Un ritorno in grande stile per la serie di supereroi più irriverente e cruenta sulla piazza. La terza stagione di The Boys, disponibile in esclusiva su Amazon Prime Video, ci accompagnerà in questa calda estate. In via eccezionale i primi tre episodi sono stati rilasciati oggi, mentre i successivi arriveranno singolarmente, a cadenza settimanale.
I primi tre episodi di The Boys
La Vought non perde tempo dopo lo scandalo Stormfront ed è prontissima a girare la frittata. Il precedente film in lavorazione si trasforma in qualcosa di simile agli Avengers, con i Sette, o quello che ne rimane, uniti contro la minaccia nazista. Ma gli eroi più amati dal pubblico sono tutt’altro che in armonia.
Tutti gli altri invece, per una volta sembrano passarsela bene. Hughie è riuscito nel suo intento di affrontare il problema dei supereroi con un approccio pacifico, grazie a Victoria Neuman che gli ha messo a disposizione una task force. Latte Materno è riuscito a tornare dalla sua famiglia, mentre Butcher e Frenchie danno sfogo alle proprie tendenze più violente grazie ad alcune soffiate su eroi dal comportamento non proprio esemplare. Kimiko è in forma come sempre e comincia a sviluppare aspettative e desideri, il suo processo di guarigione dai suoi profondissimi traumi può finalmente iniziare.
Sappiamo tutti che una simile premessa è assolutamente incompatibile con il marchio The Boys, e infatti le cose precipitano molto velocemente.
Hughie, una volta conquistata una posizione di successo, inizia a sentire il bisogno di sentirsi in controllo della propria vita, un obiettivo non facile quando la tua fidanzata è una supereroina. Una delle più amate, e potenti, per giunta. Che ora si trova anche a lavorare a contatto con un suo ex fidanzato. Come se non bastasse, il giovane si trova a mettere in discussione tutto il suo approccio dopo una rivelazione sulla Neuman.
Butcher è alle prese con una crisi d’identità legata a Ryan, il super figlio di Patriota e Becca. Per lui forse potrebbe rivedere il suo approccio alla vita così testardo e distruttivo… se non fosse che il mondo avrà ancora bisogno di un gruppo di scapestrati che, soli contro tutti, provano a raddrizzare i torti generati dai supereroi.
Se ne rende conto anche Latte Materno, il più pacifico del gruppo, che però ha ancora dei conti in sospeso.
E’ Mallory a mettere in moto i ragazzi su una missione che potrebbe liberare il mondo da Patriota. Il gruppo si mette subito alla ricerca di un’arma che sarebbe stata in grado di uccidere Soldatino, il primo supereroe Vought, nonché uno dei più potenti e crudeli. Il viaggio in Russia, organizzato da Little Nina, vecchia conoscenza di Frenchie, sarà pieno di difficoltà, ma la posta in gioco è troppo alta.
In questa prima fetta della terza stagione ampliamo il nostro sguardo e comprendiamo la reale minaccia che grava sulla testa di tutti i protagonisti. Nel classico stile della serie, fatto di momenti drammatici, sessualità disinvolta e crudeltà gratuita, possiamo notare come la serie si sia un po’ riavvicinata a quanto visto nei fumetti. Il contesto è stato ormai adattato ad un pubblico televisivo ed è finalmente giunto il momento di addentrarsi un po’ nella mitologia creata da Garth Ennis e Darick Robertson. Vediamo finalmente una Mallory molto legata ai boys, che dopo tutto quello che è successo si comporta ormai come se fosse ufficialmente un quinto membro.
Anche Kimiko inizia ad essere quella dell’opera originale. La serie tv ha voluto raccontare un po’ le sue origini e il suo ingresso, ma in questo momento la troviamo come nei primi capitoli, già membro attivo del gruppo, con una sua trama da gestire.
I primi tre episodi si prendono il giusto tempo per la solita critica sociale, in questo caso dei media mainstream che danno ampio spazio a personaggi di dubbia caratura che arrivano velocemente al successo. Il Patriota viene gestito come fosse un politico scoperto a fare qualcosa di sconveniente ed è ritratto mentre sciorina dichiarazioni tutte uguali.
Spazio anche al conflitto razziale proprio con A-Train che, una volta riconquistata la sua posizione nei Sette, inizia ad impegnarsi politicamente come mossa disperata per rilanciare la sua immagine.
Scopriamo in questa prima fase dell’esistenza di un derivato del fluido V, che genera un potenziamento temporaneo e quindi reversibile. Bisogna però stare attenti a come lo si usa, un potere del genere potrebbe diventare presto inebriante. E soprattutto, facciamo un tuffo nel passato con i Payback, gli antenati dei Sette.
Il vero villain di questa stagione, dopo quello che ci aveva mostrato in precedenza, è senza dubbio il Patriota. La separazione forzata prima dalla Stillwell e poi da Stormfront lo lasciano completamente sconfitto e solitario. Ma lasciare un individuo instabile in balia di sé stesso non è mai una buona idea.
Ovviamente per lo stato in cui si trovano in questo universo gli Stati Uniti, non basta neanche lo sfogo di un folle a smuovere l’opinione pubblica, che anzi premia il Patriota per la sua sincerità.
Chi ne esce con le ossa rotte, come abbiamo ormai imparato a comprendere, è ancora una volta Starlight, che in un’altalena di emozioni passa dalla gioia per una situazione positiva alla regressione alla sua infanzia, in cui si faceva forza per resistere a una pressione che la portava sempre al limite.
Insomma, in pochissimo tempo è andato tutto a rotoli. Come di consueto la responsabilità di rimettere tutto in ordine spetterà alle poche persone a cui interessa vivere in un mondo libero da questo tipo di personalità. Una missione che sembra impossibile, vedremo nei prossimi episodi come sarà possibile sistemare le cose.