Le scuole negli anime costituiscono la stragrande maggioranza del contesto in cui si svolgono gli anime che tutti adorano, e ognuna di queste prende come modello la scuola giapponese. Tuttavia, la domanda è: sono dei dipinti accurati del modello scolastico nipponico?
Certo, ogni scuola ha il suo regolamento personale, ma vi sono delle tendenze comuni a livello nazionale, tendenze che spesso si riflettono negli anime, alcune più accuratamente di altre. Quindi ecco i dodici punti in cui le scuole negli anime sono uguali oppure diverse rispetto alle loro controparti reali.
Per un altro tuffo nella comparazione culturale nipponica tra anime e realtà, leggete la Top 5 dei cibi più famosi nel mondo degli anime.
12. Il regolamento per gli spostamenti
Questa regola potrà essere una sorpresa per molti, poiché non viene spesso alla luce nelle scuole negli anime, eppure la maggior parte delle scuole giapponesi reali è molto severa circa al modo in cui gli studenti devono arrivare a scuola. I giovani devono arrivare a piedi, con la bicicletta o tramite i trasporti pubblici, e in questo caso è richiesto loro di stare in piedi durante la traversata per lasciare il posto a disabili o persone anziane.
Non è assolutamente permesso arrivare in macchina, sia accompagnati dai propri genitori sia da soli, nel caso si abbia la licenza di guida. Inoltre, in generale, gli studenti devono arrivare da soli oppure accompagnati da altri studenti della scuola, in nessun caso con delle persone estranee alla stessa per ragioni di sicurezza.
11. Vivere da soli
Molti studenti che frequentano le scuole negli anime sembrano vivere da soli, in piccoli appartamenti oppure in residenze private che fungono più o meno come alberghi, magari in condivisione con altri studenti della stessa scuola. Eppure, questa pratica nella realtà è meno comune di quanto possa sembrare, e capita solo prevalentemente quando uno studente viene accettato in una scuola prestigiosa che si trova molto lontano da casa e che non ha un dormitorio interno.
Questa pratica tuttavia è molto costosa, e solo le famiglie con buoni mezzi economici la sostiene. Inoltre, la famiglia è sempre molto preoccupata sullo stile di vita del proprio pargolo e, anche nel caso in cui permetta il suo trasferimento, insiste che torni a casa ogni fine settimana.
10. Lavori part-time all’esterno della scuola
Se in Kaichou wa Maid-sama era sembrato assurdo che la protagonista Misaki facesse di tutto per tenere segreto che lavorava in un maid-cafe no, non era solo una regola applicata nelle scuole negli anime. Questo perché anche molte scuole giapponesi in realtà proibiscono agli studenti di svolgere lavoretti part-time al di fuori della scuola, preferendo che gli studenti si concentrino sullo studio e sulle attività scolastiche, come per esempio i club.
Spesso, le punizioni per chi infrange questa regola possono essere molto severe, arrivando anche all’espulsione. Quindi Misaki non era affatto esagerata nell’implorare il suo compagno di scuola di non dire a nessuno del suo lavoretto, perché questa cosa ha una grande corrispondenza nella vita realte, ed essere espulsi da una scuola superiore in Giappone spesso può minare il futuro lavorativo e sociale della persona stessa!
9. Le uniformi scolastiche
Tutti gli studenti che vediamo frequentare le scuole negli anime portano uniformi, e questa è una pratica ben consolidata anche nella realtà. Quello che differisce però è lo stile: nelle scuole giapponesi le uniformi sono molto meno estrose e colorate di come ci appaiono nelle controparti animate, spesso blu scuro o nere, molto conformi e con design semplici. E nel caso delle ragazze, le gonne arrivano al ginocchio.
Negli anime invece il design è molto più appariscente, con colori accesi, gonne risicate e accessori che non troverebbero mai spazio nella vita reale. Inoltre, ogni scuola ha la sua personale, mentre nelle scuole giapponesi ci sono sì le differenze, ma sono meno sostanziali. Inoltre, alcune scuole giapponesi non impongono nemmeno l’obbligo dell’uniforme, oppure nemmeno la prevedono.
8. Il potere del consiglio studentesco
Come dice il nome stesso, il consiglio studentesco è un organo consultivo all’interno della struttura scolastica, il cui compito e far rispettare il regolamento scolastico e prendere nota delle richieste e dei suggerimenti degli studenti per poi passarli all’amministrazione scolastica. Il suo potere esecutivo è praticamente nullo.
