Ogni anno, decine e decine di manga, di webtoon e di light novel diventano anime, anche se raramente vanno oltre la prima stagione o coprono l’intera opera cartacea. E si moltiplicano i casi di remake di vecchie serie: Hunter x Hunter, Guru Guru, Dororo, Blade of the Immortal, Digimon Adventure, Dai no Daiboken per citare i più noti degli ultimi anni.
Eppure esistono un sacco di titoli altrettanto meritevoli di un adattamento sul grande o sul piccolo schermo, che però non sono stati altrettanto fortunati, oppure che hanno ottenuto solo un adattamento animato parziale.
Ecco dunque dieci manga che meriterebbero di approdare (o ri-approdare in qualche caso) in televisione.
10 – Inferno e Paradiso (天上天下)
Di questo manga firmato da Ogure Ito, in arte Oh! Great, esiste già una serie animata prodotta da Madhouse nel 2004, ma si tratta di un adattamento parziale e per di più molto edulcorato dell’opera originale. Una particolarità di Inferno e Paradiso, infatti, è la forte componente erotica, che per ovvi motivi nel vecchio anime fu ridotta a un blando fanservice; ma oggigiorno, quando ormai il sesso negli anime è sdoganato e vengono trasmesse serie come Goblin Slayer o Redo of a Healer, gli eccessi di Oh! Great potrebbero trovare molto più facilmente posto nei palinsesti nipponici.
La storia del manga si svolge nell’istituto Todou, il paradiso dei combattenti, dove gli studenti sono addestrati nelle arti marziali e la disciplina è mantenuta da un corpo interno di studenti, il Gruppo Esecutivo, che riunisce i più potenti guerrieri della scuola. I protagonisti sono i membri del Club di Juken: Masataka Takayanagi, i due nuovi arrivati Soichiro Nagi e Bob Makihara, le sorelle Maya e Aya Natsume.
Inizialmente i cinque devono difendersi da altri studenti e in particolare dai membri del Gruppo Esecutivo, guidato proprio dal fratello di Masataka, Mitsuomi; ma più il manga va avanti e più il conflitto si ingigantisce, arrivando a coinvolgere altre potenti famiglie e assumendo connotati sempre più sovrannaturali.
Come già accennato, Inferno e Paradiso si caratterizza per la forte presenza di nudi e scene di sesso, ma la sua natura profonda è quella di un classico battle shōnen incentrato sulle arti marziali e sulla manipolazione del ki, l’energia vitale tipica delle culture orientali. I combattimenti adrenalici, la sapiente mescolanza di frangenti comici e drammatici (molto drammatici) e il carisma di alcuni personaggi riuscirebbero a conquistare il cuore di molti spettatori.
9 – Gantz (ガンツ)
Anche Gantz, l’opera più celebre di Hiroya Oku, ha ricevuto nel 2004 un adattamento animato limitato ai primi volumi, per di più con un finale inedito rispetto al manga che non è stato particolarmente gradito dai fan.
Si tratta di un’opera di fantascienza, con elementi horror e thriller, incentrata su un perverso gioco di caccia al mostro e di sopravvivenza. Kei Kurono e Masaru Kato, due liceali, vengono travolti da un treno dopo aver salvato un senzatetto caduto sulle rotaie; ma invece di finire in paradiso o all’inferno, i due si ritrovano in un appartamento, dove una misteriosa sfera nera assegna loro la missione di abbattere dei bersagli alieni. E’ solo l’inizio di una spirale di violenza e morte che condizionerà per sempre le vite dei ragazzi, nonché degli altri malcapitati coinvolti nel gioco.
Gantz è un manga maturo e spietato, con un ritmo al cardiopalma e colpi di scena che lasciano a bocca aperta. Nessun personaggio è al sicuro, nemmeno i principali, perché nel “gioco” si può morire per davvero ed essere i protagonisti della storia non offre il minimo plot armor. Inoltre, man mano che la trama prosegue la lotta contro gli alieni assume proporzioni sempre maggiori, coinvolge altri gruppi di gantzer (i partecipanti al gioco) e finisce per trasformarsi in una guerra per la salvezza dell’intera umanità.
