Come ogni domenica siamo tornati con la nostra immancabile rubrica Otakult, l’appuntamento fisso per tutti gli amanti di manga ed anime del passato. In questo numero abbiamo scelto di parlare di Yu Yu Hakusho, un’opera scritta e disegnata da Yoshihiko Togashi e conosciuta in Italia con il nome di Yu degli spettri.
Una serie che ha visto la sua prima pubblicazione sulle pagine della rivista giapponese Weekly Shonen Jump a partire dal dicembre del 1990, per poi arrivare in Italia grazie a Star Comics nei primi anni 2000. Di recente è stata ristampata, sempre dalla casa editrice perugina, una nuova edizione del manga, mentre per quanto riguarda la serie animata (composta da 112 puntate, suddivise in quattro stagioni) è possibile rivivere le vicende di Yusuke Urameshi e compagnia bella direttamente su Netflix.
Prima di proseguire con la nostra rubrica Otakult, suggerisco la lettura degli ultimi tre appuntamenti:
La storia di Yu Yu Hakusho
La storia di Yu Yu Hakusho ruota intorno alle vicende di Yusuke Urameshi, un giovane e spavaldo teppistello che si diverte a creare scompiglio, incurante delle autorità e di ogni forma di rispetto. Un giorno il giovane si accorge di un bambino intento a giocare in mezzo alla strada, non curante della pericolosità della cosa e senza pensarci due volte il protagonista deciderà di tuffarsi nel tentativo di salvare il ragazzino dall’arrivo di un’auto.
Yusuke riesce ad afferrare il ragazzino per evitare che la macchina lo travolga, ma questo farà si che lui stesso venga investito, perdendo la vita. Un sacrificio nobile che scombussolerà i piani dell’aldilà, in quanto il fato aveva previsto che il ragazzino rimanesse incolume dall’evento e quindi la nobile mossa del nostro protagonista risulterà essere stata inutile, causando anche la prematura morte del giovane.
Questo cambiamento di piani farà si che a Yusuke venga proposto un patto: poter tornare in vita in cambio di lavorare per l’aldilà, con l’arduo compito di garantire la pace e l’equilibrio tra il mondo dei vivi e quello dei demoni. Una scelta accettata di buon grado dal ragazzo, che da questo momento dovrà scontrarsi con demoni e forze sconosciute, per adempiere al suo compito e poter rimanere sul suolo mortale.
Yu degli spettri, tra combattimenti e poteri oscuri
L’opera di Toshihiro Togashi è un buon compromesso tra uno shonen classico, composto principalmente da combattimenti serrati e diverse scelte che porteranno a migliorare i personaggi incontrati, ed una commedia esilarante tipica delle animazioni degli anni ’90. Un umorismo spesso demenziale, tra battute e gag spassose, che lasciano però spazio alla seriosità di combattimenti tra forze del bene e oscure presenze demoniache dai poteri inimmaginabili.
Yusuke non sarà l’unico personaggio presente all’interno dell’opera, ma verrà infatti affiancato da altri combattenti sempre molto ben caratterizzati sia dal punto di vista estetico che da quello caratteriale, creando un buon team di personaggi che saranno in grado di farsi amare dal pubblico di qualsiasi fascia d’età. Dai personaggi più tenebrosi a quelli più spigliati e simpatici, ogni compagno di viaggio di Yusuke saprà farsi ricordare per qualche piccola stranezza, a partire dal giovane Enma, figlio del re degli spiriti, che guiderà il ragazzo nel suoi primi passi.
Per gustare al meglio l’avventura di Yu Yu Hakusho (o per gli amanti delle traduzioni italiane Yu degli Spettri), come suggerivamo ad inizio articolo, vi è la nuova edizione rivisitata e corretta pubblicata da Star Comics, mentre per quanto riguarda l’anime, tutte le puntate sono presenti sul catalogo di Netflix. Un ottimo modo per rivivere le avventure e gli scontri tra spiriti e demoni di Yusuke e compagni.
Scontri che, talvolta, sentono il peso degli anni che hanno sulle spalle, soprattutto per quanto riguarda il design dei personaggi e dei nemici, ma che saprà intrattenere con la sua storia spassosa ed allo stesso tempo piena di combattimenti serrati ed impegnativi.