Ciao iCrewer, come annunciato la scorsa settimana, stiamo per arrivare al “cuore” della saga di Hades: il Meikai. Come? Ti sei perso l’ultimo capitolo, e vorresti che te lo riassuma io in poche parole? Beh stavolta credo che tu possa fare da solo, visto che devo accompagnare negli inferi i cavalieri dello zodiaco.
Ci troviamo all’entrata del castello di Pandora, posto a difesa dell’ingresso del regno dei morti e qui, per aiutare i Gold Saint in difficoltà, sono arrivati Seiya, Shiryu, Hyoga e Shun; subito si trovano di fronte Rhadamantys ad accoglierli, che non ci pensa due volte a far saggiare loro la potenza dei suoi colpi. Infatti il Grande Mu, in accordo con Shura e Milo, dice loro di farsi da parte visto l’enorme potere del loro avversario, che con un semplice gesto della mano li mette k.o. Ma Pegasus&Co. come sempre sono cocciuti (e tanto direi), ed ovviamente non vogliono cedere il passo. Ma i tre Cavalieri d’oro gli si mettono davanti dicendogli di andare oltre, ed aiutare Saga e gli altri che si trovano nelle “grinfie” di Lady Pandora. Così Seiya con i suoi amici al seguito decide di proseguire, e nella sala trova i tre ex Gold Saint ormai esanimi su cui ha infierito senza pietà Zelos, lo scagnozzo di Pandora.
Nel frattempo quest’ultima sta scendendo negli inferi per andare ad avvisare Hades del loro arrivo, affidando la difesa della sala a Zelos; quest’ultimo però non fa i conti con i cavalieri dello zodiaco e, con l’attacco combinato dei quattro Bronze Saint, viene facilmente sconfitto. Intanto Saga, Camus e Shura esauritesi ormai le 12 ore concesse loro dal re degli inferi, scompaiono in un fascio di luce, lasciando un senso di dispiacere ed amarezza nei cuori di Pegasus e gli altri. Questi allora non ci pensano due volte ad inseguire Pandora, ed uno di loro la vede mentre scende le scale del castello, ma resta come “sorpreso” alla visione di quel volto. Perché? E chi resta immobile senza reagire? Continua a leggere e capirai…
Intanto il Generale Rhadamantys si libera facilmente dei tre Gold Saint con il suo “Castigo infernale“, e si precipita immediatamente per fermare l’avanzata dei quattro cavalieri di Athena. All’inizio lo scontro ci dà l’impressione di essere impari, forse anche troppo, con i Bronze Saint che, nonostante subiscono dei piccoli attacchi dal Generale, sono sempre in sofferenza.
Ma c’è da dire una cosa: la determinazione che questi hanno, e l’impegno che ci mettono nella battaglia, li rende unici e forti. Difatti provano più volte ad attaccare tutti insieme unendo i loro colpi, finché non riescono a scalfire una piccola parte della Surplice di Rhadamantys. È a questo punto che egli scatena (seppur in una decima parte come ammette lui stesso), tutta la sua ira, lanciando nuovamente il suo attacco. I Bronze Saint non possono far altro che andare al tappeto, ma la forza di volontà che hanno, li fa rimettere in piedi più di una volta. Sembrano essere come Rocky Balboa (il famoso Stallone italiano), che per quanto lo si possa mettere knockout, trova sempre la forza di rialzarsi per concludere il match.
Infatti nonostante il colpo del Generale distrugga quasi tutto il castello, smuovendolo dalle fondamenta, Seiya con l’ultimo alito di forza che ancora ha in corpo scaglia il suo Pegasus Suiseiken. Rhadamantys non fa una piega, anche se prende in pieno l’attacco; allora il Bronze Saint non contento (e barcollando), torna alla carica; ma stavolta il suo cloth diventa d’oro e riesce così a scaraventare lo Specter nel baratro che collega la sala di Pandora al regno dei morti, lanciandosi con lui.
