Oggi vi propongo la recensione di un anime non molto popolare, ma che secondo me avrebbe tutte le caratteristiche per poterlo essere. L’anime in questione è “The Seven Deadly Sins”. L’anime è tratto dall’omonimo mang,a serializzato dal Weekly Shōnen Magazine di Kōdansha dal 10 ottobre 2012. Da questo poi ne è stato realizzato pure un gioco per smartphone, intitolato “Nanatsu no taizai: pocket no naka no kishidan”.
Titolo | Nanatsu no Taizai |
Autore | Nakaba Suzuki |
Studio di Produzione | A-1 Pictures |
Anno | 2014-2015 |
Genere | Avventura, Azione, Commedia, Fantasy |
Episodi | 24 |
Stato in Italia | Completato |
Distributore italiano | Netflix |
Trama:
I sette peccati capitali (in inglese Seven Deadly Sins) erano un gruppo di sette cavalieri, considerati i più forti della regione della Britannia. Come il nome fa immaginare, ogni componente del gruppo rappresentava uno dei sette peccati capitali a causa di una colpa da loro commessa in passato.
Il gruppo fu sciolto dopo aver ordito apparentemente una cospirazione allo scopo di rovesciare il regno di Lyonesse, uccidendo il Gran Paladino Sacro reggente, Zaratras. I sette si dispersero e divennero dei ricercati. In effetti nessuno ebbe più notizie di loro finché non iniziarono a girare delle voci, secondo le quali in realtà questi sette guerrieri leggendari fossero ancora in vita.
Dieci anni dopo i Cavalieri Sacri organizzano un colpo di Stato mettendo alle strette la famiglia reale. Elizabeth, la figlia più giovane del re, decide quindi di fuggire dal castello reale e mettersi alla ricerca dei sette peccati capitali, sperando che siano davvero ancora vivi e che siano disposti ad aiutarla.
I personaggi
Come già accennato nella trama, la storia inizia dalla ricerca dei sette peccati capitali da parte di Elizabeth. Quindi vediamo che, da quando all’inizio incontra il primo dei sette peccati capitali fino alla fine della stagione, il gruppo cresce sempre più. L’atmosfera nel gruppo è sempre festaiola e non c’è nessuno che viene escluso o che abbia problemi a relazionarsi.
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Meliodas
Il protagonista principale, Meliodas, ha l’aspetto di un bambino. Ha un po’ quel fare strafottente di chi vince sempre; infatti oltre a sembrare un bambino ha anche un carattere molto infantile. Tutto quindi si potrebbe dire, meno che sia il capitano dei Sette Peccati Capitali, eppure è così.
In realtà ha molta esperienza ed è molto saggio. Il suo segno è quello del Dragone e il peccato che rappresenta è l’Ira. Il suo potere è Contrattacco e gli permette di respingere qualsiasi attacco nemico e usarlo contro gli stessi. Possiede il Tesoro Sacro Lostvayne che gli permette di creare fino a cinque copie di sè stesso, anche se più deboli dell’originale.
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Elizabeth Lyonesse
La terza ed ultima figlia del re di Lyonesse. Lei è un personaggio sul quale Meliodas fa molto affidamento, come tutti i peccati capitali d’altronde. In varie situazioni ricopre un ruolo fondamentale alla sopravvivenza o alla riuscita della missione.
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Hawk
Hawk è un maialino rosa parlante che viaggia insieme a Meliodas. Fa da spazzino nella sua taverna divorando ogni avanzo lasciato dalla clientela ed è particolarmente affezionato a Elizabeth.
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Diane
Una dei pochi superstiti del Clan dei Giganti, fisicamente è la più forte dei Seven Deadly Sins e rappresenta il peccato dell’Invidia. Il suo simbolo è quello del serpente e lo ha tatuato sulla coscia. In quanto gigante il suo potere, Creazione, è fortemente legato alla terra. È in possesso del Tesoro Sacro Gideon, ovvero un gigantesco martello da guerra.
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Ban
Un tempo noto come Ban il bandito, considerato il migliore amico di Meliodas, è un uomo albino che tra i Seven Deadly Sins rappresenta il peccato dell’Avarizia col simbolo della volpe, tatuato sull’addome. Il suo potere, Furto, gli permette di rubare qualsiasi oggetto dalle mani dei suoi avversari, compresa la loro forza.
