Eccoci qua con la nuova classifica sugli anime a tematiche razziali di iCrewPlay. La volta scorsa abbiamo stilato una classifica Top 10 migliori anime romantici Adesso invece parleremo di anime a tema razziale. Oggigiorno infatti, la nostra Europa è popolata da sentimenti di orgoglio e superbia nazionale creando di fatto una certa intolleranza nei confronti di tutte quelle persone che non sono autoctone. Tutto ciò potrebbe far rivoltare nella tomba il famoso Karl Popper, il quale ha lasciato questo mondo nel 1994:
Se estendiamo una tolleranza illimitata anche nei confronti di chi è intollerante, se non siamo preparati a difendere una società tollerante contro l’assalto degli intolleranti, allora i tolleranti saranno distrutti e la tolleranza con loro.
Ritornando comunque alla classifica, essa si baserà su serie animate che hanno mostrato il tema razziale in modo affascinante e anche istruttivo. Ce ne sono diverse e per non fare un listone assurdo abbiamo deciso solo di portarvi i migliori 5 anime riguardanti la razza.
5 – Fullmetal Alchimist: Brootherhood
Fullmetal Alchimist: Brootherhood segue fedelmente la storia narrata nei 27 volumi del manga orginale di Hiromu Arakawa ovvero Fullmetal Alchemist. La storia gira intorno hai fratelli Elric i quali per via della morte della madre tentano di riportarla in vita tramite l’alchimica ovviamente senza successo e anzi perdendo parti del corpo e in particolare il fratello più piccolo Alphonse rimanendo solo con l’anima intrappolata in un’armatura. Per rimediare a questo errore Edward, il fratello maggiore, decide di provare a diventare alchimista di stato per cercare la pietra filosofale che permette di fare cose incredibili senza seguire lo scambio equivalente.
Per ottenere qualcosa è necessario dare in cambio qualcos’altro che abbia il medesimo valore. In alchimia è chiamato il principio dello scambio equivalente. A quel tempo noi eravamo sicuri che fosse anche la verità della vita. Invece, il mondo reale è imperfetto e non esiste davvero una legge che sia in grado di spiegare tutto quanto, nemmeno il principio dello scambio equivalente.
Eppure noi continuiamo a credere che l’uomo non possa ottenere niente se non paga un prezzo. Sicuramente la sofferenza che abbiamo patito è stato il prezzo che abbiamo pagato per ottenere qualcos’altro e sono certo che chiunque si dia da fare impegnandosi e faticando, in cambio può ottenere qualche cosa. Lo scambio equivalente non è il principio che regola il mondo, è soltanto la promessa che ci siamo fatti io e il mio fratellone fino al giorno in cui ci rivedremo!
-Alphonse Elric-
Il manga di Fullmetal Alchemist è stato pubblicato sulla rivista Monthly Shōnen Gangan di Square Enix tra il 12 luglio 2001 e l’11 giugno 2010 per un totale di 108 capitoli più un ulteriore capitolo speciale denominato 108.5, pubblicato sulla stessa rivista l’11 settembre 2010; l’opera è stata poi raccolta in 27 volumi tankōbon, pubblicati tra il 22 gennaio 2002 e il 22 novembre 2010. Una riedizione formato kanzenban in 18 volumi è stata messa in commercio a partire dal 22 giugno 2011 fino al 22 settembre 2012 che include pagine a colori e bonus inediti nell’edizione tankōbon originale.
In Italia il manga è stato pubblicato dalla divisione Planet Manga di Panini Comics dal 13 luglio 2006 al 3 settembre 2011 in una edizione identica a quella giapponese ma senza sovraccoperta. Nel diciottesimo volume sono state incluse 32 pagine denominate Fullmetal Alchemist 0 e contenenti bozze e pensieri dell’autrice. Oltre diverse ristampe, il manga ha ottenuto anche due nuove edizioni: l’edizione Gold, costituita da una dimensione maggiore dell’albo e pubblicata tra il 21 febbraio 2008 e il 15 dicembre 2011; e l’edizione Gold Deluxe con le stesse caratteristiche dell’edizione Gold ma con la presenza di una sovraccoperta, pubblicata nelle stesse date dell’edizione Gold. Il manga ha ricevuto due adattamenti anime.
La prima serie televisiva animata di 51 episodi è stata realizzata dallo studio Bones, coprodotta da Aniplex, Square Enix, Dentsu e Mainichi Broadcasting System e diretta da Seiji Mizushima. Ma quella che interessa a noi è la seconda e dal 5 aprile 2009 è andata in onda, sui canali MBS e TBS la serie animata tratta dal manga Fullmetal Alchemist intitolata Fullmetal Alchemist: Brotherhood. Essa conclude il 4 luglio 2010 per un totale di 64 episodi. La serie è prodotta da Square Enix e MBS mentre è stata realizzata dallo studio Bones, con Yasuhiro Irie alla regia, Hiroki Kanno come character designer, Akira Senju come compositore delle musiche mentre Hiroki Kanno si è occupato della supervisione alla sceneggiatura.
