Un cammino tortuoso, per un Paese dalle mille sfaccettature. Undiscovered Country ci porta in un’altra America.
Il volume è disponibile dal 22 aprile per l’acquisto in formato cartaceo e sullo shop digitale di SaldaPress.
La trama di Undiscovered Country 2
Aurora ha costruito un piano perfetto, che consente al popolo americano di vivere come meglio crede, prosperando, contribuendo ognuno a proprio modo a un’utopia. La più grande libertà possibile, declinata secondo i principi personali. Purtroppo qualcuno se ne approfitta, è stato necessario intervenire per evitare la catastrofe. Ma senza successo.
Nel presente, lo Zio Sam è morto, Charlotte ha in corpo la cura per lo Sky e il treno arriva finalmente alla fine della sua corsa, un un’area completamente diversa dalle precedenti.
La nuova zona sembra pericolosa a causa del clima ma, per fortuna del nostro gruppo di avventurieri, ad aiutarli c’è… Sam Elgin. Lo stesso Sam che giace morto qualche chilometro più indietro.
Finalmente abbiamo una parvenza di spiegazione. Ci siamo spostati dall’area Destino a quella di Unità, che ha regole differenti e, a quanto pare, anche un flusso temporale differente. E’ ultramoderna, decisamente migliore della landa desolata affrontata in precedenza.
Naira Jain, governatrice di questo Stato, procede con una nuova e inaspettata spiegazione. Qui ognuno ha accettato di contribuire alla causa, il risultato è un luogo dove tutto è possibile, basta immaginarlo. Perfino ricreare Sam, o i genitori di Daniel e Charlotte, sulla base di ricordi e dati. Essenze effimere, ma reali, fintanto che il sistema è operativo.
Anche noi veniamo a conoscenza del fatto che Aurora ha creato le 13 zone, basate su diversi principi, progettate in armonia, ma più passava il tempo, più crescevano le divisioni, sempre più concrete.
La dottoressa Jain sembra sicuramente più ragionevole dell’Uomo del Destino, che è riuscito in qualche modo a sopravvivere, a varcare i confini e a cominciare a far danni.
Proprio grazie a queste interferenze, Valentina e Ace sfuggono al controllo di questa società alveare. Proprio mentre la contaminazione operata dall’Uomo del Destino genera caos e oscurità, i due scoprono il più grande segreto di Unità, il modo in cui tutto questo è stato possibile.
Il conflitto infuria mentre i nostri eroi provano a fuggire con una nuova chiave. Con un’ironia molto patriottica, tutto dipenderà dalla loro scelta.
L’opera
Per quanto possibile, in una serie particolarmente psichedelica, ora la situazione è molto più chiara.
Aurora ha visto qualcosa in questa squadra, forse un elemento che manca in un sistema apparentemente perfetto, ma forse incapace di gestire l’imprevedibilità umana. Per questo la sua decisione è stata l’isolamento, per impedire all’uomo di approfittare troppo della sua libertà.
Le tredici zone, forte richiamo alle tredici colonie originarie, rappresentano differenti sfaccettature del sogno americano, un’idea che dev’essere mantenuta a tutti i costi.
L’incarnazione che osserviamo questa volta è l’ingegno, l’innovazione, la scoperta, la spinta verso il futuro. Unità rappresenta la capacità di anteporre l’obiettivo comune ai bisogni personali, anche a costo di enormi sacrifici.
Una condizione ben diversa da Destino, teatro di un’America primordiale, affamata, incontentabile. E forse inarrestabile.
Realtà forse inconciliabili, come dimostra il lungo flashback iniziale, dedicato alla riunione tra le diverse zone.
Dopotutto anche il nostro gruppo è costituito da persone provenienti da contesti differenti, con obiettivi profondamente diversi. Eppure l’’obiettivo rimane salvare gli Stati Uniti d’America, per salvare il mondo.
Forse per questo Aurora ha lasciato tutto nelle loro mani. Sembra quasi che sarà loro compito esplorare tutte le zone, a rischio della vita, suggerendo poi al super computer una soluzione.
In questo volume abbiamo forse meno spazio per i personaggi e più per l’esposizione, con particolare riferimento alla storia di Daniel e Charlotte. I loro genitori sembrano essere coinvolti in tutto quello che ha portato questo mondo alla rovina, sarà interessante comprenderne le motivazioni.
In qualche modo è l’America stessa a parlare, ad aver bisogno di una direzione, un’identità. Un desiderio profondo, scaturito dopo una crisi che forse non si poteva evitare, data la natura dell’animo umano.
Rispetto alla conclusione del primo volume, ora siamo consapevoli che Aurora rappresenta un mezzo per arrivare alla soluzione, ma saranno le persone a dover decidere del proprio destino.
Scheda Tecnica
Formato: 17×26, colore
Pagine: 168
Autori: Scott Snyder, Charles Soule
Disegni: Giuseppe Camuncoli
Traduzione: Stefano Menchetti