Ciao, iCrewer! Benvenuto in questa recensione di The Walking Dead – Lo Straniero.
Si tratta di uno spin-off della pluripremiata serie di fumetti sugli zombie creata da Robert Kirkman nel 2003. Vincitrice di ben due Eisner Award nel 2007 e nel 2010, The Walking Dead si è conclusa dopo 193 numeri nel 2019.
La serie originale segue le avventure di uno sceriffo del Kentucky di nome Rick Grimes che, ferito gravemente durante uno scontro armato, entra in coma. Al suo risveglio si ritrova in un mondo devastato dalla piaga dei non-morti, senza alcuna idea su come questo sia avvenuto. Dopo essere riuscito a ricongiungersi con Lori, sua moglie e Carl, suo figlio, Rick e un gruppo di altri sopravvissuti cercano in tutti i modi di resistere alle orde di zombie e di raggiungere un luogo sicuro da poter chiamare casa.
Al fumetto si ispira la fortunata serie tv omonima mandata in onda sul canale AMC a partire dal 2010, che ha dato vita anch’essa alle serie spin-off Fear the Walking Dead e The Walking Dead: World Beyond.
The Walking Dead – Lo Straniero è invece una storia autoconclusiva scritta da Brian K. Vaughan e disegnata da Marcos Martin. Vede inoltre Cliff RathBurn occuparsi dei toni di grigio, Rus Wooton del lettering originale e Karina Taylor alla produzione. Per la versione italiana invece la traduzione è merito di Stefano Mnchetti mentre il lettering di Paolo Tempesta. Inizialmente distribuita sul sito panelsyndicate, il fumetto è stato da poco pubblicato negli Stati Uniti da Image Comics e in Italia da saldaPress, che ha portato nel nostro paese anche tutti gli altri volumi della serie originale.
Ma prima di occuparci di quest’opera, ecco altre recensioni che potrebbero interessarti:
Trama
Ci troviamo in Spagna, più precisamente a Barcellona. Un uomo dorme su un’impalcatura quando viene svegliato dalle grida di un bambino inseguito da un gruppo di zombie. Nel tentativo di salvarlo, l’uomo attira su di sé l’attenzione dei mangiacervello, ma il suo piano si ritorce presto contro di lui.
Uno zombie sta per attaccarlo quando un cavaliere in armatura scintillante, letteralmente, arriva su una moto in suo soccorso. Questi due personaggi dovranno allearsi per cercare di raggiungere il mare e, forse, la salvezza.
Struttura dell’opera
Brian K. Vaughan e Marcos Martin hanno creato panelsyndicate come piattaforma per distribuire in maniera indipendente e accessibile il loro fumetto The Private Eye. La loro idea era quella di lasciare decidere al lettore quanto pagare per l’opera, in modo da estenderne la circolazione anche a chi non avrebbe potuto altrimenti permettersela. Con il tempo altri autori e altre opere si sono unite al sito e hanno aderito alla sua filosofia.
Secondo quanto scritto da Vaughan stesso, The Walking Dead – Lo Straniero nasce da un reciproco accordo tra Vaughan, Martin e Kirkman. In cambio del permesso a Image Comics, di cui Kirkman è socio, di pubblicare The Private Eye in volume, Vaughan ha ottenuto quello di scrivere una storia all’interno dell’universo di The Walking Dead e renderla disponibile su panelsyndicate.
L’opera è stata creata in un formato orizzontale pensato per la fruizione digitale sullo schermo di un pc o un tablet, come è avvenuto nel caso delle altre opere su panelsyndicate. Nell’edizione italiana è stato deciso di pubblicare ogni tavola dividendola in due pagine, probabilmente in modo da armonizzare le dimensioni del volume a quelle degli altri della collana dedicata a The Walking Dead.
In appendice, l’edizione italiana contiene anche uno sketchbook con i bozzetti dei personaggi, le loro descrizioni tratte dalla sceneggiatura, prove di impaginazione e di copertine.
Lo Straniero è quasi completamente in bianco e nero, con l’eccezione di alcuni dettagli colorati in rosso. Una scelta che si riallaccia alla serie originale, stampata prima in bianco e nero, e che ricorda anche l’atmosfera noir di Sin City di Frank Miller.
Impressioni personali
Il fumetto, benché abbastanza breve, riesce comunque a rievocare l’atmosfera della serie originale, alternando scontri frenetici a pause necessarie a distendere la tensione che permettono anche di esplorare un minimo il rapporto tra i due protagonisti, nonché il loro passato. Uno dei due ha infatti legami molto stretti con uno dei personaggi principali di The Walking Dead.
Purtroppo la brevità risulta in parte controproducente, impedendo alla storia di avere la consueta profondità che ci si aspetterebbe da un autore del calibro di Vaughan. Numerosi spunti interessanti, come l’intersezione tra zombie e razzismo, vengono soltanto accennati, lasciando il lettore con il dubbio su quello che Lo Straniero sarebbe potuto essere qualora la sua lunghezza fosse stata adeguata alle idee che contiene.
Lo stesso personaggio in armatura, che risulta tra i due protagonisti quello tratteggiato meglio, avrebbe sicuramente meritato più spazio e risulta un po’ sprecato per un’apparizione così piccola. Nonostante tutto, infatti, le sue scene rimangono quelle più memorabili dell’intero fumetto e sono quelle che permettono a Lo Straniero di emergere rispetto al resto di fumetti sull’apocalisse zombie.