Una campagna di Dungeons & Dragons diventa un cartone animato. The Legend of Vox Machina sbarca su Amazon Prime Video dal 28 gennaio. La prima stagione è composta da 12 episodi, disponibili ogni settimana a gruppi di tre. Gli episodi dal 4 al 6 arriveranno quindi il 4 febbraio e così via.
Come nasce la serie
Gli appassionati di giochi di ruolo di tutto il mondo hanno familiarità con Critical Role. Per chi invece si fosse appena avvicinato a questo mondo, forse ancora non conosce uno dei format di maggior successo della storia dell’intrattenimento.
Critical Role Debutta nel 2015, con un gruppo composto da Matthew Mercer, personalità molto nota nel mondo del doppiaggio (sua ad esempio la voce di Levi in Attack on Titan) eda alcuni suoi colleghi più o meno famosi, come Ashley Johnson o Laura Bailey (Ellie ed Abby in The Last of Us). Il format è molto semplice, il gruppo intavola in diretta web una sessione di gioco di ruolo. Risulta evidente una certa impostazione guidata, ma il successo del gruppo è dettato proprio dalla spontaneità con la quale si susseguono gli eventi, senza tagli o censure. Tutto è affidato alla capacità attoriale dei protagonisti e alla loro passione per i gdr.
Sette anni e trecento episodi dopo, Critical Role è diventato un successo planetario, con all’attivo la prima posizione con larghissimo distacco per incassi da Twitch e diversi progetti collaterali, tra i quali anche un fumetto prequel, romanzi, miniature e una serie animata.
The Legend of Vox Machina è stato uno dei progetti di maggior successo della piattaforma di crowdfunding Kickstarter. Dai 750 000 dollari di obiettivo iniziale, il progetto ha raccolto più di dieci milioni. Un semplice cortometraggio è diventato una serie da dieci episodi, cresciuti a 12 dopo l’arrivo di un gigante come Amazon. Sembra sia assicurata anche una seconda stagione, ma a rigor di logica, siamo di fronte a un progetto che potrebbe non finire mai.
Cos’è The Legend of Vox Machina
Siamo a Tal’Dorei, il nome umano sia del continente di Exandria che della nazione in cui si trovano i nostri eroi.
Grog, Keyleth, Percival, Pike, Scanlan, Vax e Vex fanno parte di Vox Machina, una compagnia di mercenari male assortiti, che trova motivo di restare uniti nella ricerca di denaro. La loro grande occasione si presenta quando il sovrano in persona ha bisogno di aiuto. Ma come spesso accade nei contesti fantasy, non è tutto oro ciò che luccica. I Vox Machina si troveranno coinvolti in un’avventura che metterà a dura prova la loro tenuta fisica e mentale, ma che sicuramente si porterà dietro la giusta combinazione di crescita personale, dramma e siparietti demenziali.
La prima cosa che si può notare è che lo stile di Critical Role è rispettato perfettamente. Chiudendo gli occhi è possibile pensare di essere davanti a una diretta web del gruppo originale. Sia perché è stato mantenuto il clima di una partita a Dungeons & Dragons tra amici, sia perché, per chi conosce il franchise, è impossibile separare quello che si sta guardando da volti e voci dei doppiatori.
Laura Bailey, Talesin Jaffe, Ashley Johnson, Liam O’Brien, Marisha Ray, Sam Riegel e Travis Willingham riprendono i loro ruoli, mentre Mercer è un po’ disseminato qui e là, tra personaggi secondari di diverso livello. Lo stesso nome, Vox Machina, non è altro che un richiamo alla professione dei giocatori, che portano la loro voce attraverso la tecnologia (le macchine).
I più attenti riconosceranno anche alcune voci illustri, che hanno collaborato col gruppo per i primi episodi. Tra queste David Tennant, indimenticabile nei panni del Dottore, e Stephanie Beatriz, la Rosa Diaz di Brooklyn 99.
Immersi in un contesto collocato tra diversi archi narrativi della saga dei Vox Machina, siamo trascinati dall’interpretazione dei protagonisti. Il tipico stile Critical Role, adatto sia agli appassionati che ai neofiti, ci permette di godere senza pensieri delle avventure di uno strano gruppo di mercenari. Ma chi volesse approfondire dinamiche ad alto tasso fantasy, sarebbe perfettamente in grado di intuire classe, allineamento e caratteristiche di tutti gli individui incontrati sul percorso.
Siamo in un modo fantasy con tocchi steampunk, con una qualità visiva che possiamo definire discreta. Siamo lontani dallo stile spettacolare di alcune produzioni sia occidentali che orientali, ma nei momenti che contano non mancano fluidità ed effetti speciali.
Gli episodi scorrono molto veloci, come una sessione di gioco scanzonata. I primi episodi sono molto improntati sulla parte più divertente di queste avventure sgangherate, ma in poco tempo le cose iniziano a farsi più serie. I temi si fanno più pesanti e assistiamo a scene molto più mature ma, in pieno stile gdr, senza mai eccedere in situazioni che possano mettere a disagio.
Cosa non è The Legend of Vox Machina
Non siamo di fronte a una vera e propria sessione di un gioco di ruolo, quindi non troveremo tempi morti, tiri di dado, lunghe descrizioni. Ma gli appassionati avranno modo di apprezzare i piccoli dettagli, come l’impossibilità di riuscire a scassinare una serratura semplicissima (un fallimento critico?), o la profondità della storia di ognuno dei personaggi.
Non vedremo una serie specificamente costruita per i soli appassionati. Non ci si prenderà troppo sul serio, grazie a piccoli riferimenti che chiaramente sfondano la quarta parete. Il che di base è una delle caratteristiche più divertenti di una sessione di gioco di ruolo, ma non ditelo ai neofiti altrimenti cercheranno di appiopparvi appellativi che loro ritengono dispregiativi, come “nerd” (che potrebbero essere interessati ad alcuni video di approfondimento sul canale di Critical Role) .
Quella ritratta in questi episodi non è una grande saga epica, non ce n’è il tempo e neanche la voglia. Chi volesse capire ogni piccolo particolare potrà guardare la web serie, per tutti gli altri la serie animata ritrae alcuni momenti nella storia di Exandria, come un osservatore che accompagna i protagonisti durante alcuni stralci della loro vita.
Chi si aspettava una produzione faraonica rimarrà deluso: The Legend of Vox Machina probabilmente non rimarrà nella storia come la migliore serie animata, ma intrattiene comunque, grazie al talento dei doppiatori più che sulla qualità dell’animazione, che comunque mantiene una qualità soddisfacente.