Nei battle shōnen, si sa, si menano le mani. E tanto. Ma siccome nessuno nasce imparato, i vari Goku, Naruto, Kenshiro e chi più ne ha più ne metta hanno dovuto apprendere le loro fenomenali tecniche da maestri e insegnanti che spesso si sono impressi nel cuore dei fan più dei protagonisti stessi.
Ecco qui una classifica dei 10 mentori “top” di questo amatissimo genere manga, scelti in base alla loro potenza, alla loro presenza scenica e al loro carisma.
#10 – William Antonio Zeppeli (Le bizzarre avventure di JoJo: Phantom Blood)
Il suo ruolo nell’anime è piuttosto semplice: insegnare al suo pupillo l’uso delle Onde Concentriche e metterlo in condizioni di affrontare e sconfiggere Dio Brando, lo spietato antagonista di Phantom Blood. Ma la figura del bizzarro mentore assume connotati più tragici quando si scopre che Zeppeli è a conoscenza della tragica fine che farà, e nonostante questo ha perseverato nel cammino che l’ha condotto fino a Jonathan. Il suo sacrificio estremo non può che risultare estremamente drammatico, oltre a inaugurare la lunga serie di morti importanti che costellano il manga (e l’anime).
Piccola curiosità: il cognome Zeppeli fa riferimento molto probabilmente alla band dei Led Zeppelin, essendo l’autore di JoJo un grande appassionato di musica rock; ma vista l’origine italiana del personaggio, potrebbe anche derivare dalle zeppole, tipici dolci del Sud Italia.
#9 – Marin (Saint Seiya)
Marin rappresentò una piacevole eccezione. Non solo era una donna guerriera, ma era anche la maestra del protagonista Seiya. Pur nascondendo il suo volto femminile dietro una maschera (come quasi tutte le guerriere di Saint Seiya), la sua sola esistenza dimostrava che anche nei fumetti potevano esistere donne forti, combattive, capaci di essere di esempio per gli uomini.
L’importanza di Marin nell’opera fu alimentata ulteriormente dai sospetti che potesse essere lei la sorella perduta di Seiya, cosa smentita dai successivi sviluppi.
#8 – Biscuit Krueger (Hunter x Hunter)
Biscuit nasconde però un ulteriore segreto: nella sua vera forma è un donnone estremamente muscoloso e burbero, una vera e propria versione nipponica di She-Hulk, la controparte femminile del gigante verde Marvel. Questa dicotomia genere ovviamente numerosi siparietti comici, ma dà anche un’idea della potenza di Biscuit, capace col proprio Nen di modificare persino il proprio aspetto fisico.
In Hunter x Hunter, il suo ruolo è di affinare le abilità di Gon e Killua durante l’arco narrativo di Greed Island, una realtà virtuale in cui gli Hunter si sfidano senza pietà per mettere le mani sul segreto nascosto dietro il gioco. E visto che i due sono arrivati alla fine di Greed Island senza lasciarci le penne, si può dire che Biscuit abbia centrato in pieno l’obiettivo.
#7 – Silvers Rayleigh (One Piece)
Silvers non è uno qualsiasi: ha navigato con Gol D. Rogers ed è stato il suo braccio destro, quindi ha sicuramente messo piede sull’isola di Raftel e sa cosa sia il One Piece. La sua potenza non è mai stata mostrata appieno, ma se è stato per anni al fianco del re dei pirati sicuramente dev’essere un individuo temibile.
Per molti versi, Rayleigh incarna la figura del tipico mentore degli anime giapponesi: vecchio e saggio, ma anche molto alla mano e capace di dar vita a scenette comiche così come di lanciarsi in lunghi consigli per l’allenamento.
#6 – All Might (My Hero Academia)
Ma Midoriya ha un problema: non manifesta super-poteri. E così tocca a propri a All Might concedergli una parte del proprio potere, permettendo al ragazzo di realizzare il proprio sogno e diventando nel contempo il suo mentore. Un mentore, beninteso, esuberante e pieno di energie, alla mano e cordiale, ma anche pronto a riconoscere i limiti del suo allievo e a cercare di proteggerlo e tenerlo fuori dallo scontro, quando necessario.
