White Fox è uno studio di animazione fondato nel 2007. Nella sua breve vita è stato comunque molto prolifico, con titoli che hanno spesso lasciato il segno. Non è uno dei giganti storici del settore, ma si difende bene.
Di solito gli anime White Fox osano molto in tutti i sensi. Si discostano dalle storie tradizionali, con particolare accento sull’introspezione e/o sull’uso della violenza.
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6- Jormungand
Koko Hekmatyar è un’imprenditrice cresciuta nel ramo del traffico d’armi, senza porsi particolari problemi sulla natura etica della sua attività.
Un punto di partenza particolare per una serie in cui la protagonista prospera grazie alle sofferenze di migliaia di persone in tutto il mondo. Un approccio simile a Black Lagoon, ma in salsa più realistica.
5- The devil is a part timer
Una sorta di isekai al contrario, con i protagonisti che passano da un mondo in cui angeli e demoni sono in costante lotta, al nostro mondo in cui bisogna guadagnarsi da vivere in qualche modo per sopravvivere.
Il punto di forza della serie è l’analisi del rapporto tra i personaggi che si trovano loro malgrado a vivere una nuova vita, sicuramente peggiore della precedente, ma che ha i suoi lati positivi.
4- Goblin Slayer
Uno dei titoli più recenti, è salito agli onori della cronaca per il suo controverso primo episodio, che ha scatenato una tempesta sui social media. Una fama che gli è costata l’esclusione da alcuni dei principali premi nel campo dell’animazione.
Al di là di quanto succede nel prologo, la serie rimane abbastanza nella norma per il genere, con un titolo abbastanza autoesplicativo.
L’anime è disponibile su Netflix.
3- Steins;Gate
Un anime tratto da una visual novel, con una forte componente di mistero e fantascienza. Ci mette un po’ a carburare, ma se ci si lascia coinvolgere dalla storia si finisce nella tana del bianconiglio, in un vortice di colpi di scena e introspezione dei protagonisti.
I personaggi sono tutti ben caratterizzati, ma nonostante questo a svettare sono i protagonisti, memorabili per ragioni differenti. Tutti alla ricerca di qualcosa. Tutti i pericolo. E poi si viaggia nel tempo con le banane, quindi è una serie imperdibile.
L’anime è disponibile su Netflix.
2- Re:Zero
Uno degli anime di maggior successo del decennio, ma anche tra quelli per i quali gli spettatori si sono divisi di più. Alcuni lo considerano un capolavoro, altri un pessimo racconto.
Re:Zero segue Subaru Natsuki nella sua nuova avventura in un nuovo mondo, con tutti i suoi difetti e le sue paure. In un mondo di protagonisti invincibili, Subaru non fa altro che fallire e riprovare, per fallire di nuovo.
In un turbine di sofferenza abbiamo di recente visto esordire la seconda stagione dell’anime, con nuovi personaggi e qualche informazione aggiuntiva su quello che sta succedendo.
1- Akame Ga Kill
Agame Ga Kill è uno degli shonen più popolari degli ultimi anni. La serie è ambientata in un mondo in cui il governatore della capitale imperiale sfrutta un imperatore troppo giovane per i suoi scopi malvagi.
Un gruppo di oppositori prova ad agire in favore della giustizia, con lo scopo di arrivare a una rivoluzione che possa donare pace alla popolazione. Temi sicuramente non leggeri per un titolo teoricamente adatto ai più piccoli, ma con momenti piuttosto maturi.
La serie ha un approccio non convenzionale ai classici stereotipi di genere. Aggiungiamo scene d’azione coinvolgenti e realizzate perfettamente, e abbiamo un risultato più che soddisfacente. Se la gioca con Re:Zero per il primo posto, ma lo supera a causa di un giudizio di pubblico molto più omogeneo.
L’anime è disponibile su Netflix.