8 – The Black Museum (黒博物館)
Di questo manga e dei suoi pregi si è già parlato qui. Si tratta di una serie di storie pubblicate da Kazuhiro Fujita, più noto per Ushio e Tora e per Karakuri Circus, ambientate nella Londra vittoriana e incentrate su figure del folklore e della storia dell’epoca, come Jack il saltatore e Florence Nightingale.
Dietro le storie in questione c’è una cura per la ricostruzione storica davvero encomiabile, al punto che Fujita cita addirittura la bibliografia consultata nell’edizione in volume.
Springald si presterebbe benissimo per una miniserie OAV o addirittura un film, mentre Ghost & Lady ha sufficiente materiale per dare vita a una serie anime in cui raccontare lo strano e struggente rapporto tra la Nightingale e il fantasma di un duellante inglese.
7 – Pokémon Adventures (ポケットモンスター SPECIAL)
L’avventura televisiva dei Pokémon è iniziata nel 1997 e non accenna a fermarsi, tuttavia è opinione condivisa che si tratti di un prodotto dal taglio troppo infantile e dalla struttura troppo ripetitiva, che poco ha a che fare con i videogiochi originali.
Eppure esiste anche una serie di manga tratti dal prolifico franchise, che raccontano il mondo dei mostriciattoli combattenti con toni più cupi, tanto che negli scontri tra Pokémon è presente una moderata dose di violenza. Ogni arco narrativo riprende un determinato gioco, partendo ovviamente da Rosso, Blu e Giallo della prima generazione, e pur apportando diverse modifiche alla trama o alla caratterizzazione dei personaggi cerca di rimanere fedele allo spirito della saga videoludica.
Un anime di quest’opera soddisferebbe sicuramente tutto coloro che vogliono vedere un Team Rocket più spietato, oppure Pokémon che se le danno davvero di santa ragione, o ancora scontri epici in cui è in gioco la salvezza del mondo intero.
6 – Lady Snowblood (修羅雪姫)
Nato dalla collaborazione tra Kazuo Koike e Kazuo Kamimura, Lady Snowblood ha già dato vita a due live action nel 1973 e nel 1974, oltre a ispirare la saga di Kill Bill di Tarantino, ma non è mai stato realizzato un anime.
La protagonista Oyuki è una giovane e bella assassina che non sbaglia un colpo, ma in realtà è in cerca di vendetta nei confronti degli uomini che hanno sterminato la sua famiglia e stuprato sua madre. Concepita in carcere proprio per assolvere a questo desiderio, Oyuki usa tutte le armi a propria disposizione, compreso il fascino femminile e il sesso, per raggiungere l’obiettivo, pur non mancando occasioni in cui dimostra la propria umanità dietro la maschera di spietatezza.
Il manga si caratterizza per il tratto di disegno morbido e caldo, che esalta le situazioni erotiche, e per un’inevitabile dose di sangue e di violenza, ma anche per una precisissima ricostruzione storica del periodo in cui è ambientata la vicenda. Tutti elementi che potrebbero conquistare un pubblico più vasto di quello che già conosce e apprezza il manga.
5 – Vagabond (バガボンド)
La celebre opera di Takehiko Inoue, seconda per fama e risonanza solo a Slam Dunk, rientra nell’elenco dei manga in corso da decenni (per la precisione dal 1998) e che non accennano a concludersi; ma considerando il punto in cui la storia è arrivata, potrebbe offrire materiale per diverse serie animate.
