Quando To Be Hero X ha debuttato ad aprile, si è subito capito che non si trattava del solito anime. Con il suo stile visivo sperimentale, un protagonista enigmatico e una narrazione che sfida le regole del genere, il donghua co-prodotto da BeDream, Bilibili e Aniplex ha colpito sin dall’episodio 1. Ma ora che la prima stagione è ufficialmente terminata con l’episodio 24, possiamo dirlo chiaramente: To Be Hero X è una delle migliori serie animate dell’anno — forse di sempre.

Un finale che chiude e rilancia
Il ventiquattresimo episodio è un capolavoro di narrazione e animazione, degno di un finale di stagione da 10/10. Il protagonista, X, si rivela finalmente nella sua forma completa e, in un crescendo spettacolare, affronta da solo decine di nemici in una sequenza che rende omaggio a classici come One Punch Man, Solo Leveling e persino Mob Psycho 100.
Ma la vera forza dell’episodio non sta solo nei combattimenti, quanto nella capacità di intrecciare passato e presente, ricapitolare la trama e aprire le porte alla seconda stagione.
X: un eroe leggendario con i piedi per terra
Dopo ventitré episodi di misteri e identità celate, X si mostra finalmente per quello che è: un eroe dal potere quasi divino ma con una quotidianità sorprendentemente umana. La scena in cui cena da solo prima di essere attaccato è un piccolo gioiello di caratterizzazione. Ma quando arriva il momento di combattere, X si trasforma in una forza inarrestabile — letteralmente.
Durante lo scontro finale:
- Non toglie mai le mani dalle tasche.
- Cambia stile visivo e dimensione con ogni schiocco di dita.
- Elimina nemici con una disinvoltura spaventosa, trasformandoli in graffiti animati.
E sì, si ferma anche per bere un drink in discoteca nel mezzo dello scontro. Iconico.
Tutte le linee narrative si incastrano in modo perfetto
Una delle magie di To Be Hero X è come riesce a far combaciare tutti gli archi narrativi. Il recap iniziale dell’episodio 24, presentato come un servizio giornalistico in-universe, è probabilmente uno dei migliori recap mai visti in un anime.
L’episodio ripercorre:
- Il suicidio di Nice
- La morte di Smile
- Le origini della Hero Commission
- Il trauma dell’Incidente Zero
- L’ascesa di nuovi eroi come Lin Ling e Ahu
Tutto culmina in una rivelazione shock: la Commissione Eroi non è altro che un sistema di controllo nato dalla paura, non dal coraggio. Una riflessione che porta X a rompere definitivamente le regole del gioco.
Un torneo che tutti aspettano… ma che arriva dopo
Molti si aspettavano che la finale della stagione mostrasse finalmente il Torneo degli Eroi. Ma To Be Hero X fa una scelta coraggiosa: rimanda il torneo per dare maggiore peso alla narrazione e costruire il contesto emotivo e politico necessario. Il risultato? Ogni match che vedremo nella seconda stagione sarà dieci volte più significativo.
Un torneo è solo spettacolo senza personaggi. To Be Hero X ha scelto di darci prima le persone, poi il torneo.
Cosa ci aspetta nella stagione 2?
L’ultima sequenza dell’episodio è una vera e propria preview emozionale della seconda stagione:
- X mostra il volto.
- Nice è vivo (forse?).
- Nuovi personaggi misteriosi compaiono nel montaggio finale.
- Il tema musicale dell’ending viene riproposto in versione acustica, regalando brividi ai fan più attenti.
Ci aspettiamo che la prossima stagione:
- Esplori il passato di X
- Riveli l’origine dei suoi poteri che alterano la realtà
- Approfondisca il sistema dei Valori di Fiducia e Paura
- E ovviamente… ci regali il miglior torneo mai visto in un anime.
To Be Hero X è già un classico
Con una regia ambiziosa, una scrittura che non ha paura di rischiare, e un comparto visivo che sperimenta con stili e linguaggi, To Be Hero X è il donghua che ha superato ogni aspettativa. Se questa è solo la prima stagione, la seconda rischia di essere un evento storico per l’animazione orientale.