Ma torniamo per un attimo al Grande Tempio (o ciò che ne rimane), per vedere il saluto di Dohko a Sion (anche lui scomparirà dissolvensosi nel vento, per lo stesso motivo dei tre ex Gold Saint), e Kanon che, indossata l’armatura d’oro dei Gemelli, si avvia con il maestro di Shiryu verso il regno dei morti. Ma c’è un interrogativo che il saggio maestro si pone: saranno riusciti Seiya e compagni a raggiungere l’Arayashiki, ossia l’ottavo senso (simile allo stato dell’essere una divinità), grazie al quale poter arrivare nel regno dei morti, senza essere soggetti alle leggi di Hades? E qui termina la saga Sanctuary, con tanto di nuova sigla ad attenderci per il primo episodio del Meikai.
Il traghettatore di anime Caronte!
Eccoci arrivati all’inferno ragazzi, nel vero senso della parola! Dohko arriva di corsa al castello che ormai sta cadendo a pezzi, e trova Shiryu, Hyoga e Shun pronti a saltare nel vuoto per raggiungere Seiya. Ma li ferma giusto in tempo, spiegando loro che per poter arrivare “vivi” nel regno dei morti devono raggiungere l’Arayashiki, ossia l’ottavo senso, che gli permetterebbe di entrare negli inferi senza vagare come anime in pena. Subito i tre capiscono allora il messaggio lasciato da Shaka ad Athena, e quindi pronti a portare il loro cosmo ai limiti estremi (con i cloth rigenerati dal sangue di Saori), si lanciano nel vuoto.
https://youtu.be/qy05k73pVIk
Qui ritroviamo già il nostro buon vecchio Seiya che, dopo essere atterrato nel regno degli inferi con l’armatura di Athena, poco più in là trova Shun. Insieme si avviano verso l’ingresso del regno di Hades e qui trovano la famosa porta, decantata anche da Dante Alighieri nella Divina Commedia, che recita le seguenti parole: “Lasciate ogni speranza Voi Ch’entrate“. Un messaggio agghiacciante se ci pensi, come detto anche dai due cavalieri, in quanto le povere anime che sono lì arrivate hanno già abbandonato tutto, e viene chiesto loro di abbandonare anche la speranza!
Ma bando alle ciance e proseguiamo! I nostri due Bronze Saint incontrano il famoso traghettatore di anime Caron di Acheronte (come avrai capito sensei Kurumada si affida completamente alla Divina Commedia dantesca), che gli spiega essere l’unico in grado di poterli condurre sull’altra sponda del fiume infernale; ma c’è un prezzo da pagare! Non avendo denaro con sé i due bronzini lo sfidano a duello, ma Shun pur di evitare lo scontro si priva di un prezioso ciondolo con catena in argento (ricordati bene di questo gioiello di Andromeda, prossimamente ti servirà per capire qualcosa in più), e lo consegna a Caron. Questi lo accetta ben volentieri, e li carica sull’imbarcazione per portarli dall’altra parte; ma a metà strada ci ripensa e dice che la catenina vale solo per uno di loro, e colpisce a sorpresa Seiya con il suo “remo” gettandolo nel fiume. Il nostro Pegasus sta per essere sopraffatto dalla anime degli ignavi, che non potendo pagare il pedaggio vagano sulle sponde (e nel fiume) alla ricerca di una via d’uscita, ma raccoglie le sue forze ed in men che non si dica riesce a risalire a bordo.
https://youtu.be/sbpz5O77YnA
Inizia così la battaglia con lo Specter Caron (avrai capito che si tratta di Caronte dell’opera di Dante no!?), che volge quasi subito a termine in quanto i suoi attacchi, ossia Difesa Turbinante (Rolling Oar), e Vortice dell’Acheronte (Edging Current Crasher), hanno poco effetto su i cavalieri dello zodiaco. Infatti Seiya ha facilmente la meglio sullo Specter della Stella del Cielo di Mezzo (Tenkan Sei) e riesce così, dopo essersi fatti portare sulla riva opposta, a metterlo ko con il Pegasus Ryuseiken.
Ha inizio così la scalata (o discesa dipende dai punti di vista) dell’inferno di Kurumada, diviso in “otto prigioni, tre valli, dieci malebolge e quattro sfere“, ognuna di esse presiedute da uno Specter!
Ti aspetto la prossima settimana al Tribunale degli inferi di Rune di Barlog!
Stay tuned
Ma perché hai messo un pezzo in francese ?
Purtroppo non è facile trovare clip solo in italiano ?
Complimenti
Ti ringrazio e ricorda il meglio deve ancora arrivare…Stay tuned