Tratto da un romanzo del 1935 di Eiji Yoshikawa, Vagabond racconta la storia di Musashi Miyamoto, destinato a diventare il più grande spadaccino nella storia del Giappone, e del suo arcirivale Sasaki Kojirō. Si tratta di una storia di crescita non solo nell’arte della scherma, ma anche e soprattutto interiore: all’inizio del manga Musashi è un ragazzetto sopravvissuto per miracolo alla battaglia di Sekigahara, che sogna di diventare più forte solo per eguagliare la fama del padre, grande esperto di katana; addestramento dopo addestramento, duello dopo duello Musashi matura come uomo, impara l’autocontrollo e la freddezza, tempra il proprio animo di fronte alle difficoltà.
L’unico rischio di un adattamento animato, a parte il finale aperto, sarebbe la difficoltà di rendere appieno sullo schermo la bellezza dello stile di disegno di Inoue e la cura maniacale dell’ambientazione storica, altro punto di forza di Vagabond.
4 – 20th Century Boys (20世紀少年)
Quando si parla di manga inspiegabilmente mai adattati in anime, il nome di 20th Century Boys spunta sempre. Cosa strana, perché altri manga di Naoki Urasawa sono approdati sul piccolo schermo: Yawara, Master Keaton, Monster. In compenso da 20th Century Boys è stata tratta una trilogia di film live action.
Il manga inizia nel 1969, quando un gruppo di bambini composto da Kenji, Occio, Yoshitsune, Maruo, Yukiji e Donkey costruisce un nascondiglio in un campo da usare come base segreta. Per celebrare l’evento Occio traccia un simbolo che raffigura un occhio e una mano che indica, a simboleggiare la loro amicizia. Inoltre, per gioco i ragazzi fantasticano di una minaccia apocalittica e dei loro tentativi di fermarla, trascrivendo tutto in un Libro delle Profezie.
Trent’anni dopo Kenji scopre che esiste una setta che utilizza lo stesso simbolo tracciato da Occio e compie eventi simili a quelli descritti proprio nel Libro delle Profezie. Di conseguenza raduna i vecchi compagni per capire cosa si nasconde dietro questa storia e fermare la setta prima che possa distruggere il genere umano.
20th Century Boys è una storia di amicizia e di umanità che non mette al centro degli eventi grandi eroi, ma persone semplici. La narrazione è ulteriormente impreziosita (o complicata, punti di vista) da continui salti temporali dal presente al passato, che rendono la lettura tutt’altro che semplice ma tirano fuori anche nuovi tasselli per completare l’intricato puzzle che Urasawa aveva in mente.
3 – Le bizzarre avventure di JoJo: Steel Ball Run (スティール・ボール・ラン)
Alla luce di alcune recenti dichiarazioni, non è così scontato che la settima parte della lunga storia dei Joestar veda la luce in televisione. E sarebbe un vero peccato, perché Steel Ball Run è probabilmente la miglior saga di JoJo.
A differenza delle sei parti precedenti, Steel Ball Run è ambientato in un nuovo universo e può essere considerato non solo un reboot della saga ma anche, per ambientazione e spirito, un vero e proprio remake di Phantom Blood, Battle Tendency e Stardust Crusaders. Si svolge nel 1890 e ruota intorno all’omonima corsa di cavalli che percorre gli Stati Uniti da una costa all’altra, ma la bizzarra competizione si evolverà ben presto in una lotta per il controllo delle reliquie di un misterioso santo, che assicurano il potere degli Stand a chiunque riesca a mettervi le mani.
Il protagonista a questo giro è Johnny Joestar, un fantino inglese caduto in disgrazia dopo essere rimasto paraplegico. Un giorno Johnny incontra Gyro Zeppeli, boia del regno di Napoli e maestro dello Spin, una strana tecnica che permette di trasformare innocue sfere di ferro in armi micidiali; per scoprire i segreti di quel potere e riacquistare l’uso delle gambe, Johnny decide di seguire Gyro e di partecipare insieme alla Steel Ball Run.