Le scuole negli anime invece ci hanno abituato ad un consiglio studentesco dai poteri illimitati di controllo oppure di creazione di nuove regole a propria discrezione. In casi estremi, come in Kill la Kill, il suo controllo si estende addirittura ai genitori degli studenti e al resto della città. Un dipinto a tinte forti, ma molto irrealistico per un organo che in realtà non ha quasi autorità.
7. Libertà di espressione personale
Molti studenti nelle scuole negli anime cercano di differenziare il proprio look per apparire unici pur indossando l’uniforme, introducendo elementi propri come gioielli, accessori vistosi oppure avendo i capelli di colori inusuali, perché magari naturali oppure tinti. Tutto ciò è severamente proibito nelle scuole giapponesi, dove un aspetto semplice e conservativo è molto privilegiato.
In alcuni casi, le direzioni addirittura pongono delle regole sulla lunghezza e sul taglio dei capelli e sul trucco. In alcuni casi, queste regole arrivano addirittura ad imporre a qualcuno con capelli naturalmente castani di tingerli di nero regolarmente, un caso estremo che ha portato pure a una denuncia civile.
6. Accesso al tetto
Le scene sui tetti delle scuole negli anime sono tra le più popolari, e spesso sono latrici di sviluppo della trama della serie o semplicemente sono veicolo delle relazioni tra i personaggi, come per esempio confessioni d’amore o battaglie drammatiche. Sono sicuramente tra le scene preferite, eppure sarebbe molto raro vedere una scena qualsiasi sul tetto. Perché? Perché i tetti scolastici sono off-limits agli studenti per motivi di sicurezza.
5. I club scolastici
Nelle scuole negli anime i club scolastici sono talmente importanti che addirittura hanno creato un proprio sottogenere. E tale importanza ha una corrispondenza reale, perché l’attività nei club è approvata dalle scuole, perché incoraggia le relazioni sociali tra gli studenti e la loro creatività. Certo, molti club che vediamo nelle scuole negli anime non hanno una vera corrispondenza con quelle reali (come per esempio la Brigata SOS di Haruhi Suzumiya) ma l’importanza che hanno nella vita degli studenti è reale.
4. Cibo spazzatura
Anche se non è una regola specifica di ogni singola scuola, la maggior parte delle scuole giapponesi è fermamente contraria alla vendita e al consumo di cibo spazzatura all’interno dell’istituto. Per promuovere una nutrizione equilibrata, la direzione invita a portarsi da casa dei bentō equilibrati o mettono in vendita del cibo con valori nutrizionali salutari. Le scene degli studenti delle scuole negli anime in cui ragazzi mangiano quindi Pocki o altri cibi del genere non hanno quindi grandi corrispondenze nella vita reale.
3. Il coinvolgimento delle scuole
La scena in My Hero Academia in cui gli insegnanti della scuola vanno casa per casa per chiedere il permesso ai genitori degli studenti di ospitarli nel proprio dormitorio di prossima costruzione è un esempio di una pratica che avviene anche nelle scuole reali giapponesi. Lì, gli insegnanti sono generalmente molto coinvolti nella vita dello studente anche al di fuori della scuola, al punto che per esempio se uno studente si mette nei guai, l’insegnante responsabile della sua classe potrebbe essere contattato prima dei genitori (e questo avviene a maggior ragione se lo studente va a scuola molto lontano da casa).
2. La pulizia delle classi
Se vedete gli studenti delle scuole negli anime mettersi di impegno per pulire la propria classe, sappiate che è una cosa che avviene anche nella realtà. Infatti, raramente le scuole assumono bidelli o impiegano personale esterno per le pulizie, lasciando il compito di riordinare la classe agli studenti delle stesse. Questa pratica si chiama o-soji ed è diffusa in tutte le scuole per promuovere un senso di ordine e responsabilità negli studenti.
1. Il festival culturale studentesco
I bunkasai, o festival culturali, spesso costituiscono una sezione narrativa molto importante delle scuole negli anime. Anche se spetttacoli colorati come maid café o sale di incontri sono fuori discussione, nelle scuole reali giapponesi questo evento ha la stessa importanza mostrata nelle controparti animate, in cui le classi mettono in scena delle performance musicali o teatrali, servono cibo o addirittura organizzano delle parate.