Accoglie in biglietteria al museo Ghibli, ma è molto pigro. Custodisce un’intera foresta, ma non è affatto feroce. Ovviamente è Totoro, il buffo animale creato da Hayao Miyazaki per il suo terzo lungometraggio. Di aspetto gigantesco e dalla specie indefinita (pare un incrocio fra un orso e un procione) è diventato preso l’icona dello studio e rimane celebre anche trent’anni dopo l’uscita del film Il mio vicino Totoro.
A questa gigantesca mascotte sono stati dedicati vari gadget, ma le ultime tendenze su grape sono idee per la cameretta dei più piccoli (o dei fan accaniti, non discriminiamo!).
Il cuscino è disegnato per avvolgere la testa ed essere più confortevole di quelli classici, e riporta il disegno del personaggio sia in versione normale che nella forma chibi sul lato opposto:
Ma oltre a questi gadget così comodi c’è anche il sacco a pelo che riproduce Totoro con tanto di dettagli e minicuscino incorporato. Dalla forma di sicuro sembra comodo.
Il mio vicino Troll (Totoro)
Un nome curioso quello che la piccola Mei dà subito al nuovo amico, dopo averlo incontrato dietro un albero di canfora nel bosco vicino a casa. Anziché spaventarsi per le sue dimensioni, lo associa subito all’illustrazione del totoru, il troll del suo libro di fiabe. Ma da piccoli è facile storpiare le parole che non si conoscono bene, e quel buffo animale per lei è solo Totoro.
Non è ben chiaro di chi si tratti: il padre della bambina lo riconosce come una creatura misteriosa a guardia della foresta, uno spirito, che si mostra solo di rado e solo a chi decide, essendo in grado di rendersi invisibile. Per Mei e la sorella Satsuki però diventa presto un amico, facendo loro dei regali e aiutandole quando sono in difficoltà.
Nel film non mancano altre creature fantastiche, come il “Gattobus”, letteralmente una fusione fra un gatto e un vecchio modello di autobus.