All Might incarna lo stereotipo del classico supereroe americano bello, muscoloso e invulnerabile… almeno finché non si scopre il segreto che nasconde, e che lo rende ancora più umano agli occhi tanto del pubblico quanto del suo pupillo.
#5 – Lisa Lisa (Le bizzarre avventure di JoJo: Battle Tendency)
Esperta nell’uso delle Onde Concentriche, le insegna sia a Caesar Zeppeli sia a Joseph Joestar, protagonista della seconda saga di JoJo e segretamente suo figlio. Il background di Lisa Lisa, infatti, è molto più complesso di quanto si possa pensare a una prima occhiata, ma è solo verso la fine della saga Battle Tendency che si scopre come stanno realmente le cose.
Forte e combattiva, Lisa Lisa è anche una bella donna, con una forte carica di sensualità che il manga e ancor di più l’anime tendono a esaltare. In realtà sarebbe sulla cinquantina, ma come spesso accade nei battle shōnen tanto allenamento e la padronanza dell’energia mistica di turno gli permettono di apparire molto più giovane.
#4 – Koro-sensei (Assassination Classroom)
Koro-sensei è, come già detto, un essere alieno dall’aspetto vagamente simile a un polpo, con un perenne ghigno stampato sul suo volto. E’ una creatura enigmatica, dalla grandissima forza e resistenza, ma anche goffa e impacciata in più occasioni.
Soprattutto, si dimostra un insegnante premuroso con i suoi alunni, mostrando di avere a cuore la loro crescita come individui e facendo di tutto per loro, anche quando i ragazzini tentano, per tutta risposta, di farlo fuori.
#3 – Jiraiya (Naruto)
Jiraiya infatti è uno spirito libero, con la passione per le belle donne e per la scrittura di romanzi erotici di grande successo, come “Il paradiso della pomiciata“. Questa dicotomia tra il serio guerriero e l’uomo perennemente allupato è uno dei motivi per cui i lettori/spettatori di Naruto non possono non amarlo.
Curiosità finale: Jiraiya, così come Tsunade e Orochimaru, non sono stati creati dal nulla da Masashi Kishimoto, ma sono i personaggi di un racconto giapponese dell’Ottocento, La storia di Jiraiya il galante, di cui però non ci è giunto il finale. Già in quest’opera Jiraiya è associato ai rospi, Tsunade alle lumache e Orochimaru ai serpenti, essendo tutti e tre esperti maghi.
#2 – Maestro Muten (Dragon Ball)
Nella prima parte di Dragon Ball il suo ruolo è fondamentale: è lui ad addestrare Goku, Crilin e Yamcha, al punto che la loro tipica divisa arancione reca sul petto l’ideogramma della tartaruga, in ossequio al maestro. Ed è Muten a insegnare la tecnica più iconica di tutta l’opera, la Kamehameha.
Nonostante viva su un’isoletta in mezzo all’oceano e sembri un debole vecchietto, Muten può aumentare esponenzialmente la sua massa muscolare e raggiungere ancora livelli di forza notevoli, almeno per un umano. Per insegnare l’umiltà ai suoi allievi partecipa ai tornei Tenkaichi, riuscendo pure a sconfiggere Goku in finale; ma scende in campo anche quando si tratta di fermare Piccolo Daimao, sacrificando la propria vita.
Tuttavia il suo ruolo tende a farsi sempre più marginale man mano che l’opera va avanti e che il livello di Goku e dei suoi avversari aumenta. Rimane come macchietta comica, anche se è tornato a brillare di luce propria in Dragon Ball Super partecipando al Torneo del Potere e dando prova di essere ancora in ottima forma, quando si tratta di menare le mani.
#1 – Arataka Reigen (Mob Psycho 100)
Però, proprio per questo, Reigen è un personaggio che non si può non amare. Sarà il fascino del cattivo ragazzo, sarà la sua comicità, sarà il fatto che nonostante tutto riesce a trasmettere a Mob dei reali insegnamenti, che però riguardano la vita sociale, il rapporto con i coetanei e la vita quotidiana.
Inoltre, più volte Reigen si trova suo malgrado protagonista di situazioni in cui gli vengono attribuite incredibili capacità che lui non ha, ma sfrutta la situazione per trarre d’impaccio se stesso e chi gli sta intorno.