Un titolo è un importante biglietto da visita, è una copertina che ha il compito di invogliare qualcuno a comprare un libro o visionare un film. Come negli adulti, la curiosità è insita nei bambini che spesso si approcciano a un cartone animato o un fumetto grazie alla scelta di un titolo accattivante. Ma se i cartoni animati vengono visti principalmente da piccoli spettatori, spesso anche gli adulti si appassionano agli anime. Tutto molto bello, ma cosa può rovinare la visione? La censura, la pessima scelta dei doppiatori e la traduzione… disastrosa!
La maggior parte degli anime legati della nostra infanzia hanno origine nipponica ed è impensabile lasciar intatto il titolo. Ma se alcuni anime hanno avuto una degna traduzione come I cieli di Escaflowne (i cieli di Escaflowne) e Gokinjo Monogatari (Curiosando nei cortili del cuore) che non hanno avuto un’alterazione del significato originario, molti sono stati demoliti. Nel corso degli ultimi anni c’è stata una vera e propria corsa alla ricerca del titolo più lungo, più estroso e più brutto.
Ma quali sono i peggior titoli italiani? Vediamone qualcuno riassumendo, in breve, la reale trama.
Una porta socchiusa ai confini del sole – Magic Knight Rayearth
Semplicemente I Cavalieri Magici. Hikari, Umi e Fu (rispettivamente Luce, Marina e Anemone) sono tre ragazzine terrestri che vengono teletrasportate sul mondo Sephiro. Il loro scopo consiste nel risvegliare tre mega robottoni magici, uccidere il nemico di turno e salvare il pianeta.
Non ci sono porte ne confini, solo una sanguinosa guerra per la conquista del trono. Rayearth è divisa in due serie priva di un happy ending, ma con un finale amaro. Se la traduzione italiana è stata a dir poco oscena, la sigla non è da meno. Per quanto la musica sia piacevole, la canzone è uno spoiler continuo accostata a parole prive di senso. Ora, cercatemi la porta socchiusa al confine del sole che si apre con un soffio d’amore. In tanti anni non l’ho ancora trovata…
Sigla italiana:
Sigla originale:
Mille emozioni tra le pagine del destino per Marie Yvonne – Hanayori Dango
Come hanno potuto i traduttori utilizzare questi termini? Questo titolo è forse il peggiore delle ultime due decadi! Hanayori Dango, tradotto letteralmente in “meglio i fiori dei ragazzi” narra la storia di Tsukushi Makino, proveniente da una famiglia povera, che studia in un liceo frequentato da miliardari. La ragazza viene bullizzata dagli F4 (i quattro super mega miliardari) e infine si innamora, ricambiata, di uno di questi.
Cosa c’è di tutto questo nel titolo italiano? Dov’è l’emozione o il dolore delle botte ricevute? E soprattutto, perchè hanno dato un nome russo a una ragazza giapponese? Assolutamente nulla, così come la canzone (uno spoiler come sempre) che parla solo di tanto amore quando di base ci sono solo tante cattiverie.
Sigla italiana
https://www.youtube.com/watch?v=iG0Pid-WUY0
Sigla originale
Un incantesimo dischiuso tra i petali del tempo per Rina – Slayers
Tradurre semplicemente in “Assassini” o lasciare il titolo in inglese non sarebbe stato meglio?
Slayers è un bellissimo anime fantasy, un mix esplosivo tra avventura, mistero e un pizzico di amore. La protagonista Lina, una strega che esercita la magia nera, è una componente di una banda di criminali. Un giorno, dopo una rapina, incontra lo spadaccino Gourry (Guido in Italia) che decide di diventare la guardia del corpo della ragazza.
Non sto ad anticiparvi altro della trama, non ricordo bene alcuni passaggi, ma di certo non ci sono petali del tempo, ne strane porte, solo incantesimi e tantissima censura.
Cosa c’è di positivo in questo scempio tutto tricolore? La sigla… per quanto rifiuti mentalmente questo titolo petaloso, la canzone è meravigliosa così come i vari spezzoni tratti dall’anime che accompagnano il ritmo incalzante della melodia.
Sigla italiana:
Sigla originale:
https://www.youtube.com/watch?v=coEd6Lx_-cY
Petali di stelle per Sailor Moon – Sailor Stars
Non solo la sigla della prima serie ci ha spoilerato l’intero mistero della trama (“Hai la Luna in te, principessa di un regno che non sai dov’è”), che la censura ha letteralmente distrutto per intero, ma il titolo italiano dell’ultima serie è un vero insulto. Tutto ruota attorno alla guerra tra le guerriere sailor dell’intero universo. Non ci sono buffetti sulla guancia, ma un genocidio di massa! La cattiva per eccellenza, Galaxia, non si accontenta di distruggere la Terra, ma vuole conquistare il potere dell’intero Cosmo.
In cosa consiste la sua missione? Uccidere tutte le Sailor, nessuna esclusa. Tabula rasa. Muoiono tutte, comprese le mie amate Uranus e Neptune. E i petali? Nemmeno l’ombra, nemmeno una rosa appassita del bel tenebroso Tuxedo Kamen (Milord in Italia) visto che è il primo a morire e prontamente sostituito da Seiya, un altro moraccione che si trasforma in una guerriera strizzata in un costumino di latex nero.
Personalmente potevano lasciare il titolo in inglese: semplice, lineare, Guerriere Stellari. Era perfetto, così come l’opening originale, diverso dai quattro precedenti proprio per chiudere in bellezza l’intera saga. Invece no! Ecco il titolo floreale che mal si accosta alla trama (così come l’orribile costume di Sailor Moon con tanto di ali di piccione sulle spalle) con la sigla orecchiabile, bella. Peccato che il ritornello sia un plagio de I maschi della Nannini.
Sigla italiana:
https://www.youtube.com/watch?v=YiEJR0ievkI
Sigla originale:
Conclusione
Questi sono i principali titoli osceni che mi sono venuti in mente di cui ricordo la trama, ma ce ne sono altri. Wedding Peach è conosciuto in Italia col titolo I tanti segreti di un cuore animato. Ho volutamente rimosso la trama di questo anime, ho letto solo il manga e sinceramente mi è bastato quello. Si tratta di uno dei tanti anime con guerriere in gonnella altamente ispirato a Sailor dove le protagoniste, oltre alla divisa alla marinaretta, combattono in tenuta… nuziale. E nonostante la trama sia penosa, il titolo italiano è stato deciso a caso.
Un altro anime è Marmalade Boy, la soap opera per eccellenza conosciuta come Piccoli problemi di cuore. Se una storia tra fratellastri che finisce male perchè scoprire di essere realmente fratelli da parte di padre può essere considerato un piccolo problema, non oso immaginare quelli grandi!
Come poi dimenticarsi di Mila e Shiro, due cuori nella pallavolo quando l’unico amore era quello per lo sport? Oltre ai sogni erotici della protagonista Mila (Yu in Giappone), tra i due sportivi non c’è una carezza, nemmeno un bacio a stampo. Nulla di nulla, solo e unicamente la passione per la pallavolo e la determinazione della ragazza. Non per nulla, il titolo originale, Attacker Yu, sottolinea il suo ruolo di attaccante nella squadra. Se nelle reti nazionali come Rai e Mediaset i titoli sono stati demoliti e ricostruiti al buio, molti sono stati graziati perchè trasmessi da altre emittenti. Non potrei immaginare Neon Genesis Evangelion tradotto in La simpatica compagnia dei robot dell’amicizia tra le ali degli angeli. Il mio cuore potrebbe non reggere a tale colpo.