Bentornato su ICrewPlay!
Abbiamo parlato non molto tempo fa in questo articolo del finale della celebre serie manga The Promised Neverland e, in quest’altro articolo, avevamo visto come molti dei mangaka più famosi avevano reagito all’uscita del capitolo finale, augurando ogni sorta di bene ai creatori Kaiu Shirai e Posuka Demizu. Tutto è bene quel che finisce bene si potrebbe dire… o forse no?
Molti dei fan hanno trovato appropriato il finale che i due artisti hanno realizzato per concludere degnamente The Promised Neverland ma, come spesso accade quando una serie raggiunge un coinvolgimento tale che si vorrebbe non veder mai comparire la parola fine, un numero sempre maggiore di proteste sta insorgendo nel web, facendo chiaramente sentire il proprio disaccordo su come la serie sia terminata.
Cosa potrebbe non funzionare nel finale di The Promised Neverland? Scopriamolo insieme!
Principalmente, il senso di crescente insoddisfazione che ha invaso parte del web, è da attribuire al fatto che il capitolo finale non sia risultato abbastanza lungo. Non c’è abbastanza tempo dedicato agli ultimi momenti della serie, quindi ai fan non è stato concesso un momento di vera e propria “catarsi”, necessaria a digerire ed accettare degnamente la fine di The Promised Neverland.
C’è da dire però che, specialmente per quanto riguarda le serie in corso sul Weekly Shonen Jump di Shueisha, si tende sempre ad avere qualche “problema” quando arriva il momento del finale.
La rivista è amata e seguita per la forza con cui la visione di ciascun autore arriva al prodotto finale, ma il creatore della serie non è l’unico coinvolto con un interesse acquisito nel successo di un determinato manga o serie animata. Ci sono un certo numero di creativi coinvolti in un dato manga e, talvolta, questo significa che le serie durano più a lungo di quanto dovrebbero.
Ma tornando a The Promised Neverland, la scintilla che avrebbe acceso la miccia dei fan potrebbe essere stata la saga di Jailbreak che, nonostante abbia avuto molti momenti riconducibili all’interno dell’intera saga che avrebbero motivato la fine di questo arco narrativo, ha avuto altri momenti che sono sembrati come “impantanati” nella storia, facendolo risultare pesante e, in finale, poco convincente al lettore.
Inoltre, come ben sappiamo, ogni nuovo arco narrativo ha introdotto un nuovo mistero alla quale necessariamente bisognava trovare risposta e, sebbene non tutti gli archi di The Promised Neverland siano risultati particolarmente avvincenti, il finale della saga sembrerebbe aver gestito in maniera egregia l’intera storia, accontentando un po tutti ed allineando l’intero arco narrativo.
Cosa, allora, non avrebbe funzionato?
Abbiamo trascorso moltissimo tempo a sentir parlare dell’altra “metà del mondo” per la quale Emma e compagni hanno intrapreso il lunghissimo e pericolosissimo viaggio ma, giunti finalmente in questa parte di mondo, il lettore vi ha trascorso appena quattro capitoli.
Mettiamo piede in questo “nuovo mondo” solo per quattro capitoli e non abbiamo nemmeno il tempo di addentrarci nell’ultima principale tragedia della serie, nella quale Emma perde tutti i ricordi ed un salto temporale ci riporta alla sua ultima riunione, descritta nelle poche pagine che antecedono la parola fine.
Non c’è il tempo necessario per sperimentare e conoscere in maniera più approfondita il mondo umano, così come non c’è nemmeno il tempo per “digerire” ed assimilare la rivelazione emotiva finale dell’intera serie.
Insomma, manca quel tempo necessario al lettore per congedarsi degnamente da Emma, dai bambini e dall’intera saga nella quale in questi anni ci siamo immersi.
Tempo che, per assurdo, abbiamo avuto nel finale della saga di Jailbreak.
Ricordi come ti sei sentito la prima volta che hai letto quel finale e i bambini sono fuggiti da Grace Field House? Hai visto l’anime e amato quel finale di stagione? E, se in realtà, fosse proprio questo il vero finale della serie?
Dopotutto, la natura aperta del finale di Jailbreak è la stessa che otteniamo nel finale dell’intera serie. Gli ultimi momenti sono strazianti, ma portano quel peso di speranza e positività per il futuro.
Emozioni e sentimenti difficili da replicare, soprattutto perché introdotti quasi subito dopo il primo arco narrativo di The Promised Neverland, durante la fuga iniziale.
Comunque, indipendentemente dalle voci e dai dibattiti, noi di ICrewPlay abbiamo trovato soddisfacente il finale ideato per la conclusione di The Promised Neverland, al punto da complimentarci virtualmente con il duo Shirai/Demizu e augurargli il meritato riposo che si sono finalmente concessi.
Al prossimo articolo!