L’edizione di aprile del Bungei Shunjū, da poco disponibile in Giappone, ha riservato una piccola pentola d’oro alla fine dell’arcobaleno per gli appassionati di Studio Ghibli: in un’intervista diretta al produttore Toshio Suzuki sono state fatte nuove rivelazioni sul prossimo film del Maestro Hayao Miyazaki.
Se, però, i fan sfegatati dell’opera del più grande creatore di universi su carta della nostra era si aspettano dati certi e nel breve termine, finiranno col rimanere delusi: Suzuki ha infatti affermato che, concordemente alla volontà di Miyazaki, il film andrà avanti senza una scadenza prestabilita, permettendo quindi il massimo sforzo creativo con il minimo della pressione.
[…]STIAMO tentando una sperimentazione per farlo (il film) senza porci una scadenza precisa. Sono curioso di vedere come tutto ciò avrà conseguenze sull’opera[…]
Sebbene, infatti, Miyazaki stesso abbia presentato a Suzuki e al direttivo di Studio Ghibli un piano di produzione per il suo film, è stata decisione dello stesso Studio Ghibli non seguire il piano, preferendo lasciare libertà totale in termini di creatività e tempo al Maestro Miyazaki. Ciò può essere, e sicuramente lo è, legato alla straordinarietà del progetto: si tratta, infatti, del primo film a cui Miyazaki lavora dopo il suo annuncio di ritirarsi dalle scene, rendendo quindi il tutto una perla rara nel già straordinario panorama creativo del Maestro.
Ma sarà davvero l’ultimo film del Maestro? Secondo Suzuki no
Sebbene infatti Miyazaki non sia tipo da avere grilli finanziari per la testa (e sì che potrebbe…), condurre una semplice vita da pensionato, a detta di Suzuki stesso, gli risulterebbe stretto in termini di noia quotidiana, ed è quindi verosimile che potrebbe continuare a fare film fino alla fine dei suoi giorni.
Nondimeno, il nuovo film in lavorazione ha una levatura molto più intimistica e meno sognante dei capolavori a cui siamo stati abituati nel corso dei decenni, dove l’introspezione dei personaggi e l’analisi dei periodi storici sono molto più rilevanti, in uno stile che richiama quello di Miyazaki Junior, le cui opere (La collina dei Papaveri, I racconti di Terramare) si sono sempre prefissate una dimensione di maggiore realismo e verosimiglianza rispetto alla tradizione paterna.
Kimi-tachi wa Dō Ikiru ka (Voi come vivete?) è infatti ispirato al romanzo omonimo del 1937 di Genzaburō Yoshino, e narra la vicenda di crescita del quindicenne Junichi Honda, detto Koperu per la sua passione per l’astronomia (Koperu è contrazione di Copernico), e della sua vita con lo zio dopo la morte del padre, un facoltoso dirigente bancario. Nel corso dell’opera, Koperu arriva a confrontarsi con il punto di vista dello zio sulle vicende che lo circondano: amore, crescita spirituale, maturazione vengono trattati in una chiave lirica tenue ma vibrante.
Il film, quando fu annunciato ad agosto 2018, avrebbe dovuto richiedere fra i tre e i quattro anni prima di vedere la luce, quindi noi poveri mortali dovremo aspettare almeno il 2021 prima di poterci gustare l’ultima (?) fatica del genio del Maestro Miyazaki.
Spero non sia davvero l’ultimo lavoro del Gran Maestro! Anche se qualche anno sono davvero curioso di quest’ultima fatica del genio dell’animazione giapponese!