Già le premesse dell’opera possono sembrare bizzarre (del resto si parla di JoJo!), ma si tratta solo dell’inizio: nei 24 volumi Araki dà libero sfogo alla propria immaginazione tirando fuori proporzioni geometrico-matematiche applicate ai combattimenti, dinosauri, gente che mangia le pietre o che spara le proprie unghie come armi, universi paralleli, persino Gesù Cristo! Ciò nonostante, Steel Ball Run non è stramberia fine a se stessa, perché porta in scena il JoJo più complesso e con l’evoluzione interiore più evidente, né mancano due antagonisti di grande spessore: il presidente degli USA Funny Valentine, mosso dal desiderio di dare gloria e lustro alla propria nazione (Araki aveva previsto il “Make America great again” di Trump a quanto pare), e Diego Brando, una versione alternativa di Dio Brando.
Non resta che sperare che David Production abbia i fondi e le risorse per animare questo titolo, ovviamente dopo che avrà fatto lo stesso con Stone Ocean, su cui purtroppo mancano ancora notizie certe.
2 – The Five Star Stories (ファイブスター物語)
Pochi manga, anzi forse nessuno, possono vantare le ambizioni di FSS, com’è spesso abbreviato dai fan. Si tratta di una monumentale saga ideata da Mamoru Nagano, già noto mecha designer dello studio Sunrise, in cui si mescolano elementi della fantascienza e del fantasy., cavalieri medievali e mecha ipertecnologici conosciuti come “mortar headd”.
L’Ammasso Stellare dei Soli del Joker ospita cinque sistemi stellari, ognuno abitato e diviso in numerose entità politiche che si contendono il potere. Benché FSS copra un arco di tempo di migliaia di anni e abbia centinaia di personaggi, si possono individuare due protagonisti in Amaterasu, albino dall’aspetto giovanile ma vecchio di secoli, e nella sua partner Lachesis, una fatima, ossia un prodotto dell’ingegneria genetica che ha il compito di assistere i cavalieri nel pilotaggio dei mortar headd.
Una particolarità dell’opera è che Mamoru ha creato prima l’ambientazione e la cronologia dettagliata, poi è passato a scrivere le singole storie: di conseguenza i lettori già conoscono il contesto in cui si svolgeranno le storie e persino il loro esito, ma ciò non influisce minimamente sulla bellezza e sulle ambizioni del manga.
Nel 1989 vide la luce un film tratto dal primo volume di FSS, ma vista la monumentalità dell’opera è facile capire che si tratta di un adattamento che non rende minimamente giustizia al capolavoro. Un anime televisivo di più ampio respiro sarebbe auspicabile.
1 – 2001 Nights (2001夜物語)
Il manga che chiude la classifica è firmato da Yukinobu Hoshino e consiste in una serie di racconti autonclusivi, ambientati però nello stesso universo narrativo e collegare da una stessa finalità: raccontare la storia della colonizzazione dello spazio, dai primi timidi passi mossi oltre l’orbita terrestre fino all’approdo su lontani pianeti.
Due sono le particolarità di 2001 Nights. La prima è lo stile di disegno: Hoshino ha un tratto maturo e preciso, che però non ha nulla di giapponese e guarda alla grande scuola del fumetto europeo, al punto che chi non leggesse il nome dell’autore sulla copertina potrebbe scambiarlo per un francese o un italiano.
Ma il vero pregio dell’opera sta nella ricchezza di tematiche e di contenuti profondi che veicola. Si parla di Guerra Fredda, di religione di natura umana, di bene e di male, di amore, di radici, di famiglia. Gli eroi di 2001 Nights spesso devono affrontare dilemmi esistenziali e morali, oppure sono da soli contro una natura aliena e ostile che non vuole piegarsi all’uomo (del resto il messaggio che traspare alla fine dell’opera, nell’ultimo racconto, è fortemente pessimistico).
A onor del vero, di 2001 Nights fu realizzato nel 1987 un OAV, che però adatta solo alcune storie e non può considerarsi una trasposizione soddisfacente. Anche qui servirebbe qualcosa di più ambizioso, una nuova serie OAV completa o meglio ancora un anime televisivo in formato antologico.