Un mondo in rovina, dominato dai Voraci. Un manipolo di volenterosi prova a sfidarli, tra mille difficoltà, in mezzo al deserto.
Voraci è disponibile dal 22 luglio per l’acquisto in formato cartaceo e sullo shop digitale di SaldaPress.
I più fortunati potranno trovare col volume gli sketch in edizione limitata, disegnati da Stefano Landini su una cartolina dedicata ai fan italiani.
La trama di Voraci
Siamo nel 2025, in un mondo la cui storia è progredita in un modo leggermente diverso dal nostro. Siamo in Asia, con un subcontinente indiano divenuto una federazione di stati indipendenti.
Noi seguiamo il punto di vista del caporalmaggiore Osawa, membro di una spedizione, ufficialmente realizzata a scopo umanitario attraverso i Caschi Grigi, ma concretamente finalizzata a trasportare armi ed esplosivi a Nuova Delhi, sede delle alte cariche del governo.
Queste armi serviranno a fronteggiare i voraci, malati del morbo di Kuru, una patologia che colpisce il cervello e provoca problemi di equilibrio. Il lunghissimo tempo di incubazione, superiore ai cinque anni, ha reso questo morbo particolarmente insidioso.
I malati incontrati lungo il percorso dal convoglio militare sono tutt’altro che umani, dall’aspetto mostruoso e comportamento simile a quello che definiremmo uno zombie.
Il convoglio dovrà attraversare le insidie del deserto del Thar, dalla base in Belucistan fino alla capitale indiana. Un viaggio pieno di inside, che mette a dura prova la salute fisica e mentale dei soldati, ritenuti evidentemente sacrificabili per il bene superiore.
Non c’è tempo per farsi troppe domande, ma qualcosa non quadra. Non abbiamo tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno, ma la minaccia è soverchiante. Bisogna solo tirare dritti fino alla fine, nella speranza di arrivare a destinazione e potersi finalmente riposare.
L’opera
Voraci è un horror on the road dal ritmo serrato. Non c’è un attimo di tregua per noi, come per Ozawa e compagni. Una piccola distrazione potrebbe risultare fatale. E le perdite saranno ingenti.
Il mito dello zombie è basato sulla storica tendenza dell’uomo ad attaccare altri uomini per le più svariate ragioni. Abbiamo immaginato una nostra parte mostruosa, responsabile di quello che ci appare come una tendenza innaturale. E in effetti i voraci hanno fattezze molto poco umane.
Man mano che procediamo possiamo però notare che non siamo di fronte al classico zombie guidato dai soli impulsi primordiali: li vediamo elaborare strategie di gruppo, sfruttare elementi del paesaggio a loro vantaggio, addirittura guidare veicoli e sacrificare alcuni membri per ottenere il loro scopo.
Diventa presto chiaro che questi esseri non posso essere sconfitti e che l’umanità dovrà prima o poi cedere il passo a questa nuova specie, sorprendentemente collaborativa e meno soggetta a disuguaglianze. Ma non per questo non bisogna provarci. Servirà prendere alcune decisioni difficili, sacrificare uomini e risorse, ma la missione ha la precedenza. Almeno fino a quando non sopraggiungerà la disperazione.
I veri mostri della storia sembrano essere gli esseri umani, incapaci di rispettarsi, di lavorare per un obiettivo comune e di fornire tutti gli elementi necessari per poter portare a termine un compito importante.
Forse Bec esagera un po’ nel fornire capacità straordinarie ai voraci, proprio per avvicinarli per quanto possibile all’uomo. Al di là delle apparenze, le due fazioni in lotta non sono così diverse.
I dialoghi sono brillanti e particolarmente taglienti, come a sottolineare che non c’è (quasi mai) spazio per il divertimento. Le azioni dei protagonisti non sono scontate e non mancano i colpi di scena, che riescono a disorientarci in momenti chiave del racconto.
I disegni di Landini sono molto puliti ed evocativi, soprattutto nelle scene a più alto contenuto di azione e sangue.
La conclusione è una perfetta metafora della condizione umana, in un mondo in cui sono saltati tutti i punti di riferimento e siamo tutti ridotti ai nostri istinti primari.
E, se vogliamo, costituisce un messaggio di speranza: anche nelle situazioni peggiori, rimaniamo in grado di comprendere quando la misura è colma e sia necessario fare la scelta giusta. Forse non per il bene di tutti, ma d’altra parte, durante l’Apocalisse tutto è concesso.
Scheda Tecnica
Formato: 18×28, bianco e nero
Pagine: 136
Sceneggiatura: Christophe Bec
Disegni: Stefano Landini
Traduzione: Stefano A. Cresti