo un effetto ping pong e l’inquadratura rimbalza da una fazione all’altra.