Bentornato all’appuntamento #Top di ICrewPlay!
Oggi per stilare la nostra Top abbiamo scelto un argomento, inerente al mondo di manga e anime, visto e trattato più volte in rete, ossia le morti più significative di alcuni dei personaggi che hanno composto la nostra infanzia e, con il loro sacrificio, sono entrati di diritto nella storia (non proprio, però a mio parere alcuni di loro l’avrebbero meritato).
Se pensi che nella lista troverai i pluricitati Elle (Death Note) , Portugas D. Ace o Edward Newgate (One Piece), beh… sei fuori strada. Ho provato (come detto sopra, è un argomento trattato più e più volte ed è quasi impossibile incontrare un personaggio, specialmente se non è di ultima generazione, su cui ancora non sia stato scritto) a inserire nomi meno noti e, soprattutto, che con il loro ultimo saluto sono riusciti non solo a emozionarmi, ma a ritagliarsi un angolo all’interno del mio cuore da cui nessuno potrà mai estirparli.
Prima di cominciare questa breve ma intensa Top, ti ricordo che qui di seguito potrai trovare altrettante Top interessanti come:
- Top #11 Super Shots imparabili di Captain Tsubasa
- Entrate in scena ad effetto: Top 10 delle migliori negli anime
Pronto per iniziare la scalata inversa della nostra Top? Allora mano ai fazzoletti… Comincia il viaggio tra le emozioni!
#5 Koro Sensei (Assassination Classroom)
Come non iniziare la Top dal mitico e simpaticissimo Koro Sensei, il polpo alienoide dalle origini umane? Diciamo che, rispetto a molti altri personaggi, la sua morte viene preannunciata fin dal primo episodio (dopotutto lo scopo dell’intero anime è ucciderlo e riportare la pace sulla terra) eppure, fin da subito, si tende a simpatizzare per lui, al punto che non si desidera più la sua morte ma un modo per salvarlo e lasciarlo in vita.
La sua è una morte che non solo coinvolge tutti i personaggi (sarà infatti ucciso da Nagisa di fronte all’intera sezione End, professori inclusi) ma anche lo spettatore. Se anche tu hai assistito alla sua morte, capirai sicuramente di cosa sto parlando.
No, inutile dire che non hai pianto, non mentire a te stesso.
#4 Regulus (Saint Seya – The lost canvas)
Come tutti i cavalieri d’oro (tranne Doko e Shin ovviamente) appartenenti all’opera di The lost canvas, anche Regulus del leone rientra tra coloro che, pur di sconfiggere il male, immolano se stessi sacrificando la propria vita (altrimenti che cavalieri sarebbero?!).
Rispetto a molte altre morti presenti nell’opera, forse quella di Regulus è quella un po’ meno drammatica, seppur indiscutibilmente più spettacolare. Per chi non ha letto il manga (consiglio vivamente di farlo, sia per la storia che per i disegni spettacolari) e non conosce Regulus, basti dire che ha solo quindici anni ed è riconosciuto, tra tutti i cavalieri d’oro, come il più potente.
Al momento del suo scontro mortale contro Radamante infatti (che, ovviamente, è legato al destino del cavaliere poiché è l’artefice della morte di suo padre) non solo da sfoggio di un’immane potenza e di un’abilità bellica mai mostrata prima, ma addirittura esegue da solo due delle mosse proibite più forti in assoluto: l’Atena Exclamation (che ricordiamo ha bisogno di ben tre cavalieri d’oro per essere eseguita) e lo Zodiac Exclamation (nientepopodimeno che la riunione di tutti i colpi speciali dei dodici cavalieri, scagliati in un’unica volta).
Ma de che volemo parla?!
Comunque, non contento (perché nonostante tutto Radamante, che ha un potere paragonabile a quello di una divinità grazie al potenziamento conferitogli da Hades e ancora non si decide a morire), riesce a sferrare un ultimo imparabile colpo, immolando la sua stessa vita e, sotto forma di puro cosmo, sferrando il Lighting Bolt con la quale riesce finalmente ad ucciderlo.
Perché la sua morte mi ha scosso al punto da dedicargli il 4° posto?! Perché, probabilmente, è stato uno dei personaggi più spettacolari mai creati nella storia dei manga e la sua spettacolarità non poteva finire nel dimenticatoio.
Onore a te Regulus!
#3 Raoul (Ken il guerriero)
Potevamo non inserire, tra gli addii più importanti nella storia di manga e anime, la dipartita del grande imperatore Raoul (o Raoh, come viene chiamato nella serie originale)?
Chiunque abbia vissuto le vicende di Kenshiro, ha necessariamente e per forza di cose amato Raoul, il Cattivo con la C maiuscola (che poi, tirando le somme alla fine, così cattivo non era). Certo, ha dato un più occasioni prova di essere meschino uccidendo con una leggerezza inumana, ma dopotutto è nato e cresciuto nella Terra dei Demoni. Che vi aspettavate?!