Le motivazioni: lo svolgimento della storia, la trama e anche i personaggi sono tutti incredibili. Arakawa ha sfruttato incredibilmente la leggenda della pietra filosofale e l’alchimia creando una storia che rimarra nel tempo. Anche i combattimenti son fatti bene e le motivazioni che hanno i personaggi nel continuare a lottare è qualcosa di eccezionale.Fullmetal Alchimist (FMA in breve) non è solo botte da orbi, ma anche emozioni che arrivano dritti al cuore e senza dirvi nulla, andate a vedere qui per capire di cosa sto parlando. FMA può rientrare nella nostra classifica perchè presenta varie razze come umani, homunculus e chimere. Perde qualche punto nella nostra Top per via del poco risalto a questa tematica razziale, ma se guardassimo l’anime nel suo complesso, risulta sinceramente migliore degli altri.
4 – Elfen Lied
Elfen Lied è un anime che parla di creature che vengono chiamate Diclonius. Esse sono creature femminili estremamente pericolose. Esteriormente appaiono come semplici ragazze, se non per un paio di minuscole corna che spuntano all’altezza delle tempie e possiedono i cosidetti “vettori”, invisibili braccia aggiuntive guidabili dalla forza mentale e dotate di una potenza smisurata. La protagonista è Lucy, il diclonius più pericoloso, che scappa da un laboratorio di ricerca. Scappando però viene colpita e cade da una scogliera creando in lei una doppia personalità. La seconda Lucy, di nome Nyuu, non sa parlare e nè usare i vettori e quindi è una ragazza innocua.
Il manga di Elfen Lied, creato dal mangaka Lynn Okamoto, è stato pubblicato inizialmente, tra il giugno 2002 e l’agosto del 2005, sulla rivista giapponese Weekly Young Jump. Pochi mesi dalla prima uscita sulla rivista, la casa editrice Shūeisha ha raccolto i capitoli in dei tankōbon, e fu pubblicato nel totale in 12 volumi, e 107 capitoli. In Italia il manga è pubblicato dalla Planet Manga. L’uscita del primo volume, che contiene i primi sette capitoli del manga, era inizialmente prevista per il 21 giugno 2012, ma ha subito un ritardo di pubblicazione ed è stato pubblicato solo dall’ottobre 2012. L’anime, diretto da Mamoru Kanbe, animato dalla Arms e prodotto da aziende giapponesi quali Genco e VAP, è composto da un numero totale di tredici episodi, della durata di circa 20 minuti ciascuno. L’anime, dal primo all’undicesimo episodio, segue la trama presente già nei primi sei volumi della versione cartacea. Tuttavia, gli ultimi due episodi della serie animata divergono notevolmente nella trama e nello sviluppo delle vicende, e presenta un finale alternativo alla serie. In Italia non è presente nessuna versione doppiata.
Le motivazioni : la versione animata non raggiunge i livelli di perversione e crudeltà gratuita e compiaciuta dell’originale, ma provoca comunque, più di una volta, uno sgradevole senso di disagio che per il tipo di opera che è, va bene. Anche se alcune tematiche sono già viste come la perdita della memoria in generale è un bel anime. Ha diritto di stare in classifica perchè la serie parla di una nuova razza di creature antropomorfe che hanno dei problemi nella integrazione nella società. Alcune di loro, passati i tre anni, diventano delle fredde assasine, ma una di loro invece riesce a mantenere lo stato mentale sano. Sto parlando di Nana che pur non essendo figlia del dottor Kurama, lei lo vede come figura paterna e sarà proprio questa gigura a farla mantenere lo stato mentale. Tutto ciò dimostra che la convivenza con i Diclonius sarebbe possibile anche se con estrema difficoltà, se solo non fosse che loro sono in grado di riprodursi semplicemente innetiando il loro virus nel testa delle persone e questo porta alcuni umani a voler difendere la propria razza. Tutto questo è quello che rende Elfen Lied interessante e meritevole di stare in classifiche.
3 – The Rising of the Shield Hero
L’opera, scritta e ideata da Aneko Yusagi, è stata pubblicata sul sito web Shōsetsuka ni narō tra il 29 ottobre 2012 e il 28 maggio 2015. Nasce come una serie di romanzi amatoriali, è stata poi adattata in una serie di light novel con le illustrazioni di Minami Seira dal 23 agosto 2013 e al 25 giugno 2019 ventidue volumi sono stati pubblicati sotto l’etichetta MF Books da Media Factory. Un adattamento manga di Aiya Kyū ha iniziato la serializzazione sulla rivista Monthly Comic Flapper sempre di Media Factory il 5 febbraio 2014. Il primo volume tankōbon è stato pubblicato il 23 giugno 2014. In Italia è stata J-Pop ha occuparsi della vendita dei volumi incominciando nel marzo del 2016. L’ adattamento anime di venticinque episodi è prodotto da Kinema Citrus e diretto da Takao Abo, è stato trasmesso dal 9 gennaio al 26 giugno 2019. In tutto il mondo, ad eccezione dell’Asia, gli episodi sono stati trasmessi in streaming in simulcast, anche coi sottotitoli in lingua italiana, da Crunchyroll.