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King
King è il membro del gruppo che rappresenta il peccato dell’Accidia, col simbolo dell’orso tatuato sulla caviglia. Il suo vero nome è Harlequin. Il Tesoro Sacro in suo possesso è la Lancia Spirituale Chastiefol; questa è una devastante arma il cui potere deriva dall’Albero Sacro della sua terra natia. Il potere Disastro gli permette di aggravare le condizioni fisiche dei suoi avversari.
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Gowther
Il membro del gruppo, con tratti adolescenziali. Egli rappresenta il peccato della Lussuria con il simbolo dell’ariete tatuato sul petto. Utilizza il Tesoro Sacro Harlit, ovvero un doppio arco. Il suo potere, Invasione, gli permette di entrare nella mente degli avversari, comunicare telepaticamente, leggere e modificare i ricordi delle persone, indurre incubi e cambiare il suo aspetto a piacimento.
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Merlin
Merlin è una procace e attraente strega che rappresenta il peccato di Gola. Il suo simbolo è il cinghiale e lo ha tatuato sul collo. È una delle maghe più potenti di tutta Britannia e nei dieci anni in cui è stata separata dai suoi compagni si è rifugiata a Camelot. Il suo potere, Infinito, le permette di far durare perpetuamente i suoi incantesimi.
Comparto grafico e sonoro
A proposito del lato tecnico, non ci sono veri punti di forza o punti deboli, è ben equilibrato. Il tratto, una volta fatta l’abitudine, non è poi così male. I disegni infatti sono fatti molto bene e non si notano sbavature degne di nota. Questo anime è rappresentato da colori vivaci e creano un paradosso con l’ambiente medioevale che di solito si immagina.
Le OST, opening e ending sono davvero stupende e si sposano perfettamente con le vicende che la storia segue. Il compositore che ha creato la colonna sonora della serie è Hiroyuki Sawano. Le sigle di apertura e chiusura sono rispettivamente Netsujō no spectrum, incisa dagli Ikimono Gakari, e 7-seven-, composta da una collaborazione tra i Flow e i Granrodeo. La sigla viene poi cambiata dall’episodio tredici in Seven Deadly Sins dei Man with a Mission e Season di Alisa Takigawa.
Doppiaggio
Considerando il doppiaggio italiano, si deve dire che la qualità è buona, ma purtroppo deve migliorare ancora molto. In confronto al doppiaggio giapponese direi che alcune voci non sono state ben scelte, lo dico perché le voci di qualche personaggio non ne rispecchiano la personalità. In complesso non è un punto debole dell’anime, anzi direi sia molto adatto allo stile esuberante della storia e dei personaggi. Io però mi sentirei di consigliarne la visione in giapponese con i sottotitoli, perché le voci sono state scelte ad hoc. Ogni personaggio ha la voce che lo identifica al meglio e per questo ritengo sia migliore.
Perché ha avuto tanto successo?
La storia è semplice, quasi scontata che ci invoglia a seguire la serie senza trovarla pesante. Ci troviamo in un mondo fantasy-medioevale tipicamente Europeo dove spesso si vedono battaglie e a tale proposito, sembrerà pur banale, ma questi scontri sono fatti molto bene.
A volte il risultato di queste lotte sembra scontato e a volte ci sorprende, mentre a volte succede ciò che immaginiamo possa succedere. Alla fine non si sa mai cosa capiterà e il fatto di essere incerti su quello che stia per accadere ci porta ad essere perennemente sulle spine, sperando in meglio.
Ciò che ci permette di immedesimarci perfettamente nei personaggi della storia, soprattutto con i componenti dei sette peccati capitali, sono i comportamenti negativi degli esseri umani. Il fatto di provare Ira, Invidia, Avarizia, Gola, Accidia, Lussuria e Superbia, ci rende imperfetti ma non cattivi.
I personaggi sono davvero tanti e decisamente accattivanti, forse solo un po’ stereotipati, ma sono dotati di grandi poteri e hanno delle storie alle spalle che si sono rivelate molto coinvolgenti.
Commento…
Dicendo che è un anime leggero, cioè facile da seguire è che non annoia. Personalmente trovo sia il punto di forza maggiore. Consiglio vivamente di guardarlo, per chi non l’avesse già fatto, e di seguire sul nostro sito le notizie riguardanti l’uscita della seconda stagione, per chi l’avesse già visto e sarebbe interessato a seguire la serie.