La serie Another è indubbiamente un ottimo sempio di commedia horror in ambiente scolastico. Un po’ richiama l’atmosfera di sospetto di Higurashi: When They Cry. Ma soprattutto è un climax, dalla calma al delirio assetato di sangue.
Ma come tutte le storie horror brevi…alcune cose lasciano perplessi. La maledizione della classe terza è ben costruita ma lascia spazio ad alcuni dubbi. Ecco i quattro principali.
4. L’epilogo di Another
Nel finale dell’anime allo spettatore viene mostrato quanto avvenne un anno e mezzo prima. Tutto iniziò infatti dalla morte di Reiko. La scena mostra la donna precipitare nel fiume dopo un’aggressione. Il viso dell’assassino si vede solo per metà, fino al naso.
Ciò che però è inspiegabile è l’inquietantissima somiglianza tra il killer e Kouichi. I capelli sono simili, la forma del viso anche. Solo una coincidenza, o il ragazzino nasconde altro? Dopotutto proprio lui determina il punto di svolta…
3. Il paradosso della distanza
Una delle prime cose che viene accennata sulla maledizione è che essa abbia un raggio di azione. Colpisce le persone vicine al “morto” di quell’anno nonché legate ai compagni di classe. Minore la distanza, più alto il pericolo.
Diventa quindi assurdo pensare che proprio la persona più vicino al cadavere se la cavi bene. Kouichi è il nipote di Reiko ed è sempre a pochi metri se non centimetri da lei. Eppure mentre attorno a lui tutti cadono come mosche rimane in piedi fino alla fine.
Esigenze di trama?
2. Facile ma non troppo…
Nella serie si assiste a morti che hanno del sovrannaturale. Impalarsi su un ombrello per sbaglio, un trauma cranico non pervenuto. Pare che ogni cosa sia pericolosa.
Eppure una delle poche morti sventate sembrava già cosa compiuta. Naoya, in preda alla paranoia, getta un compagno di classe dalla finestra. Ma nonostante la sfortuna cronica degli altri, il ragazzo sopravvive e torna dentro illeso.
Ogni tanto la maledizione fa pausa, mah.
1. Il corpo?
Non risulta ben chiaro come il corpo si rianimi o se sia un fantasma corporeo. Né pare che ci sia un rito o un procedimento per sigillare le sepolture.
La teoria del fantasma corporeo è la più fondata. La persona in più infatti una volta uccisa scompare, come se mai ci fosse stata.