Dopo la recensione di Tolkien Rischiarare le Tenebre, ecco quella del manga Triton del famoso Osamu Tezuka, considerato il dio dei manga!
Introduzione
Triton ( Umi no Triton in originale) è un manga uscito tra il 1969 e il 1971 in due volumi. In Italia il lavoro è distribuito da J-POP MANGA. Lo stesso Osamu Tezuka ne ha tratto poi un adattamento anime che è stato trasmesso nel 1972, per un totale di 27 episodi. Quest’ultimo, a differenza della trasposizione cartacea, presenta cambiamenti nella trama e l’assenza di uno dei personaggi principali, Kazuya Yazaki, il ragazzo che ha trovato Triton e l’ha trattato come fosse un fratello.
Trama
Triton è l’ultimo capostipite della stirpe dei tritoni, una razza di uomini pesce che desiderava evolversi nel mondo sottomarino, al pari degli esseri umani. Purtroppo, le loro idee non erano condivise da Poseidone, dio del mare, che decise di far fuori tutti gli esponenti di quella stirpe, compresi i delfini, gli unici dalla parte dei tritoni.
Compito di Triton sarà dunque fermare la minaccia di Poseidone, battendosi con i suoi numerosi figli, ma allo stesso tempo difendendo la sua famiglia adottiva, che ha deciso di prendersi cura di lui, dopo essere stato abbandonato.
Tra innumerevoli lotte, il ragazzo incontrerà nuovi amici tra cui Yoko, una compagna di scuola e Pippi, una piccola sirena.
Struttura dell’opera
L’opera si divide in due volumi massicci, che comprendono in totale 32 capitoli. Nella suddivisione tra i capitoli non è presenta alcuna vignetta particolare, rendendo il volume molto semplificato nella struttura. Ciò è giustificabile in rapporto al periodo in cui fu pubblicato per la prima volta, la fine degli anni 60′. Molto spesso, prima dell’inizio vero e proprio di ogni capitolo, è presente una sezione narrativa su leggende riguardanti le creature marine o su informazioni geografiche riguardanti isole e arcipelaghi.
Impressioni personali
Come si evince dalla copertina, il manga si focalizza sul mare e sulle creature che lo popolano. Da parte dello stesso Tezuka, si nota uno studio sulla fauna marina, che viene adottata in maniera strategica dai nemici di Triton o funge semplicemente da comparsa per fornire informazioni.
Gli stessi figli di Poseidone possiedono forme differenti: alcuni assumono sembianze simile a quelli umane, alcuni sono dei veri e propri mostri, altri assomigliano a dei dinosauri. Una scelta dell’autore ha fatto sì che molti di essi non fossero mostrati, perché uccisi tutti insieme in un’unica ricorrenza. Tale scelta può essere considerata funzionale, poiché bilancia la struttura narrativa, ma anche frustrante in certi casi, perché impedisce di scoprire le loro fattezze e sapere quali originali combattimenti avrebbero avuto col protagonista.
Altro punto della trama consiste nel rapporto tra gli abitanti della superficie e del mare. Vige infatti una regola imposta da Poseidone che impedisce di far del male agli abitanti della terraferma. Questa stessa regola imporrà che ogni scontro debba svolgersi sott’acqua, ma permetterà anche ai personaggi stessi di confrontarsi, comprendendo anche, in alcune circostanze, quanto insensato sembra essere il loro odio reciproco.
L’opera vuole dunque far riflettere sui temi dell’esistenza, della propria identità e sull’odio, spesso ingiustificato, che si nutre per il diverso.
I disegni sono ben fatti e rispettano lo stile dell’epoca dell’autore.