Ormai manca pochissimo all’uscita del film Joker, prevista il 3 ottobre. Potremo così ammirare la risata che Phoenix e il regista Todd Phillips hanno ideato per il loro “Joker” e rabbrividire. In realtà è già possibile ascoltarla attraverso i vari trailer sul film. Come credo valga per molti, l’ho trovata soddisfacente e mi ha lasciato due emozioni forti: da una parte tristezza e dall’altra un grido di dolore. Leggendo le interviste rilasciate a Venezia, il lavoro del regista è stato molto apprezzato, essendo riuscito perfettamente nella sua impresa. Un lavoro incessante iniziato ben prima delle riprese e durato fino all’ultimo ciak.
Todd Phillips:
“Con Joaquin abbiamo lavorato su tutto. Nel minimo dettaglio. Dal look alla risata, dalle movenze ai gesti, ma a dire il vero non abbiamo mai finito di discutere e a scolpire questo personaggio. Una volta finite le riprese, sarei tornato indietro per riprendere con più attenzione altri lati di lui“.
Phoenix sul lavoro sul personaggio ha aggiunto:
“Forgiare questo Joker è stato un lavoro incessante. Non abbiamo rispettato le indicazioni iniziali che ci eravamo dati, perché definire in tutto e per tutto Joker significherebbe tradirne la natura e lo spirito sfuggente. È un personaggio difficile da definire, per cui non vorrei definirlo. Non vorrei mai che uno psichiatra capisse davvero che tipo di paziente abbia davanti a lui. Ammetto che inizialmente ero spaesato, poi Todd mi ha inviato un testo con delle indicazioni che hanno acceso la luce. Di colpo avevo capito. Per arrivare davvero dentro Joker mi sono concentrato sul concetto di perdita, sia affettiva che fisica, perdendo molto peso. Ho cercato di segnare dei lati salienti della sua identità, ma ogni volta che arrivavo a delle risposte facevo un passo indietro. Volevo lasciare un’aura di mistero. Joker ha una personalità sconfinata, difficile da sondare. Scavando dentro di lui ho trovato cose nuove sino all’ultimo giorno di riprese“.
Per quanto riguarda la risata, Phoenix racconta che e’ stato il regista ad avere le idee chiare fin da subito:
“Ancor prima della sceneggiatura, Todd mi ha parlato di cosa voleva ottenere attraverso la risata. Mi ha descritto il riso come qualcosa di doloroso, perché la felicità è una parte del Joker che cerca di emergere ma è soffocata, frustrata. Inizialmente non pensavo di essere in grado di farlo. Non volevo fosse ridicolo. E non volevo assolutamente far passare soltanto l’immagine di un folle tormentato, ma anche il desiderio di gioia di Joker. La sua voglia di esprimersi, di essere felice“
Ascoltandola mi è venuto in mente che se prendesse vita da un fumetto, questa potrebbe essere a metà tra The Killing Joke, che abbiamo già visto recentemente e il fumetto Arkham Asylum.
Batman – Arkham Asylum
Autore: Grant Morrison
Disegni: Dave McKean
Albi originali: Arkham Asylum (1989)
Arkham Asylum è la storia di una notte maledetta: Joker e altri nemici del Pipistrello hanno preso il controllo del manicomio Arkham di Gotham City, preso in ostaggio il personale e minacciano di fare una strage. Inizia cosi’ per batman un viaggio onirico, alienante, disturbante, un itinerario dantesco dove la guida sarà il Joker stesso e l’incubo sarà intervallato da numerose risate come da immagine. Risate nevrotiche, deliranti, paurose, al limite della follia. Un capolavoro che consiglio di leggere prima di vedere il film.