Le motivazioni: la storia è un isekai classico che per gli amanti del genere consiglio, ma non presenta elementi innovativi nel genere. Possiamo inserirla nella classifica perchè il suo stile fantasy si presta bene alla rappresenzazione di tante razze e quasta opera, che non è migliore di altre, alza il suo punteggio per un motivo preciso. In questa opera di solito le razze non pienamente umane sono guardate con disprezzo e spesso ritenute inferiori. Naofumi, è l’eroe dello scudo, e a quanto si scopre nell’anime, tutti gli eroi che hanno avuto lo scudo sono tendezialmente più comprensivi con i semi-umani. Questo fatto gli ha permesso di arrivare al terzo posto.
2 – Shinkesai Yori
Shinkesai Yori è ambientato in un Giappone futuro di mille anni circa e racconta le vicende di Saki, una ragazza del 66º distretto di Kamisu. In questa epoca tutti gli umani possiedono potenti abilità di telecinesi e vivono in modo idilliaco in villaggi agrari. Nonostante la paura dei genitori che non potesse svegliare il potere dentro di sé, Saki ottiene i suoi poteri all’età di dodici anni e si unisce ai suoi amici Satoru, Maria, Mamoru, Shun e Reiko all’accademia per sviluppare i poteri. Ma i ragazzi non sono consapevoli che il consiglio della città monitora e influenza i ragazzi attraverso l’insegnamento. Secondo alcuni criteri di valutazione, alcuni studenti sono rimossi dalla società, come chi non riesce a padroneggiare i poteri, come Reiko, o chi viola le regole. Gli studenti rimossi vengono presto dimenticati da tutti gli altri ragazzi; Saki e i suoi amici non hanno alcun ricordo di Reiko. Più avanti, durante un campeggio non supervisionato dai professori, Saki e i suoi amici si imbattono in un Falso Nudibianco, una leggendaria creatura che si scopre essere un antico dispositivo contenente una biblioteca. Il Falso Nudibianco svela ai ragazzi gli atroci crimini dei loro antenati e cosa si cela dietro i loro poteri.
L’opera nasce come romanzo scritto dall’autore giapponese Yusuke Kishi ed edito da Kōdansha. L’adattamento manga del romanzo, disegnato da Tōru Oikawa, è stato serializzato sul Bessatsu Shōnen Magazine sempre di Kōdansha dal 9 maggio 2012 al 9 giugno 2014. I vari capitoli sono stati raccolti in sette volumi tankōbon, pubblicati tra il 9 ottobre 2012 e l’8 agosto 2014. Non esiste una versione in italiano anche se in altre lingue è stata fatta. L’adattamento anime della A-1 Pictures è stato trasmesso in Giappone tra il 29 settembre 2012 e il 23 marzo 2013. Come non c’è il manga, neanche un anime è stato fatto in Italia.
Le motivazioni: questa opera mostra la crescita dei ragazzi, la quale avanza insieme all’ evoluzione della loro conoscenza della verità su i poteri che possiedono e sulla struttura socio-politica che stanno vivendo. Alcuni personaggi sono ambigui e non si capisce veramente quali siano le loro intenzioni. La somma tra i misteri e i personaggi loschi creano un continuo domandarsi su quale sia la risposta a tutti i quesiti. Oltre a tutto ciò, questa opera, rimarca il fatto che alcune creature come per esempio i Mostro-Ratti siano inferiori. Essi vengono sottomessi dagli umani e infatti queste creature li chiamano “Dei” per via dei loro poteri. Dunque questa opera può entrare nella classifica acquisendo la medaglia d’argento.
1 -Wolf’s Rain
E’ nato come manga illustrato da Keiko Nobumoto. La pubblicazione dell’adattazione anime fu partorita dallo studio Bones. L’anime si compone di 26 episodi, trasmessi originariamente in Giappone il 6 gennaio 2003 più altri quattro OAV pubblicati nel febbraio e gennaio 2004 che completano la storia. In Italia il manga è stato pubblicato completamente dalla Shin Vision, mentre i DVD che contengono la serie TV e gli OAV sono stati pubblicati dalla stessa Shin Vision (vol. 1-6, 9 e 10) e dalla Fool Frame (vol. 7 e 8). Sia la serie TV che gli OAV sono stati trasmessi, con un doppiaggio parzialmente censurato, dalla rete televisiva MTV all’interno del contenitore Anime Night: la serie TV tra il 21 dicembre 2004 e il 14 giugno 2005 mentre gli OAV tra il 25 luglio 2006 e l’8 agosto 2006.
Le motivazioni: l’opera inizia presentando tutti i personaggi principali, uno dietro l’altro, facendo fare allo spettatore il punto della situazione. Ogni personaggio ha il suo ruolo e Nobumoto li muove nella nello svolgimento della storia in modo impeccabile. La storia è molto misteriosa e la ricerca di questo Rakuen che non si capice bene cosa sia, neanche dai personaggi, è un qualcosa di affascinante. L’anime può entrare in classifica in quanto fin da subito si nota come gli umani odiano i lupi, i quali vengono visti come esseri assetati di sangue.