Orgoglioso (e cazzuto), fino all’ultimo, Raoul, ormai battuto da Kenshiro, si rialza e sferra un ultimo colpo verso il fratellino; Ken non si muove e Raoul si ferma a pochi centimetri dal suo volto, ormai privo di tutte le forze. Al termine dello scontro e dopo il risveglio improvviso di Julia, Raoul rivela di averle premuto un punto di pressione che le ha provocato una morte apparente, allungando la durata della sua vita di qualche anno.
Dopo quest’ultimo atto di clemenza, dice quindi addio a Kenshiro e, sollevando il braccio destro al cielo, emana tutta l’energia vitale che gli resta, rischiarando le nuvole e permettendo nuovamente al sole di splendere, urlando:
«Il Re di Hokuto non ha rimpianti!»
Ancora una volta io ti chiedo…. Ma de che volemo parla?!
#2 Son Goku (Dragon Ball Z)
Ok, forse questa è una delle morti più citate e discusse dell’intero mondo manga e anime però… Come potevo non citarla?! È stato uno dei primi traumi infantili di chi, come il sottoscritto, appartiene alla gloriosa generazione ’90!
La morte in questione riguarda il sacrificio che il nostro amato Son Goku compie durante il Cell Game, deponendo il futuro dell’ intero universo nelle mani dell’ormai potentissimo figlio Gohan (che avrà comunque bisogno dell’ausilio del padre per poter infliggere definitivamente il colpo finale a Cell).
Per molti di noi che all’epoca attendevano con ansia ogni singola puntata, questo è stato il passaggio di una vera e propria era: Goku aveva deciso di scomparire e tutto sarebbe stato affidato a Gohan. Poi, che Goku è risorto per l’ennesima volta e ha salvato l’universo da Kid Buu è un altro paio di maniche.
All’epoca non c’erano YouTube o altri mezzi d’informazione che potessero spoilerare o svelare, con la facilità di ora, i segreti inerenti agli anime o ai manga.
Quindi, per me e per molti altri, Goku era morto e non sarebbe più tornato e, di conseguenza, avrebbe lasciato un vuoto incolmabile all’interno della mia memoria e di quella di tutti i fans di Dragon Ball.
Come disse il buon Aldo Wagner in “Tu la conosci Claudia“:
Che vuoi che ti dica? sono fatto così!
#1 Joe Yabuki (Ashita no Joe – Rocky Joe)
Signore e signori, siamo giunti all’ultimo, emozionante, tristissimo e indimenticabile addio di uno dei personaggi più sensazionali di sempre: Joe Yabuki.
La morte di Joe, per certi versi, non è solo inaspettata (anche se nelle ultime pagine il pugile viene descritto da José Mendoza come un morto che cammina e combatte solo ed esclusivamente grazie alla sua ardente volontà) ma anche indefinita. Sono in molti infatti che, dopo aver visto l’immagine con la quale l’intera saga si chiude, sono rimasti a guardarla per diversi minuti, cercando di risvegliarsi dallo shock e capire se Joe fosse realmente morto o se si fosse semplicemente abbandonato all’angolo, soddisfatto ormai di aver bruciato tutto ciò che aveva dentro, incluse le ultime energie che gli consentivano fino a qualche momento prima di muoversi e combattere.
Gli stessi autori, prima di ufficializzare questi finale, ne avevano disegnato un altro in cui Joe veniva ritratto sulla terrazza di Yoko visibilmente “rallentato” e irrimediabilmente danneggiato a livello cerebrale dai ripetuti colpi incassati da Mendoza (ricordiamo il famigerato pugno a cavatappi con la quale il campione del mondo aveva reso invalido il contendente al titolo, nonché grande rivale/amico di Joe, Carlos Rivera).
Ciò però non conferiva il giusto onore a Joe e, per coronare la sua esponenziale crescita sia a livello di personaggio che di pugile, hanno deciso di concludere definitivamente la sua vita assieme al manga.
Joe, così come Tooru Rikishi, è stato per molti ragazzi giapponesi (e non solo!) un vero e proprio simbolo di rivoluzione, tanto che per il secondo è stato addirittura inscenato un funerale al quale hanno preso parte moltissimi fan addolorati per la sua scomparsa, oltre che i creatori della serie e altri componenti del cast di Rocky Joe.
Che dire, sicuramente la scomparsa di Joe è stato uno degli addii più strappalacrime del mondo di manga e anime, paragonabile ( se non superiore in alcuni casi) alla morte di alcuni dei personaggi citati all’inizio dell’articolo.
Si chiude così la nostra Top e, con quest’ultimo articolo, anche il mio percorso da redattore.
Questo sarà infatti il mio ultimo articolo e, nonostante il dispiacere sia grande, non c’è traccia di rimpianto. Mi sono divertito, ho approfondito le mie conoscenze e ho avuto modo di scrivere di molteplici argomenti, della quale prima ignoravo (purtroppo per me) totalmente l’esistenza.
Grazie di vero cuore a tutti voi che avete letto e seguito gli articoli scritti fino a questo momento!
Per concludere alla Cannavacciuolo, non mi resta che una cosa da scrivere, ossia:
ADDIOS!